Allestimento del museo dell’abbazia di Novalesa | MARC

Allestimento del museo dell’abbazia di Novalesa / Italy / 2008

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Il percorso museale si divide in quattro sezioni ubicate in differenti ambienti, posti tra loro in successione: ricerche e restauri, nell’ingresso; sezione storica, nel portico del cortile di servizio; de re monastica, nella sala monastica; museo archeologico, nell’antico refettorio; deposito ordinato, in un vano tra chiostro e cortile interno.
Per la sala di ingresso, dedicata ai restauri e alle ricerche, sono state previste la creazione di una quinta di supporto della grafica, l’illuminazione e la chiusura vetrata dell’oculo a soffitto inizialmente realizzato per alloggiarvi una scala. La struttura espositiva, recante i disegni e le foto delle fasi di restauro dell'Abbazia, è costituita da un telaio leggero, parzialmente trasparente, sospeso alla soletta in c.a. del soffitto, senza toccare le pareti esistenti, lasciando in questo modo leggibile l'essenzialità degli spazi originari. Il telaio ha una funzione espositiva e architettonica, invitando il visitatore verso il centro della sala e discostandosi di circa 90 cm dal muro ovest, permette l’accesso al retrostante locale di servizio, schermandone l’ingresso. I corpi illuminanti sono integrati alla struttura del telaio appeso. Le luci sono posizionate all'estremità di esili bracci metallici, fissati al soffitto tramite distanziali così da risultare come fluttuanti nello spazio.
Per quanto riguarda l’oculo vetrato, la chiusura è costituita da un tavolo vetrato, di forma cilindrica: nella sovrastante Camera Stellata è utilizzato per un’osservazione zenitale del modello, come dal cielo cui allude il nome della sala. Il tavolo accoglie didascalie e indicazioni apposte sul vetro in corrispondenza dei sottostanti elementi del modello.
Per accedere alla seconda sezione si percorre il cortile. Al fondo di questo spazio aperto, il visitatore trova le tre arcate del portico restaurato, all’interno del quale è ospitata la parte di inquadramento storico generale. Lo spazio interno del portico offre particolare suggestione, per la sobrietà e la nitida geometria delle sue volte a crociera, caratterizzate da una superficie intonacata continua, senza soluzione di continuità tra pareti verticali e volte. Cristalli trasparenti e antiriflesso sono montati su telai metallici a sezione minima, posizionati quasi sul filo esterno degli archi del portico in modo da conservarne la spazialità interna senza interrompere la geometria delle volte. La collocazione dei serramenti a filo esterno permette inoltre di ubicare gli espositori entro lo spessore dei pilastri, lasciando la larghezza interna del portico pienamente libera e percorribile. Costituiti da esili strutture in acciaio, gli espositori possono concedere la vista dei reperti esposti anche dall’esterno.
Per il supporto della tavola sinottica e della pianta storica dell'Abbazia sono predisposti due pannelli vetrati, fissati a muro tramite distanziali metallici. I corpi illuminanti sono collocati sulla parete interna del porticato, ove sono stati predisposti due punti luce con i relativi comandi. Nel portico, la sezione storica viene chiusa da una vetrata dal telaio minimo ospitante la porta di ingresso anch'essa in vetro.
La terza sezione, dedicata al museo de re monastica, è direttamente accessibile anche dall’introduttiva sezione storica. Coerentemente con la scelta complessiva di leggerezza e rispetto perseguita in tutto il progetto, la soluzione adottata prevede di non ricoprire il pilastro centrale esistente e di non mascherarne completamente la struttura, bensì di abbracciare il pilastro con una struttura circolare completamente vetrata, così da lasciare più facilmente leggibile la chiarezza degli spazi originari, senza quindi interromperne la continuità visiva. I nuovi corpi illuminanti sono integrati alla struttura della vetrina. Vi sono inoltre esili bracci metallici posti in corrispondenza delle alimentazioni elettriche esistenti.
Il Museo Archeologico trova sede nella sala dell’ex-refettorio, di dimensioni generose e ricca di tracce della sua storia passata. Si tratta di una soluzione espositiva che allo stesso tempo preserva la natura e lo spazio della sala, organizza con naturalezza i flussi dei visitatori, offre un’adeguata flessibilità ad ospitare tipologie di reperti molto diversificate ma al contempo mantiene un’immagine unitaria, coinvolgendo il controsoffitto di nuova realizzazione nell’apparato espositivo.
I reperti archeologici trovano una loro collocazione nelle vetrine ricavate nel volume dell’espositore posizionato al centro dell'ambiente senza intaccarne le murature originarie e gli affreschi. Il controsoffitto dialoga con i materiali utilizzati nel recente restauro e consente la lettura dell’orditura originaria del solaio soprastante.
Le pareti sono illuminate da luce radente mentre gli oggetti esposti e gli affreschi in maniera puntuale.
Nell'archivio ordinato è realizzato un sistema di scaffalature metalliche integrate alle due nuove porte di accesso, in sostituzione dei cancelli esistenti. Le scaffalature seguono il ritmo delle aperture esistenti, interrompendosi in loro corrispondenza. Sull’asse delle aperture sono collocati i nuovi corpi illuminanti.



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    Il percorso museale si divide in quattro sezioni ubicate in differenti ambienti, posti tra loro in successione: ricerche e restauri, nell’ingresso; sezione storica, nel portico del cortile di servizio; de re monastica, nella sala monastica; museo archeologico, nell’antico refettorio; deposito ordinato, in un vano tra chiostro e cortile interno. Per la sala di ingresso, dedicata ai restauri e alle ricerche, sono state previste la creazione di una quinta di supporto della grafica, ...

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