HEARTART: il cuore propulsore | MARGstudio

La proposta progettuale utilizza concettualmente l'anatomia del cuore umano che meglio esemplifica la destinazione
e la funzionalità che quest'area può e deve rappresentare all'interno di un quartiere bisognoso di nuova energia.
Si è immaginato di trattare l'area, chiusa attorno ad un recinto con soli quattro accessi ai punti cardinali, come un'incubatore
di energia pulsante, che assorbe al suo interno i flussi derivanti dal quartiere e li restituisce all'esterno modificati,
arricchiti di nuova linfa vitale.
A tale proposito la viabilità interna, esclusivamente ciclo-pedonale, distribuisce i flussi collegando tra di loro le
funzioni puramente abitative con le funzioni legate al commercio, al tempo libero, alle attività creative, alla cultura.
Gli spazi di relazione non sono predefiniti ma si costituiscono come tali in quanto luoghi di incontro “accidentali” dei
percorsi, giustificando la scelta di non individuare con regole geometriche la suddivisione delle funzioni interne degli
edifici, ma correlandole tra loro allo scopo di generare situazioni di frammistione.
Si è così intervenuto in modo da recuperare gli edifici esistenti destinandoli a funzioni satellite delle residenze, le cui
architetture sono ripensate ex-novo ma sempre con caratteri estetici rapportabili all'esistente.
La scelta di inserire un mercato coperto interno con funzioni di vendita e di ristorazione vuole essere un elemento
attrattore verso l'esterno e allo stesso tempo un benefit per gli abitanti e i fruitori del cuore-incubatore.
Lo sviluppo commerciale e culturale che si genera negli edifici destinati al recupero, vuole essere prevalentemente di
intenti creativi. Da qui la scelta progettuale di inserire laboratori artiginali e scuole di autoproduzione anche artistica,
una galleria espositiva, una scuola di cucito con annessa sartoria e una biblioteca, allo scopo di incentivare attività di
tipo creativo e stimolare il quartiere verso nuovi progetti culturali.
Anche la ciclofficina presente nell'edificio vicino all'ingresso su via Ferrarese ha l'obiettivo di educare e stimolare uno
sviluppo massivo del mezzo a due ruote nell'intero quartiere.
All'interno dell'incubatore si sono sviluppati principalmente due polmoni verdi, uno a carattere maggiormente sportivo,
con l'introduzione di percorsi e attrezzi, che possa funzionare anche come area dedicata alla scuola, e uno caratterizzato
da un carattere maggiormente naturistico, con alberi ad alto fusto e rigogliosa vegetazione, che ricrea ambienti
rilassanti e di contatto con la natura.
Il centro direzionale, occupante l'edificio già in precedenza dedicato a questa funzione, è un continuum dell'area
limitrofa alla via Stalingrado, quindi a diretto contatto con situazioni produttive esistenti, quasi a voler creare un'ipotetico
ponte di raccordo tra le aree direttive e quelle di esecuzione.