Call for Florence - Florence Cultural Center | Vincenzo Palumbo

Progettazione di un centro culturale nel cuore della Firenze antica Italy / 2016

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Il progetto del Florence Cultural Center prende le mosse da un’idea semplice: il silenzio. L’autorità dell’edificio tuona come una campana su Piazza Pietro Annigoni evidenziando la matericità austera di un’architettura moderna. Il complesso rimanda alla pianta centrale, elemento tipologicamente classico; suddetto schema si estende anche al disegno della relazione che si crea tra edificio, piazza e contesto. La piazza si presenta come un grande vassoio (come accade nel complesso della Piazza dei Miracoli a Pisa) sul quale sono poggiati i tre elementi compositivi del sistema: il cubo, la stecca e lo scheletro. Si ripropone l’aforisma di Le Corbusier: “L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce”. Volumetrie semplici. Dentro il cubo che, visivamente si presenta come un pieno su un vuoto, il Florence Cultural Center si sviluppa su sette livelli di cui uno interrato per ospitare la sala conferenze; lo stesso comprende hall di ingresso, sale per fotografia, pittura e scultura e la copertura praticabile. All’interno la luce è l’elemento fondamentale del progetto: una pioggia luminosa scende grazie al lucernario che, tramite la serie di doppie altezze, illumina tutti i piani. Cubo e stecca s’incastrano, si sezionano e collaborano per ospitare i sistemi di risalita principali che distribuiscono tutti i piani. La stecca ospita il ristorante e il deposito per carico/scarico merci; anche qui la luce principale è zenitale. Lo scheletro, invece, funge da luogo esterno riparato dal sole utilizzabile per attività all’aperto. Lo schema formale di base riprende in maniera libera sistemi compositivi, ricorsivamente reiterati nel tempo e rivela un sistema chiaro, semplice e privo di fronzoli. Il quadrato governa e l’architettura esegue. Di fatto, è il quadrato l’elemento fondatore e generatore: divide lo spazio, organizza ed è compiuto. Ogni elemento del progetto Florence Cultural Center è generato grazie alla suddivisione dello spazio in quadrati. Lo spazio risulta, così, ripartito in maniera modulare e il suddetto modulo (di dimensioni variabili) regola la composizione. Ogni norma, tuttavia, non deve essere intesa come dogma imprescindibile; in virtù di ciò la traslazione del cubo rispetto alla composizione centrale dell’opera. Molto spesso le regole sono solo un mezzo utile al raggiungimento di uno scopo. Si possono scoprire utili vantaggi a violare le suddette regole.  Per questo regola e deroga, misura e ordine. Quattro concetti semplici che governano il progetto e l’architettura stessa. Ma cosa rende un progetto di architettura una buona architettura? Diceva Louis Kahn: “Prima di tutto voglio dirvi che l’architettura non esiste. Esiste un’opera di architettura. E un’opera di architettura è un’offerta all'architettura nella speranza che quest’opera possa diventare parte del tesoro dell’architettura. Non tutti gli edifici sono architettura.” E da questo concetto si parte. Un progetto resta tale e il tempo lo rende architettura. Il suo valore sarà eterno e immutabile. Con questo progetto si vuole tentare di andare a fondo a una ricerca personale e di riconoscere gli elementi cardine di un progetto al di fuori di tutto il clamore dell’architettura contemporanea. La scelta formale è esattamente questa: less is more.  Oggi l’architettura, senza cadere in facili stereotipi accademici, necessita proprio di questo: del silenzio. Silenzio che si fa materia. Materia che genera spazi. Spazi che diventano socializzazione. Piazza Pietro Annigoni si porrà proprio come nuovo centro di socializzazione e cultura con mostre permanenti e temporanee, con un centro per conferenze e con uno spazio comune per ritrovarsi. Senza le persone il progetto di architettura non può esistere. Il Florence Cultural Center è proposta che si contrappone e che contraddice la città nel suo radicato senso di storia ma che, proprio per la sua particolarità, offre un nuovo punto di riflessione sul rapporto tra modernità e storia.


 


 

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    Project details
    • Year 2016
    • Work finished in 2016
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Start For Talents
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Restoration of old town centres / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Museums / Concert Halls / Libraries / Conference Centres / Pavilions / Bars/Cafés / Restaurants / Art Galleries / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / Monuments / Book shops / Media Libraries
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