Recupero e conversione in centro culturale della fabbrica “Chiesa di S. Croce" | marco terzitta

Sedini / Italy / 2007

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Analisi della fabbrica

L’edificio è costituito sostanzialmente da un grosso vano, diviso in quattro campate tramite dei setti murari con archi a tutto sesto, che però data la loro grande luce permettono di percepire apprezzabilmente l’intero spazio interno. La struttura presenta condizioni di degrado diffuso di tutte le membrature, dalla pavimentazione inesistente alle murature che presentano fenomeni di efflorescenza salina lungo la base, lesioni passanti che sono manifestazione di traslazioni ed alla copertura in latero cemento che presenta tracce di infiltrazione di umidità in diversi punti e una condizione di profondo degrado strutturale. Dalla via Nazionale si accede alla sala attraverso una apertura di poco più di un metro di larghezza; sullo stesso lato sono presenti altre tre aperture che consentono l’ingresso della luce e dal lato opposto invece le aperture sono solo due più una terza ubicata nella torre campanaria. La muratura di facciata presenta delle variazioni nello spessore che danno luogo ad un disegno in stile razionalista. La muratura realizzata in blocchi di pietra calcarea tipica della zona, squadrata in maniera regolare, presenta quindi diverse aperture (le due più vicine alla facciata sono state tamponate), poste ad un’altezza di circa 2.5 m. dal terreno, e varie buche pontaie che insieme ai blocchi squadrati caratterizzano fortemente l’aspetto esterno. La sala è costituita da un semplice parallelepipedo di dimensioni in pianta di circa 17,6 per 11,4 metri e altezza al centro di 8,5 metri, suddiviso in campate da una muratura in blocchi di pietra calcarea dello spessore medio di 50 cm.. La copertura è realizzata con struttura in travetti CAP e pignatte in laterizio di circa 25 cm. di spessore, che grava sulle murature perimetrali e sui sottostanti setti murari; la copertura appare come la parte più compromessa ed ha necessità di un’attenta analisi dal punto di vista statico.

Analisi dello spazio ed indicazioni progettuali

La semplicità volumetrica dell’edificio sembra lasciare ampie possibilità distributive interne nella disposizione delle funzioni oggetto di progettazione. Tuttavia una più estesa valutazione spaziale che includa la viabilità ed in generale il contesto urbano fa si che la semplicità volumetrica lasci il posto ad una complessità funzionale e spaziale che riduca notevolmente i gradi di libertà in fase di progettazione. Il rapporto con il contesto urbano attualmente molto limitato, dovrà intensificarsi con una trasformazione della fabbrica e dello slargo che così verrà ad assumere il ruolo di polmone vitale in grado di dare respiro all’opera ed inserirsi attivamente nel tessuto cittadino utilizzando l’intorno come filtro di transizione tra la fabbrica ed il contesto. Appare chiaro che il progetto dovrà rispondere alla necessità di risolvere la connessione tra l’ex Chiesa di Santa Croce e la realtà circostante ed anche le superfici murarie dovranno trasformarsi in elementi che possano instaurare una efficace dialettica con il centro, rivitalizzato dal nuovo intervento. Pur mantenendo il più possibile inalterate le strutture murarie si dovrà ottenere una leggibilità dello spazio interno che consenta il riconoscimento delle trasformazioni; si dovrà pervenire alla formazione ed al consolidamento di una immagine rinnovata, non necessariamente “didascalica” degli eventi interni ma che permetta di intuirli. E pur evitando arricchimenti formali postmoderni, si dovrà cercare di generare un legame, un denominatore comune, anche minimo, con lo spazio d’intorno. Attualmente lo slargo di via Deffenu viene utilizzato come luogo di sosta ed istallazione di bancarelle in occasione del mercato settimanale e come parcheggio nei restanti giorni. L’intervento proporrà una valida soluzione al fine di rendere manifesta la comune appartenenza allo stesso sistema funzionale. In un certo senso si farà in modo che l’area d’intorno possa entrare a far parte integrante dell’intervento e che si possa attuare una totale compenetrazione e commistione degli spazi interni e di quelli esterni.

Il progetto dello spazio e la distribuzione funzionale

Coerentemente con le premesse e con le analisi effettuate, nella fase progettuale si è organizzato lo spazio in maniera tale da mantenere il livello alla quota stradale il più possibile libero, creando una permeabilità che lo renda totalmente percorribile attraverso i due o più ingressi senza elementi che interrompano la continuità dello spazio. In facciata si è unificato il disegno della porta di ingresso con l’apertura soprastante, in modo da creare un segno che rafforzi l’identificazione dell’entrata, compiendo così una rilettura della facciata che non modifichi sostanzialmente la sagoma preesistente. Ciò perché si rafforzi la contrapposizione vuoto-pieno pur mantenendo lo zoccolo in muratura di colore scuro per divenire collegamento ideale e richiamo formale della struttura orizzontale di copertura esterna, progettata a prolungamento del ballatoio interno da realizzare in aggetto sullo slargo di via Deffenu. La sala è stata mantenuta inalterata dal punto di vista spaziale, ed è stata prevista all’interno un’area dedicata alla attuazione di conferenze, proiezioni cinematografiche ed esposizione temporanea che favorisca il più possibile la flessibilità dell’ambiente interno, che potrà variare di conseguenza a seconda del posizionamento delle poltroncine o la loro eventuale rimozione. Sul lato destro si imposta la prima rampa di scale che porta ai livelli superiori avvolgendo l’ascensore. Lo spazio resta in gran parte a doppio volume ed al secondo livello si evidenzia l’ampia passerella con funzione di percorso espositivo permanente del museo artigianale. La copertura, dato il suo notevole stato di degrado, verrà completamente sostituita, pur conservando l’andamento curvilineo: i travetti in CAP e le pignatte verranno sostituiti da una struttura composta da travature in legno lamellare, estremamente valide dal punto di vista statico ma anche estetico, arcarecci, assito in legno, coibentazione ed impermeabilizzazione, il tutto sormontato da manto di copertura in fogli i rame da 0,6 mm.

La piazza

L’area scoperta limitrofa di via Deffenu, attualmente priva di un’identità precisa ed utilizzata per lo più a parcheggio, rappresenta un importante spazio di relazione tra il fabbricato oggetto dell’intervento e l’intorno, relazione che in futuro non sarà solo fisica ma anche e soprattutto funzionale. L’area viene considerata, dunque, complementare per la fabbrica: l’edificio viene pensato come integrato all’area retrostante e allo stesso tempo alla via Nazionale su cui si affaccia, ponendosi tra questi due vuoti senza soluzione di continuità, contrapponendo alla pienezza delle pareti esterne, lo svuotamento e la leggerezza degli interni. La piazza avrà dunque due caratteri principali: luogo di compravendita in occasione del mercato settimanale e spazio di relazione e socializzazione collegato alla struttura di S. Croce. Il cambio di pavimentazione serve a distinguere con maggior facilità gli spazi di sosta da quelli di transizione. Come tipo di pavimentazione si propongono materiali e tipologie tradizionali. Sono stati verificati i principali fattori ambientali: dato che l’area è delimitata in ogni direzione da edifici alti almeno due piani, questa risulta positivamente protetta dai venti invernali ma anche dalle brezze estive, per cui è necessario sfruttare il potere di raffrescamento ed umidificazione del verde e delle zone ombreggiate da esso risultanti per ovviare all’eccessivo surriscaldamento estivo altrimenti inevitabile. Inoltre è prevista una struttura reticolare aggettante in posizione centrale, con funzione di riparo per gli operatori che prendono parte al mercato settimanale e per favorire l’ombreggiamento estivo.. Si potrebbero sfruttare le pareti degli edifici circostanti per eventuali proiezioni o esposizioni, in particolare nella stagione estiva. Un ulteriore cambiamento di pavimentazione servirà a distinguere l’area preposta ai mezzi e quindi garantire la necessaria separazione dalle zone pedonali. Per incrementare il valore di spazio socialmente utile, lo slargo viene arricchito dalla presenza di sculture artistiche, realizzate possibilmente da mastri scultori locali, dato che la tradizione della lavorazione della pietra fa parte della cultura artistica della provincia di Sassari ed in particolare di Sedini.

Gli interventi

In questa seconda fase di realizzazione del progetto di restauro e conversione della Chiesa di Santa Croce, sono previste le lavorazioni volte a completare gli interventi precedenti appartenenti al primo lotto e alla variante a quest’ultimo. In particolare, gli interventi compresi nel secondo lotto riguardano le finiture interne ed esterne sia delle strutture verticali che di quelle orizzontali, nonché l’allestimento dei servizi igienici.

Sono previsti i seguenti lavori a misura: - coibentazione termica di coperture e terrazze eseguita con pannelli di poliuretano espanso da 4 cm di spessore; - posa in opera di manto di copertura in fogli di rame da 0,6 mm; - pavimentazione in lastre di basalto grigio chiaro di provenienza locale; - posa in opera di soglie in marmo di Orosei di provenienza locale; - finitura delle superfici verticali comprendente: sabbiatura delle pareti interne ed esterne realizzate in muratura di pietrame faccia vista e successiva stilatura dei giunti, eventuali riprese di tali murature con tecnica del cuci-scuci, basamento realizzato con intonaco a base di calce idraulica di altezza 80 cm; - fornitura e posa in opera di finestre e portafinestre in profilato d’acciaio zincato e preverniciato, con vetrocamera antisfondamento.

Lavori a corpo: - fornitura e posa in opera di sanitari e relativa rubinetteria per i servizi igienici.

Conclusioni

In conclusione si ritiene di dover sottolineare il fatto che l’intervento proposto rappresenta la seconda fase dell’opera di recupero e valorizzazione dell’edificio storico e dell’area circostante in quanto le risorse economiche necessarie sono superiori a quelle “a disposizione”. Tuttavia le opere previste consentono successivi interventi compatibili con quelli in progetto ed in massima parte “complementari”. Si è infatti utilizzata una logica progettuale che permetterà di integrare gli elementi successivi “a secco” con la realizzazione del soppalco e delle relative opere accessorie utilizzando tutte le strutture eseguite nella prima fase. L’insieme di elementi proposti illustrano con sufficiente chiarezza quelli che sono i vantaggi delle soluzioni adottate. Siamo certi che un simile intervento non possa fare altro che aumentare l’importanza del centro urbano, favorire scambi culturali e aumentare le relazioni interpersonali in genere, che sono alla base della società moderna.
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    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2007
    • Client Comune di Sedini (SS)
    • Status Completed works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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