Riqualificazione Complesso ''Fiera Internazionale della Sardegna'' - 1° classificato ex aequo

Concorso d'idee per un progetto di riqualificazione del quartiere fieristico della Sardegna Cagliari / Italy / 2009

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Gruppo di progettazione:

Ing. Aldo Vanini
Arch. Massimo Faiferri
Ing. Carlo Caredda

Ing. Paolo Assiero Brà
Arch. Lino Cabras
Arch. Paulina Herrera Letelier
Ing. Michele Mameli
Geom. Giancarlo Moi
Ing. Marcello Piga


Premessa
Nuovi scenari si definiscono per la città di Cagliari che, dopo secoli di diffidente chiusura verso il mare, riconquista i luoghi e gli usi di una città naturalmente marinara.
Dopo lo smuramento ottocentesco del Porto e la realizzazione della palazzata di Via Roma si sono susseguiti degli interventi episodici che non sono riusciti, però, a costituire un sistema di relazioni organiche con il mare, ma semplici punti di utilizzazione estranei a una progettualità connessa e complessiva.
Anche opere di grande impegno come il collegamento con la spiaggia del Poetto, la realizzazione del lungomare di Su Siccu, il porto turistico di Marina Piccola, il borgo, vecchio e nuovo, di Sant’Elia e il Porto Canale, non sono riuscite a invertire una consuetudine che vede i cittadini cagliaritani sostanzialmente estranei ad un rapporto con il loro mare che non sia la balnearità durante la stagione estiva. E’ singolare e sintomatica la scarsa frequentazione da parte della popolazione del lungomare cittadino, peraltro frammentario e povero di servizi e di elementi di richiamo, privo di una riconoscibilità generale di ‘luogo’.
In tempi recenti una nuova attenzione sembra rivolgersi ad una definizione generale del fronte a mare cagliaritano. Il Piano Regolatore Portuale in fase di approvazione cera di mettere a sistema le grandi potenzialità di un’area che si estende dal Porto Canale fino al canale di San Bartolomeo, aprendo nuovi orizzonti per usi sociali, culturali ed economici. Se si aggiungono a questo le iniziative e i progetti della Regione Sarda, della Provincia e del Comune di Cagliari, del Consorzio di Sviluppo per l’area industriale e del Parco Naturale Saline-Molentargius, ben si comprende come sul fronte a mare cagliaritano si giochi una partita di portata strategica per la città e per la sua area vasta.
All’interno di quest’area, il compendio della Fiera Internazionale della Sardegna assume un ruolo centrale, tanto per la sua ubicazione che per la sua dimensione.
Immediatamente contiguo a uno dei tratti più pregiati del lungomare cagliaritano, si estende verso la città e si affaccia sui due assi fondamentali del sistema di connessione Est-Ovest della città.
Dopo aver svolto un importante ruolo di informazione e di contatto tra operatori economici e pubblico, sia con manifestazioni generaliste che con manifestazioni di settore, e aver supplito, senza una specifica strategia progettuale alla carenza cittadina di spazi per i grandi spettacoli e per la congressualità, la Fiera Internazionale della Sardegna ha visto declinare il suo ruolo principale nell’epoca della capillare e rapidissima diffusione telematica.
Alla luce delle nuove possibilità offerte all’informazione e al contatto tra gli operatori dalle grandi rete telematiche e televisive, si impone una ridefinizione del ruolo del compendio della Fiera Internazionale della Sardegna, che si offre come un potenziale attrattore fondamentale sulla scena del waterfront cagliaritano, dell’intera città e della sua area vasta.
Le ipotesi progettuali proposte mirano infatti a restituire un ruolo urbano al compendio della Fiera. Questo proposito viene attuato attraverso una serie di strategie che da un lato si riferiscono alle specifiche richieste del bando, dall’altro a partire dalle stesse richieste, cercano di ampliarle e integrarle in una progettazione che vede il compendio della Fiera come una parte fondamentale per il futuro sviluppo urbano della città di Cagliari.
Attività Fieristica
Il progetto parte dal presupposto che un’area fieristica in grado di poter ospitare eventi complessi così come oggi richiesti dalla moderna attività espositiva non possa essere configurata come una serie di padiglioni dalle variegate forme e da dimensioni non consone ad ospitare eventi fieristici diversi. La proposta progettuale tende quindi ad aggregare lo spazio espositivo, oggi suddiviso in singoli padiglioni sparsi all’interno del recinto fieristico e concentrarlo invece in un unico manufatto complesso.
Vengono infatti demoliti tutti i fabbricati privi di pregio, mantenendo il padiglione P dell’architetto Libera, il padiglione F dell’architetto Badas, l’attuale ingresso della Fiera su viale Diaz e il padiglione E (ex hangar) che viene integrato all’interno del nuovo edificio dedicato alle esposizioni.
La scelta di concentrare gli spazi espositivi della Fiera in un unico edificio presenta una serie di vantaggi legati soprattutto alla flessibilità consentita da questo spazio. All’interno del grande edificio possono infatti essere ospitate tutte le più svariate attività espositive sia di natura commerciale che culturale, consentendo all’ente fiera di poter ampliare l’offerta delle manifestazioni fino ad oggi organizzate. I nuovi scenari fieristici privilegiano le manifestazioni di tipo specialistico che potrebbero più facilmente essere ospitate in uno spazio indifferenziato come quello proposto che potrà essere parzializzato al suo interno secondo le necessità e gli usi previsti. All’interno dell’edificio si mantiene l’attuale padiglione E (ex hangar) nella convinzione che nelle sue forme industriali e per la sua dimensione possa integrarsi molto bene con il nuovo spazio multifunzione proprio per il suo carattere di grande vuoto disponibile per diversi utilizzi.
La concentrazione degli spazi chiusi per le esposizioni in un unico edificio libera una porzione significativa all’interno dell’area fieristica creando un grande piazzale utilizzabile per varie attività. In primis per le esposizioni all’aperto, integrando gli spazi chiusi dell’edificio con superfici aperte connesse. Nello stesso piazzale è previsto un sistema modulare componibile per il montaggio di stand espositivi che verranno smontati alla fine delle manifestazioni fieristiche lasciando il piazzale libero per altri utilizzi.
Il nuovo canale
La vicinanza dal mare e la grande espansione su scala internazionale del settore, rende quasi spontaneo considerare il settore della nautica e le attività ad esso connesse tra le possibili manifestazioni di tipo specialistico che potrebbero essere ospitate in futuro nell’area fieristica. Tra le diverse manifestazioni previste dal progetto c’è infatti la possibilità di ospitare un salone della nautica colmando un vuoto molto sentito in una importante città mediterranea come Cagliari.
La scelta di privilegiare una manifestazione di questo tipo è stato il pretesto per una riflessione sul rapporto dell’area fieristica con il mare. L’estrema vicinanza con esso ha infatti suggerito la modalità per un ulteriore avvicinamento fino al contatto grazie all’apertura di un canale che dalla radice del molo di Sant’Elmo arriva fino all’ingresso dell’area fieristica sul piazzale Marco Polo. Alla stregua di altri compendi fieristici questo canale potrebbe consentire l’esposizione a mare delle imbarcazioni, collegando la fiera con il waterfront della città di Cagliari. Lungo il canale si potrebbe infatti camminare fino al mare fiancheggiando le barche ormeggiate sul molo galleggiante previsto per compensare il dislivello tra il livello del mare e la quota del piano di campagna.
La porzione di canale compresa tra l’asse stradale e il lungomare di Su Siccu potrà ospitare imbarcazioni di dimensioni medio grandi e a vela, mentre la porzione compresa tra l’asse stradale e l’ingresso della Fiera potrà ospitare imbarcazioni a motore di piccole e medie dimensioni. Al di fuori delle manifestazioni fieristiche lo stesso canale potrebbe essere utilizzato anche per lo stazionamento per la nautica da diporto come avviene per le più grandi strutture espositive internazionali, integrandosi con la portualità diportistica già presente nello specchio acquea di Su Siccu in sinergia con le previsioni del Piano Regolatore Portuale in approvazione.
Il nuovo waterfront
Il grande segno del canale dovrebbe rappresentare anche un importante opportunità per il futuro sviluppo urbano della città di Cagliari. Oltre a consentire il contatto diretto tra la Fiera e il mare, il canale potrebbe consentire un ulteriore collegamento con la città e l’area vasta di Cagliari attraverso la creazione di una fermata del sistema di trasporto su acqua che utilizza il canale di San Bartolomeo come previsto nella progettazione integrata della Provincia di Cagliari.
La connessione diretta con l’area di Su Siccu potrebbe in futuro segnare anche un possibile ampliamento dell’area fieristica verso il mare aprendo possibili nuovi scenari per tutta l’area.
Un ruolo importantissimo del nuovo edificio espositivo sarà anche quello di ricucire percettivamente il fronte urbano verso il mare, che si presenta attualmente come un fronte disgregato e minuto formato da un disordinato sistema di piccoli edifici. Per il suo posizionamento e per la sua dimensione il nuovo edificio dovrebbe porsi come nuovo sfondo, ricomponendo attraverso una immagine unitaria il nuovo fronte urbano della città per chi dovesse passeggiare nel lungomare.
Attività congressuale
All’interno della filosofia generale del progetto tendente ad aggregare i volumi e le funzioni previste dal bando, anche l’attività congressuale viene concepita in contiguità con l’attuale palazzo dei congressi che viene mantenuto. Nel progetto si è dato infatti grande importanza al nuovo palazzo dei congressi in considerazione del grande valore economico che potrebbero assumere per l’ente e la città le attività congressuali il turismo ad essa collegato.
In riferimento alle necessità in termini di spazi e funzioni necessari per l’organizzazione di un congresso di respiro internazionale il nuovo palazzo dei congressi è stato configurato come un sistema complesso multisala in grado di ospitare nella sua totalità fino a circa quattromila persone che con l’aggiunta dell’attuale sala congressi potrebbero arrivare a quasi cinquemila. L’edificio è composto da una grande sala in grado di contenere circa tremila persone e da una più piccola per circa altre mille. Le due sale convergono in uno spazio comune che per particolari manifestazioni potrebbe consentire un loro utilizzo congiunto.
All’interno del grande edificio sono previste altre funzioni come un ristorante e una sala espositiva che potrebbero integrarsi con le attività congressuali, ma che per loro posizione e dimensionamento potrebbero essere utilizzate anche indipendentemente dalle attività congressuali, rimanendo a disposizione per eventuali utilizzi in concomitanza con altre manifestazioni.
Considerando che la dimensione del nuovo comparto fieristico e congressuale attiverebbe un grande flusso di presenze che andrà a vantaggio della ricettività attuale ma che potrebbe necessitare di una ulteriore disponibilità. Per questa ragione il progetto ha previsto la costruzione di un albergo all’ingresso della fiera sul piazzale Marco Polo, che potrebbe essere utilizzato in sinergia con l’attività congressuale, con l’attività espositiva, ma anche in concomitanza con eventi diversi organizzati all’interno del compendio o in sinergia con l’attività diportistica presente e futura.
Attrezzature e spazi per il tempo libero
Il percorso di collegamento della fiera con il lungomare nel progetto prosegue all’interno dell’area fieristica piegandosi in prossimità dell’albergo in contiguità con gli edifici nuovi ed esistenti posizionati lungo viale Diaz. Questo percorso connette il canale e l’albergo con il centro congressi e i suoi spazi accessori svolgendosi come un percorso “sensoriale” dove l’utilizzo di diverse pavimentazioni abbinate ad una serie di spazi verdi alberati e una successione di specchi d’acqua e fontane introduce il visitatore in una successione spaziale ritmata da luce e ombra e accompagnata dai diversi rumori generati dalle pavimentazioni in legno e dai giochi d’acqua.
Lungo questo percorso sono posizionati alcuni spazi per i bambini con giochi all’aperto che sfruttano l’alternarsi nel percorso di spazi di sosta ombreggiati e rinfrescati dalla presenza dell’acqua.
Alla fine del percorso è posizionato il nuovo edificio commerciale e per uffici. Questo edificio porta al suo interno una serie di spazi commerciali al piano terra prospicienti viale Diaz ma con vetrine anche verso l’interno della Fiera. Questi spazi potrebbero essere utilizzati sia per esigenze correlate alle iniziative dell’ente fiera, ma anche indipendentemente da esse potrebbero integrarsi con la realtà urbana del viale. Ai piani superiori sono previsti gli spazi uffici, sale riunioni ecc. dell’ente Fiera
Grandi manifestazioni di carattere artistico e sportivo
Il grande spazio aperto di circa 40.000 mq, generato dalla concentrazione delle funzioni espositive e congressuali in due grandi edifici, oltre che poter essere utilizzato come spazio espositivo aperto, è stato concepito anche per poter rispondere ad una serie di altre attività che potrebbero consentire un utilizzo degli spazi del compendio fieristico in maniera costante durante l’anno.

Per forma e dimensione questo spazio si presta ad essere utilizzato per grandi manifestazioni quali ad esempio grandi eventi musicali, consentendo il facile montaggio di un palco e con la sua forma suggerendo anche la sistemazione del pubblico che potrebbe arrivare a oltre 20.000 persone. A seconda dell’importanza dell’evento e del numero dei spettatori questo spazio può essere utilizzato in diverse modalità determinate dal posizionamento del palco.
Un altro utilizzo possibile di questo spazio è per diverse attività sportive che potrebbero essere svolte durante tutti i momenti di pausa tra le diverse manifestazioni. L’uniformità della superficie della pavimentazione prevista in cemento lavato con diverse colorazioni derivate da diversi inerti utilizzati consente il disegno a terra dei campi da gioco, in un alternarsi di segni e colori che rendono più articolata e percettivamente variegata la grande superficie a terra.
Questi campi possono essere utilizzati simultaneamente agli altri spazi sportivi previsti sopra l’edificio espositivo, integrando e dilatando nel tempo anche il suo utilizzo oltre le manifestazioni espositive, formando al contempo un complesso sportivo in grado di poter essere utilizzato anche per tornei e manifestazioni sportive amatoriali.
Illuminazione e sostenibilità energetica
Particolare attenzione è stata posta sul ruolo dell’illuminazione all’interno del disegno complessivo dell’area fieristica. In primis rispetto all’illuminazione dei grandi spazi aperti e alla possibilità di un diverso grado di illuminazione a seconda dei diversi gradi di utilizzo dello stesso.
Per quanto riguarda il grande piazzale sono infatti previsti tre torri in grado di illuminare tutta la porzione centrale durante grandi eventi espositivi, sportivi etc. Lungo il percorso tra l’albergo e il centro congressi è invece prevista una illuminazione puntuale con apparecchi a terra che segnano il percorso e si combinano con i giochi d’acqua e una illuminazione su pali che ritmano il percorso e consentono una sua illuminazione anche quando le torri centrali sono spente.
Lungo l’edificio espositivo sono posizionati degli apparecchi illuminanti sulla facciata in grado di illuminare il percorso lungo l’edificio e renderlo fruibile anche con le torri centrali spente.
Questo sistema per parti dovrebbe consentire un utilizzo degli spazi fieristici in maniera disgiunta così come previsto nelle ore diurne anche durante le ore di buio, illuminando solo le parti utilizzate in una ottica di risparmio energetico.
Il tetto del nuovo edificio espositivo potrebbe essere utilizzato, tutto o in parte, per il posizionamento di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua o per pannelli fotovoltaici in grado di poter sopperire a tutto il fabbisogno energetico del nuovo complesso espositivo.
Accessibilità pedonale e carrabile
Particolare attenzione in sede progettuale è stata posta sull’accessibilità dell’area fieristica e alla sua differenziazione rispetto alle diverse funzioni presenti. Per quanto riguarda l’accessibilità pedonale dei visitatori si è cercato di mantenere un sistema sostanzialmente immutato rispetto all’attuale. Si sono mantenuti infatti tre accessi, uno verso piazzale Marco Polo che conserva il rapporto con l’antistante parcheggio integrandosi con il percorso parallelo al canale, l’ingresso storico su viale Diaz, e l’ingresso da viale Salvatore Ferrara che potrebbe essere utilizzato come ingresso riservato espositori dedicando il parcheggio antistante ad essi, o come ingresso per congressi vista la vicinanza dell’attuale centro congressi. A questi tre accessi che potrebbero essere utilizzati stabilmente per l’ingresso visitatori sono stati aggiunti un nuovo accesso dal nuovo parcheggio interrato sotto l’edificio per esposizioni e un nuovo accesso pedonale in viale Diaz in prossimità del nuovo edificio per uffici che potrebbe essere utilizzato in occasione di congressi vista la vicinanza con il nuovo palazzo dei congressi.
Gli stessi tre accessi consentono anche l’ingresso carrabile all’area fieristica, anche se come ingresso solamente carrabile per carico e scarico è prevista la risistemazione e l’ampliamento di quello attuale su viale Diaz indispensabile anche per il nuovo centro congressi.
Viabilità e parcheggi
La creazione del nuovo canale implica un necessario ripensamento della viabilità intorno al recinto fieristico. Con una modifica del tracciato delle bretelle di inserimento sull’asse mediano si è creata una corsia dedicata all’ingresso del nuovo parcheggio interrato, eliminando qualsiasi rallentamento alla viabilità principale, consentendo all’utilizzatore dello stesso di poter entrare ed uscire dal parcheggio da qualsiasi direzione di provenienza.
La posizione del grande parcheggio verso l’asse mediano dovrebbe decongestionare la viabilità verso la città e verso viale Diaz, rendendo la fiera più facilmente accessibile da tutta l’area metropolitana, rimanendo comunque utilizzabile in maniera indipendente con connessioni pedonali con il lungomare e l’area diportistica.
Il parcheggio attuale verso viale Salvatore Ferrara nel progetto viene previsto a due livelli incrementando il numero dei posti che potrebbero essere utilizzati anche dagli impianti sportivi adiacenti indipendentemente dalle manifestazioni della fiera.
Proposte per il finanziamento
L'esistenza di un importante mercato relativo ai flussi turistici internazionali indotti dalle attività congressuali e dalle fiere mercato di settori specialistici rende una struttura complessa e multifunzionale come quella proposta una risorsa economica di estremo interesse tanto per l'operatore pubblico che per quello privato.
Le ingenti risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del programma possono essere facilmente recuperate nel medio periodo.
Tra le diverse modalità per l'attuazione del programma finanziario appaiono particolarmente adeguate le due seguenti:
1. Considerata la molteplicità dei soggetti pubblici e privati interessati è ipotizzabile la costituzione di una S.T.U. (società di trasformazione urbana) ai sensi dell'art.120 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267 "Testo Unico delle leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali” che disciplina la facoltà delle città metropolitane e dei comuni di costituire, anche con la partecipazione della provincia e della regione, società per azioni a capitale misto pubblico/privato, finalizzate alla progettazione e alla realizzazione di interventi di trasformazione urbana in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. Le società di trasformazione urbana sono state introdotte dall'art. 17, comma 59, della legge n. 127/97 e riproposte nel DLgs n. 267/00, art.120. Si tratta di strumenti d'intervento che il legislatore ha voluto mettere a disposizione degli enti locali per intervenire nelle aree urbane consolidate, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. Alla costituzione delle società suddette, oltre alle città metropolitane ed ai comuni, possono partecipare anche le province e le regioni nonché privati scelti tramite procedura di evidenza pubblica.

2. Il grande potenziale economico protrai bile nel tempo dell’iniziativa proposta può rendere appetibile l’investimento anche a soggetti privati che, con lo strumento del project financing, metterebbero a disposizione i capitali e le capacità tecniche e imprenditoriali per la realizzazione ottenendo in cambio la concessione della gestione del complesso per un numero congruo di anni.

Nuova immagine della fiera
Particolare attenzione è stata posta anche per l’impatto e l’immagine del nuovo complesso fieristico nei confronti del paesaggio urbano circostante. In particolare l’utilizzo di pannelli metallici forati per caratterizzare con diversi colori i vari edifici che compongono il nuovo paesaggio della fiera, mira a dare al complesso una identità riconoscibile ai diversi livelli.
Il grande edificio espositivo viene posizionato lungo l’asse mediano per relazionarsi con la grande dimensione del lungomare, ma anche per ritmare con i volumi delle risalite dal parcheggio interrato il veloce passaggio delle auto. La scelta di tamponare i livelli espositivi con vetri serigrafati dovrebbe, unitamente alle torri contenenti i sistemi di risalita, caratterizzare l’immagine della fiera alla grande scala urbana di quel fronte.
Al contrario verso il viale Diaz, in stretto rapporto con la scala minuta della città si è cercato di posizionare gli edifici di minore impatto come l’edificio per uffici che per forma e dimensione cerca di dialogare con le palazzine antistanti e trova un rapporto con le altezze dell’ingresso attuale della fiera e con quelle del padiglione di Badas.
L’albergo si posiziona in un punto di snodo tra la direzione del nuovo canale e viale Diaz, piegando i volumi a terra secondo queste geometrie e posizionando le camere con la spettacolare vista sul mare in perfetto asse con il canale. La sua altezza vorrebbe relazionarsi con la successione di alcuni degli elementi puntuali presenti nella città che dalle torri pisane proseguendo con il “palazzo dell’enel” di via Roma dovrebbero arrivare fino a quest’area rendendola partecipe di un sistema urbano più ampio.
La scelta di forare le parti metalliche colorate presenti in tutti i nuovi edifici della Fiera oltre che rendere riconoscibili e facilmente individuabili questi edifici, cerca di ricomporne l’immagine unitaria, anche se variegata per funzioni, forme e dimensioni, ma appartenente ad un unico e nuovo complesso fieristico che vorrebbe mostrarsi con garbo e “allegria”, rendendo evidente il suo ruolo nella costruzione della Cagliari del prossimo futuro.

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    Gruppo di progettazione: Ing. Aldo Vanini Arch. Massimo Faiferri Ing. Carlo Caredda Ing. Paolo Assiero Brà Arch. Lino Cabras Arch. Paulina Herrera Letelier Ing. Michele Mameli Geom. Giancarlo Moi Ing. Marcello Piga Premessa Nuovi scenari si definiscono per la città di Cagliari che, dopo secoli di diffidente chiusura verso il mare, riconquista i luoghi e gli usi di una città naturalmente marinara. Dopo lo smuramento ottocentesco del Porto e la realizzazione della palazzata...

    Project details
    • Year 2009
    • Client Azienda Speciale Fiera Internazionale della Sardegna
    • Status Competition works
    • Type Trade Fair Centres
    • Websitehttp://www.spacagliari.it
    Archilovers On Instagram