''THE GOLD OF NAPLES'' | raffaele di palma

L'area oggetto di studio è parte del quartiere Pendino, che prende tale denominazione dalle sue stradine che pendono verso il mare. L'area durante i secoli ha subito varie trasformazioni,
nata come sfogo alla domanda abitativa dell'antico centro storico greco-romano della città di Napoli; dalla fine del 1600 l'area acquista notevole importanza, grazie all'innesco di processi
commerciali basati principalmente sulla lavorazione e sulla vendita
dell'oro, da qui appunto la denominazione del luogo "Borgo Orefici".
Tali proccessi dal 1600 ad oggi si potenziano, si conservano e si
tramandano di generazione in generazione. Nel 1775 l'area si presentava pienamente
fuori dalle logiche di base dei cardini e dei decumani della Napoli antica, ciò fu causato da uno sviluppo caotico perpetuato nel tempo. A causa di
un'epidemia di colera si decise di intervenire seguendo i principi dell'urbanistica ottocentesca di stampo parigino creando nuove arterie capaci di
penetrare l'area tramite sventramenti.
Una sorta di ordine viene stabilito, nel 1907 tramite una serie di sventramenti di edifici che portano alla realizzazione di ''Via nuova Marina''; ad intervento eseguito l'area pur non seguendo alcuno schema preciso si presenta comunque migliorata
rispetto alla situazione precedente. Nel 1939 Luigi Cosenza propone un progetto per un waterfront compatto ed innovativo che viene utilizzato come ''motivo ispiratore'' per la costruzione di edifici di recente realizzazione, che però si rivelano avulsi al contesto. Lo scopo del progetto ''THE GOLD OF NAPLES'' è stato quello di ristabilire una connessione con il borgo creando nuove attività e riattivando l'area attraverso una visione moderna, progettando un hotel sul fronte principale di via nuova marina, una foresteria e una scuola per arti orafe con annesso centro espositivo. Attraverso l'uso di pannelli in alluminio dorati l'hotel indossa l'anima dell'area ed è reso maggiormente visibile.