Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di uno spazio urbano: "Piazza Clemenziano" | Raffaella Di Martino

Nola / Italy

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     PREMESSA


 Il progetto riguarda la riconfigurazione di uno degli spazi urbani del comune di Nola, che ricade nel centro storico: Piazza Clemenziano.


Situata a nord-ovest dell’insula della Cattedrale. Essa ha accesso a nord da via Anfiteatro Laterizio, a sud da via Principe di Napoli e Vicolo del Mercato, mentre sui fronti occidentali ed orientali è delimitata da edifici di impostazione otto-novecentesca. Tra le presenze di interesse storico architettonico a stretto contatto con l’area vi è la Chiesa di San Biagio, di origine trecentesca, eretta su di un’area caratterizzata da importanti stratificazioni di epoca romana, un tempo annesso al complesso monastico di San Francesco soppresso nel periodo napeleonico (il chiostro fu smembrato per far spazio al Palazzo del Fascio Littorio). Nel raggio più ampio vi sono monumenti di rilevanza storica e architettonica come la Reggia Orsini e il Palazzo Albertini anch’essi di fondazione tre-quattrocentesca.


La superficie ove sorge la piazza nel cinquecento era ridosso delle mura difensive della città e in parte occupata da essa. Gli immobili ottocenteschi che prospettano su Piazza Pollio Clemenziano sono stati costruiti sui lotti ottenuti dall’abbattimento delle mura vicereali avvenuto nella seconda metà dell’ottocento.


Fino a pochi anni fa l’assenza di posti auto rendeva la piazza un luogo vissuto e frequentato , oggi invece l’intera area si presenta come un caotico parcheggio durante le ore del mattino, per la presenza del tribunale alle sue spalle, e un non-luogo nel resto della giornata.


La piazza, però, vista la sua posizione strategica, di accesso al centro storico, non può che rappresentarne una “porta d’ingresso”, ricca di spazi d’aggregazione. Inoltre, la posizione dei palazzi  ottocenteschi ,che delimitano la piazza, non fanno che sottolineare la naturale proiezione  del “cono ottico” sul nucleo storico, che relaziona  la piazza agli altri spazi di aggregazione.


     PROGETTO


Come accennato in precedenza, la piazza, vista la sua posizione, diventa la “porta d’accesso” al centro storico. Il progetto è stato, quindi, delineato, configurandolo come un cono ottico disegnato con le opportune pavimentazione in grado di creare delle interazioni a servizio del pedone. L’idea iniziale, infatti, è partita imponendo un disegno che potesse visibilmente e praticamente, separare l’auto dal pedone.  La piazza può così essere suddivisa in 4 zone.


 La  zona 1, quella del basolato esistente, rilavorato e riposizionato  rettilineo, rappresenta l’area che in qualche modo è stata configurata a servizio delle attività commerciali, per garantire un flusso di persone durante tutto l’arco della giornata. Questa prima parte, a sua volta, si suddivide in due parti - anche se in planimetria, volutamente, tale divisione non appare - una, caratterizzata da un’unica carreggiata, a servizio solo dei residenti, l’altra parte, rialzata di 15 cm, è quella della passeggiata pedonale per eccellenza, pulita ed essenziale. Tale pavimentazione delinea l’accesso alla piazza per mezzo di una rampa da via Anfiteatro Laterizio, passando al di sotto della “porta” in acciaio Corten. L’obiettivo, come accennato, è stato quello di separare totalmente le auto dai pedoni, ma l’ingresso dei residenti non poteva essere omesso, quindi necessariamente doveva esser prevista la carreggiata.


 La zona 2 è quella del pavimento in lastre di pietra calcarea, che, puntuale, risale dal terreno, realizzando delle sedute. La zona è  pensata come un’area in grado di accogliere, all’occorrenza, attività temporanee, possibilità di manifestazione ricreative e mercatini occasionali. Inoltre, altro elemento caratterizzante l’area è l’alternanza della pavimentazione in pietra calcarea con quella in basolato, che si collega a quella della zona 1, progettata a pettine, per sottolineare i percorsi verso le zone più esterne.


 La zona 3 è, finalmente, quella del verde pubblico, che ,in alto, abbraccia e si lega alla seconda zona, come biglietto d’invito ad entrare in piazza. Quest’area è quella che manca, in maniera evidente, all’attuale piazza, è il polmone che la fa respirare.


Si presenta come un tappeto d’erba dove trovano posto, intervallandosi, sedute e  specie autoctone di alberi (Tigli).


Anche questa zona, come la seconda, è attraversata da percorsi in basolato, che, solo in corrispodenza della zona centrale, culmina con la carreggiata. Gli altri percorsi, infatti, sfumano nella distesa di verde.


 Infine, la zona 4, è quella, espressamente, separata dal contesto piazza, in quanto riservata alla carreggiata e alle zone di sosta, a servizio dei residenti e dello scarico/carico merci dei commercianti. Si caratterizza con la pavimentazione in basolato, ripulito e riposizionato come si presenta tutt’oggi, a ‘spina di pesce’, per sottolineare il legame con le carreggiate. Inoltre, la rotazione dei parcheggi, per agevolare la manovra, ha permesso la realizzazione di triangoli verdi. I posti sono diventati 12, di cui 1 per i portatori di Handicap ed 1 riservato al carico/scarico merci a servizio delle varie attività commerciali. I marciapiedi che attualmente delimitano i fronti occidentali ed orientali, sono stati ridotti, risultano, rispettivamente, uno di 1,30 mt, l’altro di circa 2,20 mt.


 Ogni zona, seppur descritta separatamente, ha un elemento che la lega alle altre, diventando un inscindibile unicum progettuale.


    MATERIALI


Il ridisegno di questo luogo pubblico deriva dalla scelta di un numero limitato di materiali, in grado di definire ognuno specifiche funzioni.


I basoli di pietra lavica - recuperati da quelli presenti attualmente -  per l’area della prima zona, posti in maniera rettilinea, per differenziarli dai basoli posti a spina di pesce lungo via Principe di Napoli e lungo la quarta zona, in corrispondenza dei nuovi parcheggi. Rispettivamente con moduli ripetuti casuali di 30, 40 e 60 cm.


Le lastre di pietra calcarea chiara (rispettivamente con moduli ripetuti casuali di 40, 60 e 80 cm), per la zona 2 e, di rivestimento, per le sedute poste puntuali al culmine della pavimentazione,  all’ingresso e alla fine della piazza, che emergono senza interruzioni dal pavimento. Le sedute si compongo, però, di una struttura in calcestruzzo, per permettere la realizzazione del disegno lineare uscente dal pavimento. L’utilizzo delle pavimentazioni in pietra è legato, non solo alle prestazioni di resistenza e durata, ma anche alla facilità nella manutenzione e all’elevato valore artistico che le contraddistingue.


I cubetti di porfido sono collocati in corrispondenza dei marciapiedi. Attualmente, i marciapiedi si presentano con svariati tipologie di piastrelle, quindi, per dettare un ordine urbano si è operato abinando i nuovi cubetti a quelli già presenti ed interrotti, lungo via Anfiteatro Laterizio.


L’acciaio Corten, materiale innovativo che non contrasta con i materiali tradizionali legandosi perfettamente alle due bicromie dei materiali lapidei, è stato inserito per le installazioni di  illuminazione della piazza e per l’arredo urbano, comprendente totem, portabici e cestini.  La composizione chimica al fosforo conferisce a questo tipo d’acciaio una resistenza maggiore all’attacco degli agenti atmosferici da 5 ad 8 volte superiore al normale acciaio al carbonio in modo da ridurre significativamente la manutenzione dell’arredo urbano.


 


 


 


 

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    Project details
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Restoration of old town centres / Feasibility Studies / Leisure Centres / Urban Renewal
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