Riqualificazione urbana area Castello di Crecchio | Rocco Valentini

Il centro storico di Crecchio, in provincia di Chieti, in antico, era caratterizzato dalla presenza della porta da capo sotto le mura del castello,  lo spazio antistante era utilizzato come campo del Mercato, delimitata  a Nord dalla  porta e asud, dal XVII sec.,  dalla chiesa di san Rocco.

La porta benne ababttuta nel 1870, la chiesa di San Rocco venne rasa al suolo a causa  delconflitto bellico, nel 1943.  

Negli anni ’70 con l'are venne stravolta con  l’ aggiunta di un belvedere con strutture rivestite in mattoni rossi, un materiale cromaticamente avulso dal contesto architettonico,  cambiando  così totalmente la percezione del centro storico.

 Gli spazi pubblici erano stati trasformati in zone per la viabilità e parcheggi utilizzando materiali scadenti.

 Lo scopo principale dell’intervento è stato quello dare ampio respiro e dignità alla cinta muraria del Castello Ducale e  creare uno spazio scenografico che valorizzassero le antiche strutture e restituissero alla comunità un luogo polifunzionale di aggregazione, perduto a causa  dgli lnterventi disconnessi efferttuati negli anni 70-90  del XX 

Per ottenere lo scopo, ove possibile, sono stai riutilizzati i materiali originali e di spoglio che fortunatamente erano stati accatastati in una discarica comunale; ad essi sono stati abbinati materiali nuovi, che rispettano la cromia del borgo, e materiali contemporanei quali acciaio corten e vetro.

Tutta l'area è tornata così  ad avere una sua funzione sociale come belvedere,   lo svolgimento del mercato e palcoscenico  di spettacoli e manifestazioni turistiche culturali.

Il piano è stato riportato ad un unico livello, uno spazio accessibile anche dalle persone con ridotta capacità motoria.

 I l piano alla base delle mura del castello è stato abbassato fino a riportare alla luce l’acciottolato ottocentesco. La trincea che si è venuta a formare, mette in evidenza la maestosità delle mura del castello e l’effetto è esaltato dal sistema di illuminazione utilizzato.

Gli elementi di arredo, progettati per il contesto, sono costituiti da pali di illuminazione in acciaio corten triangolari rastremati, assemblati a tre come delle torce; la loro disposizione evoca un accampamento militare.

I dissuasori, che delimitano la parte carrabile dal resto della piazza belvedere, ispirati alla merlatura delle mura, sono stati realizzati in corten e progettati come degli elementi modulari removibili e possono essere utilizzati come sedute.

Questi cubi sono fissati a terra con delle viti e sulla faccia superiore presentano dei fori che permettono di comporli uno sopra l’altro diventando una composizione scultorea che può essere cambiata di forma semplicemente fissando in maniera differente i cubi uno sopra l’altro.

Ogni cubo è composto da una lasta piegata in tre parti uguali formando una C.  A questa C è stata saldata una seconda lastra che funge da base del cubo con un foro di forma quadrata centrale .  All’interno del cubo sono stati inseriti degli elementi di rinforzo triangolari, che fungono anche da diffusore asimmetrico

Il foro quadrato sulla faccia inferiore serve per avere la possibilità di posizionare il cubo su un comune faretto da terra calpestabile, e la luce che viene proiettata nel cubo, rimbalzando in maniera asimmetrica sulle faccie interne del cubo e dei due triangoli, crea dei giochi di luce interessanti sulle pavimentazioni circostanti.