Recupero ex fabbrica Campolmi (I° lotto dei lavori) | Marco Mattei Architetto

 Il I° lotto dei lavori di recupero dell'ex fabbrica Campolmi prevede di destinare una porzione significativa del complesso industriale ottocentesco a sede del Museo del Tessuto di Prato. L'antico opificio, una delle testimonianze più significative dell'archeologia industriale della città, posto tra il centro storico e le mura medievali della città, costituisce un nodo fondamentale per la riqualificazione del centro storico. E' per questo che il progetto del Museo del Tessuto di Prato va al di là del semplice recupero di un importante contenitore "archeologico" per investire direttamente l'assetto urbanistico della città. Il progetto intende dunque dare risposta a una duplice finalità, di tipo culturale ed urbanistico: da una parte si prevede la sistemazione del museo in uno spazio che, per caratteristiche architettoniche e dimensione, è entrato a far parte della storia della città; dall'altra si prospetta il recupero urbanistico del quartiere di Santa Chiara, uno dei quartieri più degradati della città. Dall'analisi delle caratteristiche architettoniche del manufatto edilizio e delle stratificazioni storiche dell'area derivano alcuni presupposti progettuali di base che suggeriscono di conservare l'impianto insediativo originario della vecchia fabbrica (dominata dalla più alta ciminiera di Prato), che rappresenta il più grande ed unitario complesso industriale del centro storico della città, e di integrarlo opportunamente con una nuova struttura destinata ad accogliere i servizi di supporto del museo, servizi indispensabili per il corretto funzionamento della "macchina" museale. Nel raffronto tra la vecchia fabbrica, la nuova architettura del museo e le mura medievali si sviluppa l'idea di fondo del progetto, che è quella di legare archeologia industriale e storia medievale della città e di riconnetterne, con il concorso dell'architettura, le alterne e spesso contraddittorie vicende urbane.

(consulenti: F. Boretti, A. Lucia, G. Moschi, M. Piccini, rendering studioDim)