IN PROSPETTIVA

"Tutti i luoghi sono uguali se manca la prospettiva" Sesto San Giovanni / Italy / 2016

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STRATEGIA


Avvicinare, accompagnare, svelare ciò che è sotto gli occhi di tutti e di cui nessuno si accorge, rendere protagonisti i cittadini di Sesto San Giovanni e chiunque percorra l’itinerario dal cavalcavia Buozzi al Carroponte sono i punti focali della strategia di progetto.


La prospettiva, declinata in tre differenti modi (illusivo-pittorica, solida, teatrale), è il mezzo che ci aiuta a sviluppare tale strategia, poiché, se come ci insegna Paul Valery, «la civilizzazione è prospettiva», il futuro della città passa attraverso questo metodo di rappresentazione.


 DIETRO LE QUINTE, UNA FINESTRA SUL QUARTIERE


Una parete verde da cui tre ampie “finestre” inquadrano la vista a volo d’uccello su via del Riccio richiama l’attenzione su uno strato nascosto della città. Lungo il marciapiedi del cavalcavia non si vedrà più solo una rete metallica, ma un supporto al verde urbano che ci permette di guardare giù, scoprendo in fondo alla prospettiva urbana, sul muro che separa la strada dalla ferrovia, un codice QR che, grazie all’uso delle nuove tecnologie, lega lo sguardo alla storia del luogo narrata nel sito del Comune. Il colore arancione si snoda dalle finestre nel verde sul cavalcavia, lungo i corrimano delle scale che scendono in via del Riccio e diventano il nuovo portale dell’area, fino al QR code che, nel progressivo avvicinamento, si scopre rappresentato in anamorfosi, una tecnica prospettica di deformazione che dal cavalcavia permette di avere la visione unitaria del disegno e da più vicino di sentirsi avvolti dal segno grafico.


STAGED AUTENTICITY, SOTTO IL CAVALCAVIA L’AUTENTICITA’


Qual è l’identità più autentica di Sesto San Giovanni? Quella legata alle battaglie partigiane? Quella delle grandi fabbriche? O forse quella più recente legata alla Street Art grazie a artisti come Pao o Orticanoodles? Il sottopasso del Riccio è pensato come il luogo della messa in scena dell’autenticità e, nel caso del nostro progetto, dell’ “autenti-città”. Non è solo un passaggio: vi si entrerà per scoprire un’architettura effimera di legno e effetti luminosi che modifica la percezione dello spazio, per visitare una galleria d’arte dove gli street artist potranno sfidarsi in contest, per imparare –nella white room centrale – dettagli inaspettati sul Parco Archeologico Industriale ex-Breda, come per esempio che nel 2017 la Torre dei Modelli compirà 70 anni… e tutto ciò ci farà uscire cambiati...


SALIRE ALLA RIBALTA, DA PASSANTE A PROTAGONISTA


Da alcuni anni la città si è avviata a diventare un grande palcoscenico dove la strada è la ribalta di uno spettacolo urbano, i passanti sono gli attori e la pelle dell’architettura un grande fondale. Ognuno di noi può salire sulla ribalta, soprattutto mentre va con gli amici a vedere un concerto… i giardini tra l’uscita del sottopasso del Riccio e l’ingresso dello Spazio MIL, sulla strada per arrivare al Carroponte, verranno disseminati di piccolissimi teatrini in legno per l’artista che è in ognuno di noi. Posizionati in modo che i murales esistenti siano il loro fondale naturale, questi spazi temporanei possono essere rapidamente smontati e spostati. Il fil rouge, o meglio - dato il colore - il fil orange che li lega diventa il sentiero “privilegiato” per attraversare quest’area verde prima di raggiungere lo Spazio MIL.


COCLUSIONI, UN COLORE E UNA FORMA


Agli stencil riprodotti sull’asfalto lungo via del Riccio per indicare la strada verso lo Spazio MIL, il progetto sostituisce fin dal cavalcavia di via Buozzi una segnaletica più immediata, costituita da un colore e una forma che rappresentano la continuità nel tempo, dal passato a oggi, e nello spazio, ritornando ciclicamente lungo tutto il percorso.


Arancione come l’adrenalina, come la sensazione che suscita la musica sul palco del Carroponte.


Non poteva che essere questo il colore che lega tutte le tappe del percorso. Nella simbologia cromatica l’arancione indica la creatività artistica, un tratto fondamentale sia dell’intera area, sia dell’Archivio “Giovanni Sacchi”, il celebre modellista e designer, verso il quale questo colore vuole essere un omaggio. Inoltre l’arancione è il colore che connota le vecchie soluzioni antiruggine di ossido di piombo (minio) e olio di lino cotto, spesso usate per trattare il ferro anche nei grandi siti industriali come questo.


A fil di ferro, immerse nel colore spiccano le arcate della galleria prospettica creata nel sottopasso per valorizzare le opere di Street Art, forma desunta dall’imponente struttura del Carroponte e trasformata/deformata in modo che l’effetto percettivo sia più dinamico, in linea con le esigenze del nuovo Millennio, pur mantenendo la continuità nel tempo.

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    Project details
    • Year 2016
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Adaptive reuse of industrial sites / Exhibition Design / Lighting Design / Graphic Design / Photography / Exhibitions /Installations / Furniture design
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