Masterplan quartiere residenziale a Ferrara

Vincitore concorso di progettazione a inviti ''Masterplan quartiere residenziale, sito ex Sef'' Ferrara / Italy / 2008

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L’area oggetto di intervento è un terreno libero collocato nella prima fascia edificata all’esterno delle mura di Ferrara, in prosecuzione a sud-est dell’asse di corso Giovecca, in una zona ricca di servizi e di dotazione a verde.
Tale area ha un’estensione di 14.000 mq. e confina a nord con via Contardo d’este, a ovest con una struttura di vendita alimentare, a sud con il parco di un campus scolastico, ad ovest con terreni liberi coltivati.

Il progetto proposto mira a produrre un intervento di edilizia residenziale a scala urbana nel quale promuovere i criteri della sostenibilità ambientale e di una progettazione urbanistica e architettonica sensibile, capace di produrre un quartiere a misura d’uomo, immerso nel verde e dall’identità definita e riconoscibile.

Tale quartiere (completamente in classe A per contenimento energetico) prevede che le aree private residenziali e gli spazi e le attrezzature pubbliche (strade, piazze, aree distributive, aree a verde, la nuova scuola..) siano fortemente integrati tra loro e con l’ambiente circostante, a potenziare al massimo l’occasione offerta dalla scala dell’intervento e dalla posizione dell’area.
L’obiettivo è quello di un ambiente residenziale di alta qualità, organico e ricco, capace di confrontarsi con la tradizione costruttiva ed estetica tradizionale, calda e coinvolgente, senza rinunciare ad esprimere un carattere contemporaneo nel raggiungimento di alti standard di privacy, spazi interni confortevoli, illuminazione degli ambienti, leggerezza, rapporto diretto con gli spazi esterni…

Il progetto individua uno schema urbanistico aggregativo semplice quanto articolato, capace comunque di conferire identità ad ognuna delle 50 abitazioni previste.
La stessa scuola condivide il linguaggio architettonico generale e si inserisce nel contesto con discrezione, venendo comunque ad assumere un ruolo di “testa” e porta del quartiere.











L’INSERIMENTO URBANO

Il sistema insediativo proposto rifiuta il sistema a “costruzione isolata”, tipico della periferia e incapace di generare spazi coinvolgenti e piacevoli e la cui appetibilità risulta ormai in forte crisi.
Crediamo infatti che le caratteristiche dell’intervento possano connotare un approccio urbano al tema, attraverso uno schema aggregativo continuo che tuttavia garantisca le caratteristiche di privacy e intimità, bellezza dell’affaccio, possibilità di un’area verde privata, possibilità di personalizzazioni, che rappresentano le esigenze più sentite e più richieste da chi cerca una casa di proprietà.
Si prevede infatti una distribuzione articolata ed organica di n. 50 case circa, a prevalente tipologia ad L, disposte su due livelli (h.max prevista 8.50 m.), insistenti su un rispettivo lotto di terreno di circa 15x15 m.
Tale aggregazione, per quanto seriale, gode di lievi sfalsamenti che ottimizzano la disposizione di ogni unità, ingentiliscono la composizione e conferiscono varietà all’insieme.
Il muro di cinta, in mattoni e di altezza variabile, raccoglie e chiude i vari aggregati di case, conferendo coesione e unità al quartiere, nonché caratterizzandolo quale “pezzo di città”.

Il riferimento immediato di tale organizzazione è naturalmente l’edificato storico all’interno del centro di Ferrara, in cui sono innumerevoli gli esempi di recinti murati oltre i quali si affacciano alberi e rampicanti, bordi che definiscono spazi privati d’affaccio particolarmente caratterizzanti.
Crediamo che anche un intervento contemporaneo debba “appoggiarsi” sulle eccellenze architettoniche prodotte dalla tradizione locale, a ricercare un’identità che ancora costituisce la forza e l’attrattività di un luogo, pur rileggendole alla luce degli standard più avanzati di comfort e funzionalità.
Il muro di cinta viene dunque ad articolare in modo organico la separazione tra spazi privati e aree comuni, isolando le aree cortilive delle singole case e dando origine a piazzette di quartiere, generando quasi una unità di vicinato, anche facilitata dalla coesione sociale che si può già immaginare per un quartiere di alto valore quale quello in oggetto.

Il sistema distributivo è quindi immaginato quale una rete in cui da due strade principali si diramano percorsi, slarghi e piazzette di quartiere, aperti sia al traffico carrabile privato che ciclo-pedonale, ma caratterizzati da una geometria e da materiali di pavimentazione atti a caratterizzarli quali luoghi sicuri. Tale rete consente la permeabilità in entrambe le direzioni, verso il parco del laghetto, verso l’altra area di verde pubblico a sud in continuità col campus scolastico, così come consente passaggi ciclo-pedonali verso il percorso lungo via San Contardo d’Este.

Si prevedono abitazioni con varie tipologie e di varie metrature.
Una tipologia prevalente ha una distribuzione ad L, aperta verso il giardino privato al centro, orientata verso sud ed est.
La copertura sarà monofalda rivolta verso il lato interno della casa, ad avere un fronte più basso sul proprio giardino e al contempo un orientamento ottimale della copertura per l’integrazione di sistemi di pannelli solari e fotovoltaici.
Gli stessi corpi binati o a schiera avranno prevalente orientamento a sud o a est.

Affaccio e orientamento combinati definiscono così la regola base di insediamento.
La vista prevalente è infatti diretta esclusivamente verso la propria area di pertinenza e dunque personalizzabile.
L’orientamento definisce poi il miglior affaccio per ottimizzare le condizioni di illuminamento interno delle abitazioni (ingrediente fondamentale per la piacevolezza e vivibilità degli ambienti) nonché per massimizzare il comportamento bioclimatico dell’edificio.

Il gruppo di progettazione crede fortemente nella possibilità di incidere sulla qualità ambientale di un intervento prevalentemente attraverso sistemi passivi low-tech, quali – in primo luogo – il sistema involucro dell’edificio e il suo orientamento.
La scelta dunque di corpi ad L aggregati consente le migliori condizioni di approccio bioclimatico al progetto.
Il rivestimento esterno di tali corpi è poi pensato in mattoni sui bordi esterni (lati corti e lati ovest e nord, in genere quasi ciechi o con poche aperture in posizioni da non affacciarsi direttamente sul giardino confinante), in continuità con i muri di cinta. Tale continuità materica consente infatti una certa omogeneità; i lati interni delle abitazioni, rivolti a sud ed est, sono invece trattati ad intonaco chiaro e variati dalla composizione delle aperture e dei sistemi schermanti scorrevoli, a generare elementi di varietà nel quartiere.




LA SCUOLA

La progettazione della scuola persegue l’intenzione della migliore integrazione della stessa nell’ambiente circostante e con il nuovo quartiere, nelle scelte d’impianto, nella scala dei corpi edificati, nel rapporto tra spazi esterni ed interni, nei materiali, nelle scelte di fondo sulla eco-sostenibilità dell’intervento.
Tale edificio, importante per dimensioni, verrà infatti ad assumere un ruolo di riferimento all’interno dell’intervento; tuttavia l’organizzazione degli spazi è stata articolata in modo da evitare una volumetria troppo compatta e “fuori scala”, strutturandola su corpi isolati ed aggregati, a massimizzare nuovamente gli affacci a sud ed est e ad assicurare un profilo del complesso più organico e “gentile”.
Spazi luminosi, affacciati sul verde e a misura di bambino sono gli elementi base della composizione.

L’accesso alla scuola è anticipato da un piazzale sul fronte nord , ben servito dalle strade d’accesso e dai parcheggi sul fronte.
Una pensilina protegge l’ingresso alla scuola e quello laterale alla palestra per eventuali utenti esterni.
L’atrio con prese di luce sui lati e in copertura distribuisce poi agli ambienti della didattica ed accessori sul lato est e alla palestra sul lato ovest. Tale ambiente ha poi dimensioni tali da consentirne un uso flessibile e polifunzionale e sicuramente potrà ospitare eventi e attività collaterali, nonché assemblee e conferenze.

Il volume della palestra è stato posto sul bordo del lotto a costituire una schermatura anche acustica verso il parcheggio del supermercato, lasciando che il resto della scuola si apra verso il nuovo quartiere residenziale.
Gli spogliatoi sono posti sul fronte della palestra, prossimi all’ingresso esterno, a costituire un prospetto principale ad un solo livello dalle proporzioni più contenute, arretrando il volume alto dell’ambiente palestra. Tale volume è poi pensato prevalentemente con tamponamenti leggeri e luminosi ad alleggerire l’immagine generale e configurare una intensa spazialità all’interno.

La didattica e gli ambienti accessori sono poi ospitati in due corpi con affaccio a sud, a due livelli entrambi, aperti su rispettivi ambiti esterni piantumati.
Il corpo aperto verso il cortile ospita le sei classi (tre al piano terra, tre al primo piano);
Quello più prossimo all’ingresso, nonché affacciato sulla corte interna, ospita al piano terra gli spazi amministrativi (segreteria, uffici, presidenza), un’aula riunioni, gli spazi per insegnanti (sala insegnanti, sala incontri, biblioteca), una postazione per i bidelli, nonché un’aula speciale; al primo piano trovano spazio tre aule-laboratori, di dimensioni pari a quelle delle aule didattiche, a consentire la massima flessibilità d’uso delle medesime. Sempre al primo piano, aperta sulla ampia terrazza, la biblioteca ragazzi.

Il trattamento dei fronti esterni persegue il miglior inserimento ambientale nel contesto del quartiere di nuova realizzazione.
I fronti saranno trattati prevalentemente con una tecnologia “a cappotto”, con intonaco nelle tonalità brune-terra a dialogare con l’architettura in mattoni faccia a vista dell’intorno.
Le aperture, prevalentemente affacciate a sud, saranno opportunamente schermate con sistemi a veletta-frangisole, ad evitare un eccessivo irraggiamento solare.
Il complesso scolastico sarà trattato con tutte le tecnologie passive (sistema involucro) e impiantistiche affinché raggiunga le migliori prestazioni in materia di contenimento energetico (ricadrà in classe A del regolamento del Comune di Ferrara art.105).
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    L’area oggetto di intervento è un terreno libero collocato nella prima fascia edificata all’esterno delle mura di Ferrara, in prosecuzione a sud-est dell’asse di corso Giovecca, in una zona ricca di servizi e di dotazione a verde. Tale area ha un’estensione di 14.000 mq. e confina a nord con via Contardo d’este, a ovest con una struttura di vendita alimentare, a sud con il parco di un campus scolastico, ad ovest con terreni liberi coltivati.Il progetto proposto mira a produrre un intervento di...

    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2009
    • Client Cogef s.r.l. - Ferrara
    • Status Current works
    • Type Neighbourhoods/settlements/residential parcelling
    • Websitehttp://www.iotti-pavarani.com
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