Nuovo Centro Manutenzione Gasdotti | Stefano Sibilla

Genoa / Italy / 2009

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Il Nuovo Centro Manutenzione Gasdotti della SNAM RETE GAS è interamente basato sul concetto di risparmio energetico ed ospita i nuovi uffici operativi.
L’edificio sorge nel quartiere di Borzoli, nella periferia produttiva di Genova in un tratto di tessuto urbano denso ma scarsamente strutturato dove gli insediamenti produttivi e artigianali si confondono con spazi dismessi o sottoutilizzati e dove le aree verdi sono totalmente assenti o marginali.
L’area, pianeggiante verso la viabilità pubblica, fortemente trafficata, ed a pendio naturale nella restante parte era costituita, all’atto della progettazione, da un sito produttivo dismesso ormai da anni, invisibile alla città ma soggetto alle possibili esondazioni del vicino rio Fegino.

Queste premesse, di contesto urbanistico e di situazione esistente, hanno fortemente indirizzato le scelte formali che hanno avuto l’obiettivo di ricomporre il sito mediante la proposta di alcuni elementi d’ordine, non solo fisici ma anche teorici, in grado di costituire elementi di identità in un panorama di quartiere privo di punti di riferimento.

In questo quadro la scelta del posizionamento dei volumi (uno ad uffici ed uno a deposito) ha coniugato da una parte l’esigenza di allontanamento degli stessi dal rio e, dall’altra, la necessità di un corretto orientamento per l’ottimizzazione dello scambio energetico solare.
Si è scelto pertanto di realizzare due edifici in linea, volumetricamente distinti, in posizione decisamente arretrata rispetto alla viabilità pubblica, generando così uno spazio antistante che viene sfruttato quale area di manovra e spazio verde. Quest’ultimo, caratterizzato da un rilevato di circa mt. 2,00 lungo la viabilità pubblica, svolge tre funzioni: luogo di quiete e pausa, barriera di sicurezza in caso di esondazione del Rio Fegino, schermatura visiva a filtrare la strada e l’intorno.
Compositivamente la soluzione ha anche il fine di sottolineare l’importanza del volume degli uffici che emerge come volume puro, quasi sospeso, interamente rivestito in cotto, leggermente aggettante rispetto al volume secondario del deposito rivestito in lamiera grecata.

La linearità formale dell’intervento costituisce simbolo di ordine e si accompagna ad un’attenta progettazione ai temi dell’ambiente e del risparmio energetico, temi che, in accordo con la Committente, sono stati posti come base e come obiettivo dell’intervento.
La domanda energetica dell’edificio è stata infatti calcolata in 19 kWh/mq anno, che fa sì che l’edificio rientri in Classe A di qualificazione Energetica ai sensi del DM 19/02/2007.
Questo importante risultato è stato ottenuto intervenendo fin dalla fase iniziale di ideazione su tanti aspetti: dallo studio dell’orientamento dell’edificio e della sua posizione nel lotto, attraverso lo studio del soleggiamento, della forma, l’organizzazione degli spazi interni, pensati in modo da avere sempre i locali dove si svolgono le attività lavorative rivolte verso la luce solare e i depositi e gli spazi di servizio sul retro, fino alle tecnologie ed ai materiali.
Grande importanza ha avuto lo studio dell’involucro edilizio che, coibentato in maniera “sovrabbondante” e con “facciata ventilata” della Palagio consente da una parte di aumentare l’inerzia termica dell’edificio limitando l’incidenza impiantistica e dall’altra di diminuire le emissioni inquinanti in atmosfera. L’involucro, ventilato anche nella copertura in cotto, consente di evitare il surriscaldamento estivo ed il raffreddamento invernale.
Ruolo decisivo giocano anche i serramenti ad alte prestazioni: del tipo 6-15-4+4 con interposto gas argon che garantiscono non solo una trasmittanza pari a 2,6 w/m2k ma anche un isolamento acustico di 42 db.

A queste scelta se ne accompagnano altre ugualmente decisive e tutte volte verso l’obiettivo della massima efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente quale l’installazione di un impianto fotovoltaico in grado di produrre 19,2 kW e quindi buona parte del fabbisogno del Centro.
Non da ultimo l’utilizzo, per il riscaldamento, di una caldaia a condensazione permettendo il recupero del calore del vapore acqueo contenuto nei fumi consente rendimenti molto elevati riducendo allo stesso tempo le emissioni di azoto e monossido di carbonio. L’acqua calda sanitaria è invece prodotta per oltre il 50% da un impianto “solare” integrato alla caldaia stessa.
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    Project details
    • Year 2009
    • Work started in 2008
    • Work finished in 2009
    • Client SNAM RETE GAS Spa
    • Status Completed works
    • Type Office Buildings
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