Riqualificazione urbanistica e architettonica area ex Lanerossi a Dueville

Dueville / Italy / 2009

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LINEE GUIDA DEL PROGETTO

1- Importanza primaria del nodo “viale della stazione-parcheggio chiesa-piazza monza”.
necessita’ di considerarlo attore del processo di rifunzionalizzazione e reinserimento nel
tessuto urbano dell’area ex-lanerossi
2- la stazione ferroviaria, da considerarsi come fermata di una futura rete “metropolitanasovracomunale”,
assume il ruolo di polo e deve costituire il nodo che permetta il
ricongiungimento con l’insediamento urbano presente ad est della linea ferroviaria,
favorendone lo sviluppo futuro
3- la rivitalizzazione dell’area passa attraverso l’individuazione di sottospazi funzionali
aggregativi – piccole piazze aperte o coperte – con caratteri riconducibili alle loro rispettive
valenze (commerciali, culturali, residenziali, ambientali)
4- la cortina perimetrale dell’ex-lanerossi deve abbandonare l’immagine del “quartierecaserma”,
spazio organizzato con una netta separazione con il “fuori”, per diventare un
segno permeabile, il contenitore di funzioni insediate in edifici riconoscibili come entita’
autonome che si relazionano tra loro e con il resto del tessuto urbano - non piu’
riconducibile ad un esterno attraverso strade, viali e piazze.
5- valenza paradigmatica della lottizzazione e della tipologia insediativa delle ex case
dipendenti lanerossi
6- il parco baden powell, tracciato secondo la logica dei lotti della proprieta’,non si integra con
il contesto. planimetricamente sembra bilanciare l’area ex-lanerossi, ma proprio come le
officine, risulta essere un corpo estraneo che respinge il visitatore. risulta necessario un
ridisegno plani-altimetrico, che ne mantenga comunque inalterate le dimensioni.
7- individuazione di un belvedere, un’area naturale dominante che permetta una visione
globale e “differente “ del tessuto urbano “ricucito”
8- questa citta’ ritrovata, deve la sua organizzazione spaziale, alla forma dei “contenitori” delle
funzioni di cui e’ richiesta la localizzazione. questi volumi si ditribuiscono sull’area
assecondando degli assi teorici di interconnessione funzionale, viaria e visiva. con questo
processo, la geometria di questa rete si deforma e adatta alle dimensioni e forme degli
“elementi” compositivi, riducendo la percezione della rigida progettualita’ dell’intervento
unitario, per ricondurla alla logica della stratificazione compositiva urbana
9- gli assi principali individuabili in via don beniamino fracasso e nel lotto non edificato tra le
case operaie (che si attesta in via gaetano rossi), devono proseguire nel tessuto urbano per
permettere un reale ricongiungimento con il contesto. rispettivamente: l’asse di via fracasso
trova la sua naturale conclusione nel ridisegno dello spazio-crocevia-parcheggio postro tra la
chiesa, il municipio e il viale della stazione. l’altro asse ricunducibile ad un orientamento
est-ovest trova il suo naturale sviluppo in una passerella pedonale sopraelevata, che
oltrepassi la “barriera” della linea ferroviaria
10- l’insediamento residenziale di nuova costruzione, e’ collocato nella parte nord-est dell’area.
riteniamo che lo sviluppo planimetrico possa essere una sintesi dell’impostazione di
lottizzazione delle case operaie (a strisce lunghe e strette) con un impianto di morfologia
simile a quella dell’edificato industriale. la tipologia a shed puo’ trovare una sua
declinazione in chiave residenziale, con attenzione alle logiche energetiche, attraverso una
rotazione di 90 gradi rispetto a quella utilizzata per le officine. questa variante permette di
percepire la differente destinazione d’uso e contemporaneamente di leggere la vocazione
originaria dell’intera area
11- la valutazione di alcuni elementi appartenti a logiche differenti conduce all’esigenza di
pensare ad progetto “altimetrico” dell’insediamento:
- la necessita’ di creare delle aree parcheggio non interrate,
- le caratteristiche geologiche del territorio che inducono a costruire edifici con piani
interrati di un solo metro,
- l’obiettivo di creare una tipologia edilizia dalla forte valenza “pedonale” senza
rinunciare alla funzionale accessibilita’ residenziale,
- l’opportunita’ di individuare un’area che conceda un punto di vista preferenziale
dell’insediamento,
prende forma cosi’ l’idea di una soluzione unica a tutti questi aspetti, individuata nella
realizzazione di un “altopiano” di circa 2 metri su cui costruire le residenze che si
ricongiunga al parco verde attraverso un pendio – anfiteatro naturale – solcato da un viale
“canale” che permetta l’accesso delle auto, ad una quota lievemente ipogea (-1m), alle aree
di parcheggio pubblico (poste sotto il rilievo collinare dell’area nord est del parco b.powell)
ed alle aree di parcheggio privato-residenziale nell’area destinata ai vecchi magazzini
12- riteniamo infine utile prevedere un collegamento viario, realizzabile con un sottopasso, tra
l’estremo nord-est dell’area e la parte al di la’ della ferrovia del centro abitato. in questa
zona potranno trovare spazio aree parcheggio di interscambio per i fruitori della linea
ferroviaria e per i visitatori extracomunali o in concomitanza di eventi particolari
Sotto il profilo quantitativo, abbiamo scelto di insediare una volumetria molto limitata all’interno
dell’area industriale e di restare sull’allineamento dei parametri minimi per quanto riguarda le
metrature esterne. La tipologia edilizia scelta, permette comunque di aumentare la metratura anche
di considerevoli dimensioni senza snaturare l’insediamento (ad esempio permettendo l’aumento in
alcuni tratti dell’edificato di un piano – soluzione peraltro già proposta per limitate parti di alcuni
nuclei puntuali), ma il messaggio che vorremmo promuovere è quello di un intervento di “basso
insediamento” all’interno dell’area tutelata. Da qui la scelta della tipologia di intervento di
“recupero”. Non si può pensare di utilizzare strutturalmente questa maglia di elementi strutturali,
elementi che invece possono trovare nuova vita in una tipologia a pergola-frangisole. Questo
elemento permette di leggere integralmente la tipologia originaria, reinterpretata in chiave
contemporanea come elemento ecologico-ombreggiante ed energetico (una percentuale dei
frangisole saranno fotovoltaici). E’ possibile pensare la struttura come un telaio attrezzabile, in
grado ad esempio di sorreggere una “passatoia” in vetro che protegga dalle intemperie, posta in
corrispondenza dei percorsi principali.
All’interno dell’area abbiamo pensato agli edifici, planimetricamente, come a degli isolati atti a
ricostituire una percezione di città; e, altimetricamente, come a delle strutture ad andamento
orizzontale in grado di sostenere – ed al contempo esserne protette – gli elementi frangisole.
Preservata la lettura dell’insieme, abbiamo interrotto l’uniformità attraverso alcuni elementi
puntuali – i giardini d’inverno – la cui forma è la declinazione fuori scala dell’elemento shed. Una
sorta di sineddoche della ex–fabbrica, che denuncia anche a distanza la nuova natura del centro.
Ampie superfici di tetti verdi aumentano il potere isolante degli edifici, e trovano, nell’unico
edificio pubblico a due piani – la scuola elementare – una possibile funzione di orto scolastico.
Si è scelto inoltre di eliminare il tetto a due falde del corpo di fabbrica principale (che quasi stonava
con la tipologia dell’edificio) e di aggiungere una nuova struttura portante per il solaio al piano
primo e per il tetto generando così una nuova terrazza bellavista aperta al pubblico.
La residenza trova collocazione fondamentalmente all’esterno, ma anche, per una quantità limitata,
all’interno dellìarea prevista come “protetta”. L’intento è quello di creare un fenomeno di
“inclusione” che si ribalta con il mantenimento di una parte di fabbricato (le mura) di cui era
prevista la demolizione. Questo gesto ha l’intento di infrangere la membrana della ex fabbrica. Si è
pensato ad appartamenti di piccola pezzatura idonei a giovani ed anziani.
Gli edifici residenziali fuori le mura sono stati collocati su di una piastra ad altezza +2m che
permette di realizzare dei posti auto a quota -1m e generare l’effetto di residenze a filo prato.
Questo dislivello trova una sorta di continuità nella collinetta realizzata sul lato nord ovest del
parco che permette di realizzare il parcheggi oche assolve da solo alle necessita di parcheggi odi
tutto l’intervento. Si è pensato inoltre di proporre una “variante” non sostanziale, nell’utilizzo
dell’area retrostante al palazzo comunale, creando un legame forte con le piazze del nuovo
insediamento e ristabilendo il ruolo di secondo fronte al palazzo, da status di retro a cui è relegato
oggi.
Il disegno della pavimentazione riprende l’intreccio dei fili come per le trame di un tessuto.
L’intreccio a due fili è utilizzato per creare spazi di aggregazione. L’equilibrio tra trama e ordito
genera uno spazio che favorisce la sosta.
L’intreccio a tre fili è utilizzato nel disegno della pavimentazione degli assi viari principali. L’ordito
orientato su tre assi genera una trama dinamica che invita al loisir.
Lastre in pietra 120x25 disegno interno in listelli di laterizio posati di coltello.
Lastre in pietra 54x26 a taglio romboidale disegno interno in laterizio posti di piatto.
Sull’asse principale del complesso si sviluppa il filare dei lampioni a energia eolica.
La struttura dei lampioni utilizza la meccanica dell’aspo; le correnti d’aria, intercettate dalle vele,
originano il movimento che permette di fare funzionare le luci con energia pulita.
La forma dei lampioni, ripresa dalla tradizione tessile, connota l’ambiente urbano nella sua unicità;
l’uso di energie alternative esprime la nuova immagine di un Comune sensibile alle tematiche
ambientali.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
Residenziale su piastra verde con autorimessa semi-interrata
Residenziale con autorimessa a quota terreno
Residenziale con commerciale al piano terreno; con o senza autorimessa; possibilità di avere avere
alcuni moduli con un piano in più fino a un massimo di 12,80 m di altezza
Autorimessa su due piani aperta e coperta, ricavata dalla sopraelevazione di un lembo del parco
Servizi esterni alla ex-fabbrica
Servizi interni alla ex-fabbrica, tipologie a un piano o a due piani
Elementi puntuali fuori quota
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    Project details
    • Year 2009
    • Status Competition works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites
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