3d Art - Chriogenic Cathedral | Germana Trione

It has taken centuries to build this place: walking through it, you can recognize the effort, the sacrifice carved in the shape of each stone, the genius in the outline of each glass arch, the pride in the laying of each sheet on the flooring, the hope in a better future settled in a little nook warming it with its light, the lucid and ruthless rationality choosing who would have lived and who wouldn’t.

Life after death is a catching issue. To be able to start from the beginning, setting aside the mistakes of the former life; to discover again the world without the disenchantment of the experience; to walk on a ground imbued with hope. Innocent like babies, they trusted in the frost embrace, they floated rocked by whispered promises, they waited.

By now, no one knows who they were: the rust deleted the names from the tags; however those names would mean nothing now. Still, they were the worthy ones, chosen amongst the entire humankind to deserve this once in a life chance: to live twice. But now thanks to the historical perspective, we know how it happened: we know that amongst those bodies there are corrupt and corrupting ones, floating in the same ice. There are sports heroes who hold world records and people who were just too afraid of dying, even if their neglected bodies couldn’t carry on more. There are geniuses who revolutionized the way of thinking and spoiled ones whom nothing had been denied without the need of thinking. There are the most beautiful women, object of desire for everyone, and the most lustful women, object of pleasure for many. There are the leaders who had lead the people and the ones who had dominated them. There are rich philanthropists who shake hands with the ruthless rich. There are judges and there are criminals still not caught.

The historical perspective blends everything together in a strange tale, without names, facts or context, from which you cannot judge, but you know that men don’t make mistakes, they choose to make mistakes. And you know that men don’t change.

What is left of humankind can’t afford to charge itself with the consequences of someone else’s choices. What is left of the humankind can’t choose ruthlessly who should live or die, like it happened at first. This is why it didn’t choose: it let the time pass; it left them waiting for a world enough oblivious or generous, which is the same thing at the end. What would change for them, whose time is fixed?

But maybe the broken promises burn the ice of unconsciousness. Maybe the time had enough of waiting. Maybe they understood and don’t want to wait anymore.

They came and now they knock to break out.

No, they’re knocking to break in.

Hanno impiegato secoli per costruire questo posto: e camminandoci dentro si riconosce la fatica, il sacrificio inciso nella forma di ogni pietra, la genialità nel profilo della curvature dei vetri, l’orgoglio nella posa delle lastre del pavimento, la speranza in un future migliore annidata a scaldare con la propria luce un piccolo anfratto, la lucida e spietata razionalità nel decidere chi sarebbe vissuto e chi no.

La vita oltre la morte è un argomento che tira. Poter ricominciare d’accapo, archiviando gli errori della vita precedente in un posto lontano nel tempo; scoprire il mondo un’altra volta senza tutta la disillusione dell’esperienza; camminare su un terreno intriso di speranza. Innocenti come bambini si sono affidati all’abbraccio del gelo, hanno galleggiato cullati dal mormorio delle promesse, hanno aspettato.

Ormai non si sa più chi fossero: la ruggine ha cancellato via i nomi dalle targhette; e poi quei nomi non vorrebbero più dire niente oggi. Eppure erano i meritevoli, scelti in tutta l’umanità per meritare l’occasione di una sola volta nella vita: viverla due volte. Ma adesso, con la prospettiva della storia, si sa com’è andata: si sa che fra quei corpi ci sono corrotti e corruttori a galleggiare nello stesso ghiaccio. Ci sono glorie dello sport che detenevano record mondiali e persone che avevano solo troppa paura di morire, anche se i loro corpi negletti non avrebbero potuto resistere di più. Ci sono geni che hanno rivoluzionato il modo di pensare e viziati cui non è stato mai negato nulla senza che avessero bisogno di pensare. Ci sono donne dalla bellezza più raffinata, oggetto di desiderio di tutti, e donne dalla lussuria più sfrenata, oggetto di piacere di molti. Ci sono i capi che hanno condotto i popoli e ci sono quelli che li hanno dominati. Ci sono ricchi filantropi che stringono la mano a ricchi senza scrupoli. Ci sono giudici e garanti della legge e ci sono criminali ancora non catturati.

La prospettiva storica mescola tutto in una facola strana senza nomi, fatti e contesti, in cui non si piò giudicare, ma in cui si sa che gli uomini non sbagliano, scelgono di sbagliare. E si sa che gli uomini non cambiano.

Quello che resta dell’umanità non può permettersi di addossarsi le conseguenze delle scelte di qualcun altro. Quello che resta dell’umanità non può decidere spietatamente chi debba vivere o morire, come fu un tempo. E’ per questo che non ha deciso: ha fatto scorrere il tempo; li ha lasciati ad aspettare che il mondo fosse dimentico o generoso abbastanza, che poi è la stessa cosa. Che cambia per coloro per cui il tempo è fermo?

Ma forse le promesse infrante bruciano più dell’incoscienza. Forse il tempo si è stancato di aspettare. Forse loro hanno capito e non vogliono più aspettare.

Sono arrivati e bussano per uscire.

No, bussano per entrare.