Riqualificazione delle aree centrali denominate piazza del Grano | michela cattacin

Venice / Italy / 2016

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Il vedere è il tema su cui indirizzare il lavoro di ricerca su Dolo.
E' riporre lo sguardo orientandolo, verso una immagine-simbolo, un'immagine originaria, che rimane presenza, aspetto visibile, attraverso il tempo.
Lo sguardo esteriore è l'occhio stesso, occhio inciso, comunque percepito esteticamente sul territorio: l'isola Bassa di Dolo è un occhio segnato dallo sdoppiarsi del Naviglio del Brenta, fulcro su cui si dipartono le direttrici del territorio.Il vedere è il tema su cui indirizzare il lavoro di ricerca su Dolo.
Il vedere è anche intriso del senso interiore, e dei suoi segni, un miracolo che riposa nell'immagine della Madonna. E' qui, sul progetto che si vogliono riporre accuratamente le impressioni visive di tale processo visivo, il suo territorio - la sua fisicità, la sua immagine iconica - la sua rappresentazione.


Il territorio e le sue direttrici


E' l'analisi del luogo, dal punto di vista fisico.
Dolo si trova al centro della Riviera del Brenta,
L'isola-occhio, suo centro, riflette i segni delle rive del Naviglio del Brenta, disegnandone il tracciato urbano.
E' fulcro che curva i percorsi, piegandoli, come Venezia ne piegò il territorio al suo controllo.


L'acqua e il principio primo


E' un paesaggio idraulico, solcato da numerosi corsi d'acqua, rii e canali.
Scavato per controllarne le acque, ne porta i segni. Come una pelle incisa: l'immagine della sua fragilità. Dante stesso nei suoi versi ricorda un territorio spesso invaso dalle acque e dagli acquitrini.
L'acqua è il principio primo di Dolo, è costituito semplicemente dalla sua presenza.


L'Epopteia, Morphé, Mimesis


E' il guardare alla figura iconica posta sopra il territorio che origina la forma, il Morphé.
Il riconoscere i segni nella sua forma, visionandoli. E' tutto ciò che si fa pubblico e visibile, riflettendo nella figura del progetto (la Mimesis), l'idea, il pensiero e gli oggetti visibili.


Il progetto


Nel sito, diviene necessario affidare il senso di possesso dello spazio alla chiesa, quale posizione centrale di Dolo.
Un parterre su cui costruire l'intero progetto, ritrova la propria immagine-forma nella immagine-icona della Madonna dei Molini.


I luoghi


Il parterre diviene spazio dotato di identità architettonica. Diviene un simbolo in cui viene posta in essere l'identità cittadina attraverso i suoi luoghi, luoghi di socializzazione, luoghi celebrativi, luoghi ricreativi, luoghi di riposo. Ogni ambito è posto in relazione con gli altri.
E' un'area interamente pedonale, priva di barriere architettoniche, dove possono trovare spazio i nuovi parcheggi.


Il sagrato


L'obbiettivo è quello di dare identità allo spazio antistante la chiesa, nuovo sagrato, attualmente sacrificato alla carrabilità. Il sagrato come luogo simbolo di preparazione all'ingresso, di accoglienza. Il suo disegno pone la visione sulla chiesa. Lo spazio è fluido e fruibile.


La piazza


E' il luogo identificativo del centro della città. Ne è riconoscibile il paesaggio figurativo dell'intera composizione con il tema dell'acqua.


Il luogo celebrativo


E' il luogo che celebra la monumentalità. E' prevista la ricollocazione del monumento con il busto di G. Garibaldi. Anche il manufatto a supporto della bandiera viene ricollocato, più in là, verso lo spazio-creativo.


Il luogo ludico-creativo


E' la rappresentazione del paesaggio delle acque con le onde-piega, distintivi urbani, che riconoscono i vari ambiti figurativi. Elementi di arredo urbano in calcestruzzo bianco, utilizzabili


come sedute, elementi decorativi, elementi di gioco, elementi di comunicazione, elementi di supporto, dotati di allacciamento elettrico ed idrico. Una quinta scenografica adatta a qualsiasi tipo di manifestazione socio-culturale.


Lo spazio flessibile


E' uno spazio che può avere diverse fruizioni. Utilizzato in caso di manifestazioni pubbliche, come zona di completamento. Può essere, inoltre, destinato a parcheggio pubblico.


I luoghi di sosta


Viene qualificato il luogo attraverso l'inserimento di sedute e di aiuole a verde piantumate.
Il ruolo architettonico è il rendere evidente l'allineamento degli oggetti all'intera figura del paterre.


Via Dauli e via Cairoli


Il parterre disegna entrambe le aree esclusivamente pedonali. E' comunque garantito l'accesso carrabile limitato ai residenti e alle attività commerciali insediate.
La viabilità carraia di progetto prevede un senso unico, percorribile da via Dauli, attraverso via Cairoli, verso via Arino.
I limiti carrai sono individuabili dal bordo-piega a lato nord della chiesa con l'illuminazione a palo, e da delle pieghe-dissuasore in via Cairoli, elementi dotati di illuminazione ad incasso.
Sedute e fioriere disegnano altrettanti ambiti in via Cairoli.

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    Il vedere è il tema su cui indirizzare il lavoro di ricerca su Dolo.E' riporre lo sguardo orientandolo, verso una immagine-simbolo, un'immagine originaria, che rimane presenza, aspetto visibile, attraverso il tempo.Lo sguardo esteriore è l'occhio stesso, occhio inciso, comunque percepito esteticamente sul territorio: l'isola Bassa di Dolo è un occhio segnato dallo sdoppiarsi del Naviglio del Brenta, fulcro su cui si dipartono le direttrici del territorio.Il vedere è...

    Project details
    • Year 2016
    • Client Comune di Dolo (Venezia)
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture
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