Riqualificazione area Dalmasso tra via Cavour e via Beltrame di Bagnacavallo | marco terzitta

Macomer / Italy / 2007

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Linee generali dell’ipotesi di intervento

Orientamento concettuale per l’impostazione del progetto: il tema del muro

Il tema del muro, dibattuto nella speculazione teorica di ogni epoca, si presenta in questo progetto quale passaggio obbligato nella risoluzione delle problematiche spaziali e nella costruzione dell’immagine dell’opera da realizzare. Consideriamo una urgenza il fatto di dover ritenere, nello sviluppo del progetto, in primo luogo il tema del muro come “storia”. L’immagine del comparto dell’area Dalmasso stratificatasi nel corso degli ultimi decenni, frutto dell’applicazione di processi e della realizzazione di manufatti strettamente legati alla funzione produttiva, rappresenta quindi ontologicamente un documento prezioso ed un valore da conservare. La scala e la tipologia dell’intervento proposto consente di operare la riconversione del comparto affiancando alle istanze funzionali rappresentate dal “programma” un ulteriore sistema di vincoli determinato dall’approccio conservativo dell’intervento. La forte immagine architettonica potrà essere mantenuta anche con la sostituzione di parti consistenti come già previsto nel progetto preliminare, tuttavia la frammentazione dell’involucro esterno dovrà essere ridotta ai minimi termini e gli elementi funzionali dovranno essere disegnati con l’intento di sottoporsi all’immagine consolidata. Il tema del muro si presenta anche nello spazio interno con sfumature ed esigenze differenziate: l’involucro degli edifici oggetto di intervento, e l’involucro degli edifici a confine (Sud-Ovest); in entrambi i casi riteniamo ammissibile un ampliamento dei gradi di libertà nell’adeguamento funzionale degli alloggi e degli spazi esterni. Nel primo caso il trattamento delle superfici dovrà rispondere innanzitutto alle esigenze bioclimatiche determinate dai rispettivi orientamenti delle facciate, non escludendo la creazione di ampie vetrate opportunamente schermate con sistemi tecnologici quali breeze solail regolabili e pensiline, ed inoltre all’esigenza di ottenere un’immagine unitaria di “interno” che contribuisca a favorire processi identitari e di socializzazione. Nel secondo caso si riscontra una situazione più complessa dal punto di vista concettuale, poiché il muro si configura quale elemento di disturbo a causa di una moltitudine di ragioni, tra cui il rapporti scalari degli elementi formali, rispondenti a logiche estranee al comparto, oltre alla l’infelice funzione di barriera verso Sud. Le caratteristiche di questo elemento, che si configura come “limite”, richiedono quindi a nostro avviso un intervento orientato alla “smaterializzazione” dello stesso.

….Tra Immagine e Spazio architettonico

In primo luogo si ritiene che l’immagine di un complesso formato da un insieme di edifici, immagine che narra di una evoluzione e non di un disegno unitario, di un divenire che si adatta alla crescita delle esigenze e che racconta delle modalità costruttive che si sono succedute, debba essere assolutamente conservata. L’idea base che si vuole perseguire è quella di conservare per quanto possibile l’immagine dell’involucro esterno del vecchio opificio industriale per svelare la nuova dimensione dello spazio e le nuove modalità di utilizzo della corte interna, che assume il ruolo di nuova centralità dello spazio con i volumi intorno che sono chiamati a proteggere questa sorta di giardino incantato. Consideriamo quale elemento strategico essenziale nella realizzazione dell’intervento la conservazione della struttura spaziale degli ambienti esterni, poiché vi riconosciamo fortuite proporzioni ideali per le necessarie attività di supporto alla destinazione abitativa degli edifici. Un sistema edilizio che quindi si proietta verso l’interno. Da qui l’esigenza di conservare l’articolazione dei prospetti esterni così come si trovano attualmente. La conservazione dell’immagine dell’attuale opificio è rafforzata dalla proposta di preservare il muro esistente lungo la via Beltrame da Bagnocavallo evitando la sua frammentazione per la realizzazione degli accessi alle singole abitazioni. Si propone che gli accessi vengano serviti da un percorso interno che si realizza a fianco del muro perimetrale. Eventuali trasporti di grandi dimensioni potranno essere movimentati dal retro dei singoli edifici. Analoga attenzione si avrà per il portale principale e per l’ingresso secondario. Il secondo elemento è rappresentato dalla corte interna. La scelta di darle una assoluta centralità in cui tutto il complesso si riflette si traduce nel fatto che debba essere usata e gestita in maniera comunitaria. Si propone di ristrutturarla in primo luogo creando un diaframma verde che consenta di nascondere gli edifici che sono stati realizzati lungo il confine sud –sud ovest del lotto. La regolarizzazione delle linee di falda (marcate nella sommità da un andamento bizzarro) e l’applicazione di un sistema di verde verticale, rampicante o pensile, unito alla attribuzione di alcune funzioni (pensiline, elementi tecnologici etc) potranno contribuire alla costruzione di una immagine di coerenza degli elementi presenti. In secondo luogo assecondando la morfologia dello spazio senza comprometterne l’unitarietà. Tale obiettivo può essere perseguito se la parte ad est viene collegata allo spazio centrale con una struttura aperta ma parzialmente coperta, che si contrappone alle strutture portanti degli edifici esistenti sotto la quale è possibile sostare nei giorni di pioggia o nelle ore di molto caldo. Alla parte ad est dello spazio aperto viene assegnata una destinazione più rivolta ai giovani con realizzazione di spazi per giochi e sport mentre la parte centrale assume una funzione più meditativa, e quindi pensata per una fruizione di adulti ed anziani. Tale previsione non pregiudica il numero delle unità abitative che vengono recuperate con la traslazione del blocco “H” leggermente più a Nord-Est. La frammentazione di tali aree, prevista nel progetto con il verde “privato” insieme alla segregazione del area a Sud-Est, mortifica a nostro avviso la vocazione unitaria della grande corte-giardino che si presenta particolarmente attrattiva. I percorsi da realizzare dovranno rispettare i principi della mobilità ecologicamente sostenibile e in particolare riprendendo i percorsi pedonali a fondo naturale esistenti e realizzando accanto ad essi strutture leggere per le soste, adattando i percorsi all’accessibilità per i diversamente abili e, in tal senso, eliminando gli ostacoli, barriere architettoniche e naturali. L’introduzione del verde dovrà essere oggetto di un approfondimento progettuale specifico, affrontato con il contributo di consulenti specialistici. Non dovrà presentare la semplicistica connotazione di performance ambientalista, ma avrà valenza di intervento scientifico con le dovute attenzioni allo sviluppo delle specie vegetali, con l’introduzione di essenze che possa favorire anche il ripristino delle caratteristiche originarie relativamente alla biodiversità.

…..Il parcheggio-autorimessa

L’area destinata al parcheggio dovrebbe essere a nostro parere parzialmente rivista rispetto all’impostazione del progetto preliminare per il raggiungimento dei seguenti obbiettivi:

- riduzione della lunghezza della rampa di accesso attualmente prevista su via Cavour - riduzione del senso di insicurezza e disagio tipico delle aree parcheggio interrate - migliore integrazione sia funzionale che percettiva con i blocchi degli edifici

Con tali fini si è verificato che il dislivello tra la via Cavour, nel punto in cui è prevista la rampa di accesso, e la via Beltrame da Bagnacavallo è pari a circa mt. 2,3; pertanto con la proposta di realizzare l’accesso carrabile su via Beltrame da Bagnacavallo si otterrebbe una riduzione della lunghezza della rampa di circa 12 mt. con un aumento non trascurabile delle superfici destinate a verde. L’area, verrebbe collocata al centro dello spazio Verde con l’individuazione di due grandi superfici a cielo aperto con funzione di illuminazione e connessione con il giardino soprastante, “contaminando” di verde il livello dei parcheggi; sarà affrontato lo studio dell’illuminazione artificiale per concorrere alla costruzione dell’immagine di sicurezza e vivibilità . La superficie dovrà soddisfare l’intera richiesta di parcheggi ed eventuali autorimesse, liberando ulteriori spazi verdi grazie alla eliminazione del parcheggio al livello strada a Sud-Est.

…..Qualità tecnico-costruttive e materiche

caratteri funzionali ed estetici del progetto scaturiranno dall’interazione fra l’analisi dei luoghi e del contesto, il dialogo con il committente, il patrimonio culturale del gruppo di progettazione. In tal senso il gruppo di lavoro ha ampia abitudine alla costruzione di progetti che sviluppano integralmente l’intero percorso dall’ideazione all’attuazione e che devono essere coordinati attraverso un approccio simbiotico fra le diverse competenze disciplinari e un’approfondita comprensione delle esigenze del committente. Ratio strategica della proposta progettuale sarà il rispetto delle problematiche ecologiche anche nell’utilizzo dei materiali da costruzione e per le opere di finitura.

• Si privilegerà, l’utilizzo di materiali di provenienza locale , anche per contenere i costo energetico della fornitura dei materiali stessi, come previsto dai più recenti protocolli della bioarchitettura.

• L’uso dei materiali terrà conto dell’esigenza di favorire la sicurezza degli utenti ed il confort ambientale, con un sobrio dosaggio di superfici riflettenti, cromate, di pietre dure etc. il cui uso eccessivo comporta controindicazioni a livello di percezione e benessere psicofisico.

• In ogni applicazione dovrà essere certificata la non tossicità dei materiali utilizzati.

• I materiali dovranno essere utilizzati in modo tale da veicolare una efficace immagine unitaria di sintesi tra ricerca tecnologica e rispetto della natura, comunicando una capacità di interazione con l’ambiente.

Lo studio di dettaglio delle tipologie abitative, decisamente ben strutturate nel progetto preliminare, sarà ulteriormente approfondito nelle successive fasi di progettazione.
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    Project details
    • Year 2007
    • Client Comune di Macomer
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens
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