Nuovo centro parrocchiale S. Maria del Carmine, Madre della Chiesa | marilena tragni

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La dedicazione di una nuova chiesa è già un fatto unico e importante per un paese; per noi progettisti, poi, progettare e realizzare questa chiesa é stato non solo un privilegio, ma anche uno stimolo, una sfida per tutto quello che ciò comporta come significato per la comunità, il tessuto urbano e la storia del territorio. Il progetto di un luogo di culto non può essere, infatti, puramente architettonico, ma deve assumere significati più profondi.
Il nuovo complesso parrocchiale nasce con l’intento di armonizzare la nuova struttura con il luogo in cui è situata, e, dato che la chiesa si trova in una nuova zona di espansione, più esterna rispetto al tessuto centrale, ormai urbanizzato, si è deciso di conferire ai tre corpi di fabbrica una disposizione che mescola la vista della città storica a quella delle nuove costruzioni. Osservando la chiesa dal sagrato, infatti, si può notare come, tra il corpo centrale e i due laterali, sia stato predisposto lo spazio necessario a lasciar intravedere il centro abitato.
Il tema principale, però, da cui è scaturito l’intero progetto, e che ha ispirato la sua composizione architettonica è stato l’assemblea, nella sua forma viva e collegiale. L’accoglienza, la convocazione, la socialità sono, quindi, gli elementi cardine di questo progetto, che ci hanno suggerito l’impostazione architettonica che vediamo: uno spazio centrale costeggiato dalle strutture complementari, ovvero le opere pastorali e la casa canonica, sul cui sfondo si eleva la chiesa con le sue forme ed i suoi contorni.
Il sagrato, non è solo un filtro tra il “sacro ed il profano”, tra la dispersione della vita quotidiana ed il silenzio adorante che deve caratterizzare l’incontro con Dio, ma rappresenta il gesto di Maria Vergine, madre della chiesa, che abbraccia i suoi fedeli , un ideale abbraccio di accoglienza alla comunità, un abbraccio protettivo nel porticato , ma nello stesso tempo, austero e maestoso nella facciata principale che, converge idealmente nel segno della croce , visibile sul portale, a significare che Cristo è il centro a cui devono convergere i fedeli. Tale principio, che funge da chiave di lettura del progetto, ci riporta alla struttura del sagrato
della basilica di San Pietro in Roma, il cui colonnato era stato concepito dal Bernini con la stessa funzione. Inoltre, il fatto che per entrare in chiesa non si debbano salire dei gradini, ma anzi, si percorre il Sagrato in pendio, suggerisce un accoglienza più gradevole, proprio un abbraccio che ci porta alla Casa di Dio.
Anche la riconoscibilità dell’edificio sacro è stato uno degli elementi fondanti del progetto, sia perché si è creduto opportuno enunciare fin dall’aspetto esterno la diversità anche ontologica di ciò che l’edificio rappresenta, sia perché esso deve costituire un faro e un richiamo per la comunità cristiana del luogo.
La facciata, elemento iconico per eccellenza, oltre a contribuire a valorizzare il ruolo del sagrato, trasmette, in maniera immediata e chiara, la natura dell’ edificio , dominata dalla croce in corten, elemento di unione e di sintesi suprema. Ricordiamo, a tal proposito, un insegnamento di San Giovanni Paolo II: “per entrare nella gloria bisogna passare attraverso la passione e la croce” poiché questa è la strada tracciata dal Signore ed è la strada che ogni cristiano si trova a percorrere. Il portale introduce l’uomo a questo mistero. La croce, infatti, scompone il portale d’ingresso in 4 piani, tutti inclinati tra loro, ma solo uno di essi si apre completamente consentendoci, come Gesù, di attraversare la croce per entrare nella gloria, di superare le sofferenze e le tribolazioni per entrare in un un luogo sacro, in uno spazio di preghiera e riflessione, anticipo di una vita nuova. Quando la larga porta d'ingresso è aperta completamente, consente la visione di tutto il Sagrato, per favorire, nelle grandi celebrazioni, come quella di oggi, anche agli ultimi fedeli di vedere l'altare.
Una volta che ci addentriamo al suo interno, riscopriamo un luogo che pare separato dal mondo, un luogo che ci ispira calma e sacralità. L’ampiezza e l’altezza della chiesa sono una chiara similitudine dell’eternità infinita, del cielo in cui dimora Dio. Qui lo spazio è completamente riservato a Dio, lo percepiamo nei pilastri che si ergono verso l’alto, nelle pareti ampie e bianche, nella luce che penetra dall’esterno, e nella volta elevata. La forma quadrata, scelta per l’assemblea liturgica, esprime chiaramente una direzione, una gerarchia ,in quanto trasmette il dinamismo di una comunità nel pellegrinaggio verso il Signore, ma, nello stesso tempo, si costituisce anche come un invaso fortemente unitario, una spazialità raccolta, per identificare la comunità che si riunisce per celebrare i misteri. Fin dall’ingresso nell’aula liturgica, ne scaturisce , una riconoscibilità immediata di tutte le parti: lo sguardo è focalizzato in primo luogo verso l’altare e il crocifisso, e subito dopo sull’ambone, luogo dal quale viene proclamata la parola di Dio, pensato, quindi , non come un semplice leggio, ma come una nobile, stabile ed elevata mensa.
Non vi sono dubbi o incertezze, questo è il luogo sacro. A sottolineare tale valenza, sulla parete di fondo è posto un rivestimento in pietra dorata, illuminato direttamente dall’alto, che enfatizza ed amplia lo spazio.
Sulla sinistra, piuttosto nascosto dall’area presbiteriale, sta il tabernacolo: un piccolo tempio, nel quale si effonde la luce naturale. E’ il luogo nobile dove viene custodita l’Eucarestia fuori dalla messa, per l’adorazione e la preghiera personale. La lontananza dal presbiterio non è segno di minore importanza, ma serve a garantire uno spazio proprio all’adorazione, perché la chiesa sia sempre casa di preghiera: durante la messa con la centralità dell’altare, fuori di essa si evidenzia il tabernacolo, là dove è sempre realmente presente Cristo. Le luci a pavimento, sempre accese, sono il segno di questa presenza.

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    Project details
    • Year 2016
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2016
    • Client Diocesi di Altamura Gravina - Acquaviva delle Fonti
    • Contractor Gruppo GE.DI. srl
    • Status Completed works
    • Type Churches
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