NUOVA SCUOLA MATERNA DI ROVERA | andrea barasciutti

Malnate / Italy / 2008

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La nuova scuola materna di Rovera si colloca nell’omonima frazione del Comune di Malnate, in un lotto di forma pressoché rettangolare e si allinea all’orientamento predominante che organizza la tessitura urbana: quello est-ovest/nord-sud. I segni forti e di immediata lettura sono morfologicamente riconoscibili come strade, filari alberati ed aggregati urbani.
Il progetto della nuova scuola recupera questi segni stratificati attuandoli nella composizione spaziale delle funzioni per ottenere sia la miglior integrazione urbana e territoriale che il miglior rapporto di illuminazione e soleggiamento delle attività didattiche considerando e valorizzando il sito naturale nel quale la costruzione si colloca.
L’edificio cercherà quindi di consolidare e ricucire il tessuto connettivo tra la frazione ed il capoluogo attestandosi con i suoi fronti su via Monte Grappa e su via Cacciatori delle Alpi salvaguardando il più possibile l’area verde integra del parco dei castagni innestando un dialogo bilaterale tra scuola e natura.
La scuola si insedia a nord del lotto assegnato occupandone circa un terzo mantenendo gli allineamenti e rispettando la maglia dell’organizzazione del territorio est-ovest/nord-sud in contiguità con la cortina edilizia e gli assi stradali della frazione. I restanti due terzi del lotto sono lasciati a verde attrezzato mantenendo il parco dei castagni esistenti ed i dislivelli del terreno originari: sarà solo l’edificio che si adatterà al terreno.
Si è deciso di attestare la scuola sulle due arterie stradali per la connotazione eminentemente urbana dell’edificio collocando le funzioni pubbliche sulle parti più esterne mentre le funzioni della didattica sono tutte dislocate all’interno per godere della vista sul parco cogliendo le mutazioni stagionali della natura.
Così facendo si è scelto di derogare dai limiti della pianificazione urbanistica comunale per quel che riguarda la distanza dalle strade e dal confine ovest pur rispettando le disposizioni del codice civile. Questo per ottenere un edificio inserito nel contesto ed attestato sul tessuto connettivo consentendo il ricavo di un marciapiede su via Monte Grappa e di una piazzetta pubblica all’incrocio con via Cacciatori delle Alpi dove proseguono sia l’edificio che la cortina muraria della recinzione a protezione completa del parco e finalizzata alla sicurezza dei bambini.
Uno dei criteri principali sul quale è stato fondato il progetto è quello della stimolazione sensoriale che il bambino riceve dall’ambiente in cui vive infatti questo gioca un ruolo essenziale nel suo sviluppo psicologico e sensoriale. E’ stato quindi concepito uno spazio come vero e proprio elemento di fondazione educativa sulla linea di tutte le teorie pedagogiche e psicologiche legate all’infanzia. Perciò un progetto di spazi didattici, affacciati sulla natura ed interrelati con questa, da dove si possa percepire visivamente il variare delle stagioni, da dove si possa facilmente accedere all’ambiente paesaggistico ed ai luoghi di gioco all’aperto.
La scuola sarà quindi in grado di stimolare delle nuove percezioni nei bambini, sarà un luogo dove gli spazi per muoversi sono evocativi e facilmente riconoscibili, con corridoi, scale, terrazze, teatrini all’aperto progettati tutti in modo da evitare l’affollamento ed imparare la posizione relativa delle cose; un’oasi di serenità, un’ ambiente luminoso con ampie vedute sull’esterno, che limita il rischio di una luce eccessiva grazie a zone di penombra come quelle per il riposo ricavate al primo livello.
Altro elemento essenziale per la generazione compositiva del progetto è il rapporto tra edificio ed ambiente: un rapporto generato dalla volontà dell’uomo di modificare architettonicamente un sito, di costruire uno spazio e, soprattutto, un luogo che fonda uno spazio. Perciò non un singolo edificio ma un nuovo sito: un interno ed un esterno che non sono separati ma insieme formano un luogo unitario, un territorio chiuso e articolato che tuttavia mantiene un rapporto di distinzione con quanto lo circonda. Architettura come cornice di un tutto ma che è anche in grado di frammentare uno scenario e di qualificarlo senza turbarlo come nel caso del teatrino all’aperto ricavato come una cavea greca sul pendio naturale del terreno. La scuola diventa sia contorno dell’ambiente che schermo visivo: un paesaggio che consente di camminare, fermarsi, salire o scendere attraverso i percorsi progettati. Una scuola materna che si pone in stretta relazione con l’articolazione della luce modulata dal mutare stagioni, con la varietà dei fenomeni naturali come vento, sole e pioggia rendendoli percepibili ai bambini sia all’interno che all’esterno, sia in spazi chiusi che in spazi aperti, sia in ambiti coperti che scoperti.
Una difficoltà è stata quella di individuare una strumentazione tecnico-grammaticale capace di proporsi con sufficiente autorità e durata senza che questa porti a modelli scontati, sempre uguali a se stessi ed indipendenti dalle situazioni specifiche esulando così sia da operazioni di mimesi architettonica che da formalismi ostentati. Per cui la proposta di un progetto in grado di continuare a costruire una storia ed una società, narrandola attraverso un concetto reso visibile dal manufatto architettonico. Il tentativo è quello di raccontare una storia semplice, allo stesso tempo poetica e razionale: lasciar nascere qualcosa di nuovo all’interno del costruito e della natura.
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    La nuova scuola materna di Rovera si colloca nell’omonima frazione del Comune di Malnate, in un lotto di forma pressoché rettangolare e si allinea all’orientamento predominante che organizza la tessitura urbana: quello est-ovest/nord-sud. I segni forti e di immediata lettura sono morfologicamente riconoscibili come strade, filari alberati ed aggregati urbani.Il progetto della nuova scuola recupera questi segni stratificati attuandoli nella composizione spaziale delle funzioni per ottenere sia...

    Project details
    • Year 2008
    • Status Competition works
    • Type Kindergartens
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