Extension primary- secondary school Stefanacci | Fabio Capanni

San Piero a Sieve / Italy / 2008

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project and supervision of works
Fabio Capanni, Claudio Marrocchi


collaborators
Daniele Buzzegoli, Stefano Servi


structures
Riccardo Papi


systems
Claudio Magni


customer
Municipality of San Piero a Sieve


builder
Edil F Due, Sacafati (SA)


location
Via Trifilò 2, San Piero a Sieve (Firenze)


chronology
2004-2006: project
2006-2008: realization


dimensional data
1.300 mq lot surface
630 mq building surface
2.600 mc building volume


photos
Christian Richters, © Fabio Capanni



The extension of the primary and secondary school in San Piero a Sieve is located very close to the city of Florence.


The building consists of 630 square meters of new surfaces that will host the laboratories, the dean’s office, the offices for the scholastic staff, and an auditorium that works as an all-purpose space. Rooms and the gym will still be in the old buildings, built during the Sixties, and the new construction had also to connect to them.


Being a public client the budget was extremely limited, but, as sometimes happens, the constraints partly became the force of the design. The outline of the building is drawn following the limits of the lot. To maintain a certain distance from the borders the construction acquires an irregular shape, made of inclined walls and irregular angles. The building is organized in two volumes: a first one with two perpendicular walls and a third curved side to embrace the rear volume. This second one has a straightforward wall and a skewed side, that follows the lot border; an irregular bevel angle is thus created, so that the opening is wider on one side of the wall than on the other. The result is a massive but changeable form.


The choice of materials is a direct re-interpretation, a contemporary version, of the Tuscan tradition: pietra serena, plaster, wood, and marble. The main structure is made by pietra Serena and plaster.


The openings to the outside and the materials also reflect the surrounding. The white of the plaster and the grey color of the stone give to the building a special vigor thanks to the simplicity and strength of these materials.


Colors make recognizable the straight walls form the sloped walls of the splayed window, the first being painted in white and the latter being in stone. Further details remind elements of the Tuscan tradition: between the first and the second floor an in-between space creates a kind of loggia; the promenade, following the curved wall, leads directly inside the building as an extension of the city and the communal space to the space dedicate to the public behind the curved wall, that hosts the auditorium and/or conference room. Some other interior alcoves are created inside the building as gathering points, according to the best Tuscan tradition of public outer spaces inside the space.


From the gym, one should pass through a tiny corridor to enter the new building, arriving to the new space one is overwhelmed with light coming from the ceiling, from the full-height windows and from the extremely bright white of the interior space. The pattern of the openings reaches an asymmetric effect and is drawn from the inside towards the outside; so that the splayed windows are like small eyes opening towards the outside.


[IT] 
L’ampliamento della scuola Stefanacci, a San Piero a Sieve in provincia di Firenze, si compone di un nuovo blocco atto ad ospitare spazi relativi alla didattica, alcuni locali da destinare alla segreteria ed una sala polivalente utilizzabile dagli utenti della scuola e dalla cittadinanza. L’edificio si configura essenzialmente come una compenetrazione di due volumi di matrice rettangolare, convenientemente disassati tra di loro a ricalcare gli allineamenti della scuola esistente ed il confine del lotto. La stereometria dei volumi e la loro articolazione compositiva, sono in vero mutuate dall’architettura tradizionale toscana e, in particolare, dall’architettura spontanea che punteggia le colline circostanti. In questa esatta cornice, la luce è strumento privilegiato per animare superfici e formare spazi attraverso la contrapposizione dialettica fra una cortina muraria continua ed opaca e un volume intessuto di una varietà di bucature che infrange quella cortina e letteralmente vi si incastra. Se la massiva superficie di intonaco, rimembranza dei muri di delimitazione delle proprietà delle ville della campagna circostante, viene interrotta, esclusivamente in corrispondenza dell’ingresso principale, da una tessile increspatura d’ombra che conduce all’interno dell’edificio, l’immagine del blocco finestrato che ospita gli uffici e i laboratori, tenta un’interpretazione del principio di necessità che informa l’architettura spontanea di quel frammento di paesaggio. La sequenza intermittente di bucature, ottenuta per arte di levare dalla presenza della massa muraria, è generata dal di dentro, calibrando dimensione e disposizione delle aperture in risposta all’uso degli spazi interni, e al contempo temperata da un riferimento costante al carattere dell’opera, che coniuga il percorso dell’apprendimento e della conoscenza del bambino con la sua dimensione ludica. Il contrappunto tra le cornici in pietra serena e le superfici in intonaco è, infine, diretto riflesso di quell’armonia cromatica e materica dalla quale traspare l’anima severa ma cordiale di quei territori e delle loro genti. Il legame di assoluta interdipendenza che regola il rapporto tra i due volumi caratterizzanti l’intera composizione, pervade anche la spazialità interna dell’edificio e ne legittima una evidente tridimensionalità messa in opera tramite l’attento utilizzo della luce. L’intercapedine che si viene a formare tra il grande paramento murario e il blocco finestrato è concepita come prosecuzione dello spazio urbano e lega indissolubilmente l’edificio ai percorsi cittadini. Entrando, si sosta in una loggia a doppia altezza di modeste dimensioni che è il vero fulcro della composizione. Da qui è possibile accedere direttamente alle varie parti dell’edificio. Si può accedere direttamente alla zona di ingresso sulla quale si innestano i collegamenti verticali che conducono alla segreteria dislocata al piano primo, oppure, ci si può incamminare nel grande corridoio che, inteso come una strada coperta che garantisce anche il collegamento con l’edificio scolastico esistente, riceve l’illuminazione dall’alto tramite un taglio longitudinale praticato sul piano di copertura. Su questa sorta di strada interna si affaccia, nei modi di una quinta urbana tratteggiata da bucature di varie forme e dimensioni, il volume disposto su due livelli e contenente, al piano terra, i laboratori scientifici e la biblioteca. Anche l’accesso alla sala polivalente avviene direttamente dalla loggia di ingresso, in modo da poterne garantire una funzionalità indipendente anche quando i locali della scuola sono chiusi. Qui, in uno spazio a doppio volume, la luce piove ancora dall’alto sulla zona del palco e si diffonde uniforme in tutta la sala, sulla quale si adagia un flessuoso drappeggio atto a governare la propagazione del suono e della luce.

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    project and supervision of worksFabio Capanni, Claudio Marrocchi collaboratorsDaniele Buzzegoli, Stefano Servi structuresRiccardo Papi systemsClaudio Magni customerMunicipality of San Piero a Sieve builderEdil F Due, Sacafati (SA) locationVia Trifilò 2, San Piero a Sieve (Firenze) chronology2004-2006: project2006-2008: realization dimensional data1.300 mq lot surface630 mq building surface2.600 mc building volume photosChristian Richters, © Fabio Capanni The extension of...

    Project details
    • Year 2008
    • Work finished in 2008
    • Client Municipality of San Piero a Sieve
    • Contractor Edil F Due, Sacafati (SA)
    • Status Completed works
    • Type Schools/Institutes
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