Riqualificazione del Centro Storico Piazza Mazzini ed aree limitrofe

Progetto vincitore del concorso ''Riqualificazione del Centro Storico Piazza Mazzini ed aree limitrofe'' Monsano / Italy / 2009

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Il progetto interviene negli spazi pubblici centrali del Comune di Monsano; dentro le mura in Piazza Matteotti e Piazza dei Caduti e nelle vie del centro storico, e fuori le mura in Piazza Mazzini ed in Piazza Gramsci. L’insieme unitario degli interventi è volto alla conservazione delle strutture storiche passando inevitabilmente attraverso una reinvenzione dei loro ruoli all’interno delle mutate forme di città, in un quadro ambientale profondamente mutato negli ultimi anni.

L’idea centrale di progetto si propone di trasformare gli ambiti delle strade di scorrimento in strutture strada-piazza, spazi dinamici che si prestano ad essere vissuti e fruiti a vari livelli a seconda delle evoluzioni antropiche e delle necessità contingenti.

L’intervento, seppur limitandosi alla ripavimentazione degli spazi, così come espressamente indicato nel bando, ha comunque la forza e l’audacia di modificare la percezione degli spazi, ponendo le basi per un filo unicum di tessitura del centro allargato. Tutte le funzioni attualmente in essere vengono mantenute, la fruibilità attuale viene conservata in toto, ma accanto a ciò si propone forte una linea, un disegno nella pavimentazione, che corre lungo tutti i luoghi del progetto modellando gli spazi e riqualificandoli. Studi sul traffico e sulla sosta hanno permesso di valutare e proporre modelli nuovi di aggregazione delle specifiche funzioni individuando fra esse gli elementi di possibile compenetrazione e di coesistenza, accentuandone in taluni casi le caratteristiche di complementarità, scindendole in altri.

Tutto quanto sopra nell’ottica di poter procedere con interventi successivi e stralci funzionali liberamente programmabili e senza interferenze o limitazioni reciproche; anche questo in risposta ad una precisa richiesta dell’Amministrazione.

Tre nuclei dunque, tre racconti di progetto legati da un unico filo conduttore: ridare, un carattere al centro di Monsano.
Il primo, Piazza Mazzini, oggi centro di aggregazione spontanea della cittadinanza, un luogo nato quasi “di risulta” fra il Bar, i giardini, la porta di accesso al Centro Storico ed il Municipio.

Piazza Mazzini è pensata come un luogo da percepire grande, unitario, un invito alla sosta e soprattutto un incipit all’aggregazione. Particolarmente interessante il tema contenuto in questo stralcio di intervento, laddove accanto alla necessità di connotare come piazza questo spazio, permane forte la presenza della via di accesso principale al nucleo storico del Comune; viabilità e sosta compenetrati, necessità di ordine percettivo. E’ qui che la linea modella, attraverso la contrazione e rarefazione degli spazi, la percezione articolata delle aree.

La strada attraversa la piazza, le cordonate rasoterra in pietra bianca ne sottolineano il passaggio ed il sedime; ai lati però l’ortogonale ritmica scansione della pietra ancora bianca, si riappropria dello spazio reclamandolo forte come piazza.

Due ambiti nascono ai lati della contesa: uno sotto le mura addolcito di pietra grigia, votato al passeggio ed alle attività contestualizzate di frangia rispetto alla piazza; l’altro fatto di sosta di giardini e spazi verdi che dialogano con l’intorno attraverso un linguaggio di tessere geometriche.
Su questo ordito principale si innestano le pavimentazioni, vere e proprie trame di un tappeto che cromaticamente piega e modella lo spazio; seguendo questa metafora meglio si svela la molteplice valenza del progetto in questo angolo: i tasselli in laterizio carrabile ricoprono l’intero scacco centrale della piazza e con esso la lingua viaria ivi racchiusa, qui le doghe bianche scandiscono parcheggi e possibili aree di mercato. Il quadro generale che ne nasce è indubbiamente votato alla definizione di uno spazio polifunzionale, flessibile e modulabile a seconda delle situazioni contingenti, ma che indubbiamente conserva una forte connotazione di piazza intesa nella sua accezione piu classica.

Secondo dei nuclei di progetto è quello dedicato a Piazza Gramsci, lo stesso Documento Preliminare del Comune la definisce come “...slargo...spazio anonimo su un asse viario utilizzato come parcheggio...” una definizione feroce, pur tuttavia appropriata; importante è stata in questa parte la ricerca formale e dinamica per generare qualcosa che, come denunciato sopra, oggi non c’è. Il punto di partenza è dato dall’estendersi della maglia dei ricorsi in pietra; anche qui la definizione degli spazi sempre uniti nell’ordito bianco, viene realizzata con la diversificazione cromatica e di posa in opera delle pavimentazioni.

Di minore importanza rispetto a Piazza Mazzini, Piazza Gramsci la copia nella definizione dello spazio sotto le mura, realizzato ancora attraverso pietra grigia e ricorsi bianchi, disegnato da tagli ortogonali che se da una parte diventano panchine illuminanti di notte, dall’altra sono aiuole di verde che mappano le alberature. La funzione di sosta è conservata ma la sua precisa ed attenta definizione spaziale attraverso il disegno della pietra, non sminuisce piu la valenza potenziale di Piazza che questo luogo comunque manifesta. Ad impreziosire l’insieme vengono progettati gli elementi di illuminazione pubblica visti come prosecuzione delle fasce bianche, ad esse allineati nella forma e nella scansione.

Due camminamenti, meglio attraversamenti pedonali, interrompono la porzione centrale del luogo dove la pavimentazione svela la sua vocazione di collegamento stradale.

Il linguaggio che accomuna le due piazze ha infine l’intento di ricucirle rendendole fruibili in maniera congiunta per grandi manifestazioni sia di carattere fieristico, che di incontro ed aggregazione per grandi spettacoli.
Addentrandoci nella parte interna delle mura, il progetto assume toni piu morbidi, le linee si fanno piu discrete e gli spazi vengono trattati con grande rispetto delle preesistenze. Siamo qui nel terzo stralcio funzionale, dove l’arredo urbano , il segno leggero come una pennellata di pietra bianca, vuole piu restaurare che non costruire. Di tutti gli elementi utilizzati precedentemente, solamente il disegno dell’ordito rimane; in particolare lungo le vie del centro, le strade di accesso alla Piazza Matteotti, il progetto prevede l’inserimento di elementi puntuali di pietra in sostituzione delle soglie e delle scale esterne di accesso alle abitazioni, elementi di confine fra l’arredo urbano e la riqualificazione dei manufatti storici; comunque un segno di appartenenza ad un ritrovato linguaggio di unitarietà.

Piazza Matteotti, anche qui le facce, i ricorsi bianchi indicano e segnano delle funzioni: aree di sosta ordinata, non casuale, mai caotica; eppure sono piu discrete, non intersecano i fabbricati perimetrali, rimangono racchiuse all’interno della pavimentazione che qui funge da gentile cesura con l’abitato. Una piccola area di sosta vuole reinterpretare in chiave moderna legandola magari agli Uffici sovrastanti, il modo antico di vivere i centri storici attraverso il ritrovarsi fuori delle abitazioni per relazionarsi come in un agorà di tempi antichi. Gli elementi di arredo urbano sono naturalmente gli stessi anche se aggregati in modi differenti a seconda delle sensazioni che sottendono.

Da ultima la cavea in Piazza dei Caduti; qui tutto si dissolve piano verso un panorama che farebbe impallidire qualsiasi intervento architettonico. Restano dunque gli elementi di arredo urbano, asserviti al visitatore ed al fruitore di un tale spazio aperto; importanti blocchi lapidei facenti funzione di sedute, piani e diaframmi, vengono progettati ai lati della cavea per riqualificarne la funzione velandola nel contempo di una ventata di nuovo. Un intervento volutamente minimale, non per necessità, ma seguendo una precisa scelta architettonica.
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    Project details
    • Year 2009
    • Client Comune di Monsano
    • Status Current works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Restoration of old town centres
    • Websitehttp://www.ariaprogetti.com
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