Europan 13 - Marl | Marco Fosella

"Back to the nature" Marl / Germany / 2015

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Inquadramento territoriale


La chiusura della Auguste Victoria Mine segnerà un cambiamento epocale per la città di Marl e per gran parte del territorio circostante, con circa 5000 persone che dovranno trovare una ricollocazione sul mondo del lavoro.  Da questa situazione può nascere un’occasione di svolta e di trasformazione: un progetto che guardi al futuro con nuove prospettive di miglioramento. La situazione attuale della Terra, con il depauperamento delle risorse energetiche, l’aumento della popolazione mondiale e la cattiva gestione delle risorse alimentari impone a tutti uno sviluppo mirato e coscienzioso, nel rispetto del territorio e volto ad una migliore gestione delle risorse ambientali: le nuove sfide che dovremo affrontare riguarderanno la sostenibilità ambientale e l’alimentazione. La regione della Ruhr sta già attuando una politica di sviluppo sostenibile, attraverso il recupero e la riqualificazione di grandi aree industriali e una mirata gestione del patrimonio ambientale: il nostro progetto si inserisce in un meccanismo già consolidato e si prefigge di rivitalizzare l’area e diventare, insieme all’adiacente parco chimico, un’eccellenza nazionale.


Masterplan


La nostra idea di progetto è stata orientata verso uno sviluppo sostenibile che contempli le tecnologie rinnovabili, l’efficienza energetica e la ricerca scientifica con un occhio attento alle seguenti tematiche: scienze agrarie forestali e ambientali, botanica, chimica verde e scienze alimentari. Il masterplan vuole  restituire alla comunità quest’importante area che fungerà da cerniera fra il polo chimico e il territorio circostante. La vera sfida di questo masterplan sta nel far riappropriare  l'ambiente dei suoi spazi, concedendo alle persone l'usufrutto dell'area con l'obbligo di preservarne la naturalità e le sue funzioni.


Progetto


Il progetto si  divide in 3 macro aree:


-       il riverfront


-       il Park Scharnier


-       il centro Auguste Victoria


Il riverfront


Dopo anni, la città conquista la riva del fiume espandendosi e riconvertendo l’area a nuovo punto di vita della stessa. Qui si amalgameranno due entità, con diverse vocazioni, ma armonizzate in un'unica soluzione di continuità; ad ovest è situato un ampio parco con un’arena all’aperto e un nuovo punto panoramico proteso sul Wesel Dattel Canal ( Auge Fluss); ad est la promenade è costeggiata internamente da edifici ad uso commerciale ricreativo, mentre sull’acqua è stato progettato un pontile galleggiante. Lungo la banchina, in alcune aree di svago e di intrattenimento, sono stati previsti dei biolaghi, con lo scopo di mitigare e rigenerare gli ambienti acquatici al momento gravemente compromessi, alcuni dei quali ricreeranno gli ambienti preesistenti mentre altri saranno fruibili al pubblico.


Il park Scharnier


A sud del riverfront si sviluppa il park Scharnier, polmone verde del masterplan. I percorsi che attraversano il parco, consentono ai visitatori la possibilità di usufruire di un’area precedentemente abbandonata e priva di servizi.  Fra i tratti distintivi del parco vi sono la creazione di biolaghi, lungo i quali sarà possibile rilassarsi e godere del contatto con la natura; l’idea centrale alla base di questo progetto è il superamento del giardino pubblico chiuso nei suoi confini per realizzare un salto di scala, con la formazione di sistemi verdi semplici e di ampie dimensioni. È l’idea della “forestazione urbana”. Il parco accoglierà la futura sede didattica di scienze agrarie, con innovative serre didattiche ricreanti i principali biomi e, presso l’ex area “power station”, in ricordo delle preesistenze, verranno ricreate sinuose colline, come a richiamare il passato di deposito di carbone: queste, insieme al bosco “proteggeranno” il parco dall’inquinamento e dal caos urbano. Il percorso naturalistico fra il parco e l’area Auguste Victoria è intervallato da giochi d’acqua e piante, vasche di fitodepurazione, che renderanno la passeggiata piacevole e rilassante, permettendo o di raggiungere l’area antistante l’ex centro di stoccaggio,  che potrà ospitare eventi e/o concerti e/o trasformarsi all’occorrenza in area fieristica, oppure in una piazza dotata di un efficiente sistema di recupero delle acque piovane, che permetterà di accedere al centro di Auguste Victoria.


Il Centro Auguste Victoria


Il Centro Auguste Victoria, cuore pulsante della cultura, accoglierà diversi settori interconnessi dislocati in varie aree. Il primo restyling ha riguardato il vecchio ingresso della fabbrica, divenuto il viale principale dell’area, accoglierà la nuova piazza università, punto di incontro dei giovani studenti del grande polo universitario di chimica e scienze alimentari, insediatosi negli ex edifici amministrativi. Qui, inoltre,  sarà situata la nuova biblioteca universitaria di Marl. Gli edifici centrali dell’area verranno mantenuti e riqualificati: in parte ospiteranno il museo della miniera, dove i visitatori potranno conoscere la storia della Auguste Mine Victoria, provando l’esperienza della vita in essa, come moderni indiana Jones, attraverso laboratori e percorsi didattici, e in parte in nuova area sportiva, comprendente la vecchia torre dell’acqua, trasformata in torre per arrampicata, all’esterno, e alla cui sommità è posto un osservatorio.  A nord è posizionato il complesso polifunzionale “Silos Zentrum”, dove sono stati recuperati e riqualificati gli edifici e le strutture presenti. Questo complesso include un nuovo silos abitabile, una farm, un centro di ricerca, aule studio, laboratori, sale conferenze, ristoranti e spazi pubblici. Centralmente sono posizionate due grandi  piastre coperte, luoghi atti ad ospitare funzioni commerciali e culturali, dove gli spazi interni, facilmente modificabili in base alle esigenze, ospiteranno negozi, fiere, aziende. A sud del Centro Auguste Victoria, in un ex magazzino riqualificato,  il nuovo mercato ortofrutticolo si andrà ad interfacciare con tutta l’area circostante, qui le nuove strutture ospiteranno funzioni e servizi legate al settore agroalimentare. Lo spazio denominato “Cubes space” diventerà il nuovo fiore all’occhiello dell’area, delle strutture ad alta efficienza energetica e con elevato appeal estetico, richiameranno l’attenzione di grandi brand  che a tempo o in pianta stabile incentiveranno la ricerca, lo studio e il lavoro. All’estremo sud, come porta  d’ingresso all’area, è posta la stazione di interscambio, dalla quale partiranno, navette elettriche che percorreranno e collegheranno tutta l’area fino al riverfront. In questa zona è stata pensata una grande piazza semicircolare, che incorniciata dal  verde, sarà luogo ludico e di svago per i più piccoli e permetterà l’incontro tra le famiglie lontano dal caos urbano e nella più totale sicurezza.


Collegamenti e mobilità


Parte fondamentale del progetto di riqualificazione prevederà il miglioramento della rete di collegamenti con le aree circostanti. Fra i miglioramenti vi sarà il potenziamento della linea bus, che permetterà un più efficiente spostamento fra riverfront e le altre aree poste a sud. Il tutto verrà effettuato istituendo nuove fermate alla già esistente linea, la quale oltre a toccare i già citati punti, condurrà anche i lavoratori presso lo stabilimento. (linea viola) Inoltre sarà sviluppato il sistema ferroviario, collegando, l’attuale linea esistente con le vicine stazioni di Marl- Mitte e Marl- Sinse con la stazione di interscambio. (linea gialla) La pista ciclabile verrà incentivata e incrementata al fine di coprire tutta l’area  unendosi con quelle esistenti. La mobilità guarda al futuro: la linea ferrata dismessa verrà mantenuta e riconvertita a pod cars, navette elettriche, che effettueranno il collegamento fra la stazione di interscambio con il riverfront, strizzando un occhio al vicino centro abitato, futuro approdo di una mobilità dolce, ecologica ed efficiente. L’accesso al centro sarà limitato e gratuito alle auto elettriche, ad idrogeno, a metano o predisposte all’utilizzo di energie rinnovabili;  in alternativa i visitatori potranno fermare l’auto nel parcheggio adiacente l’area e usufruire di servizi di car sharing, bike sharing o di tipologie simili. È ipotizzabile inoltre la creazione di una nuova uscita autostradale nei pressi, che diminuirebbe il traffico nella zona residenziale a sud, prossima la fabbrica, decongestionandola e rendendola più vivibile.


Edifici


Quasi tutti gli edifici preesistenti sono stati riqualificati e riammodernati, solo qualcuno è stato eliminato al fine di conferire all’area maggiori spazi fruibili.


Gli edifici dell’università di agraria sono collegati attraverso una particolare copertura: la struttura è l’insieme di componenti a forma circolare, al cui interno potranno trovare spazio pannelli fotovoltaici, per sopperire in parte al fabbisogno energetico degli stessi, alcuni adibiti a vasche di recupero dell’acqua adoperata per l’irrigazione e l’utilizzo igienico sanitario. In facciata la presenza di pannelli verdi contribuirà a stabilizzare il clima degli edifici durante le stagioni. Le serre, custodi di biodiversità, sono una grande vetrina, ideale sezione del globo che dall’equatore degrada verso i poli. Dalle condizioni più favorevoli per la vita, con abbondante umidità e temperature elevate che permettono la crescita della foresta pluviale, fino alle condizioni più estreme, dove il freddo e la scarsa umidità rendono la vita quasi impossibile. Il progetto prevede l’uso abbondante del vetro e dell’acciaio,  mentre la copertura inclinata  consentirà il recupero di acqua e di energia solare ben schermati all’interno delle strutture. Punto cardine del nuovo centro di Marl è il vecchio centro di stoccaggio: l’intero complesso costituito dall’ enorme edificio, dai silos conici e dalle vasche di depurazione, è stato mantenuti e riconvertito. Si è mantenuta la struttura originale dell’edificio che è stata valorizzata tramite l’uso sapiente e alternato, in facciata e all’interno, di componenti ecosostenibili come i pannelli oscuranti o i pannelli verdi. L’unica aggiunta effettuata alla struttura preesistente riguarda l’inserimento di un corpo che aggetta a sud, proteso verso la nuova piazza che funge da collegamento tra il centro polifunzionale, il museo e la strada principale di accesso all’area. All’interno della struttura è stato previsto un’intera area dedicata alla produzione agro-alimentare denominata “Farm life”. Le vasche di depurazione sono state mantenute e riconvertite, creando tre spazi pubblici che potranno ospitare percorsi e attività di vario tipo. Le pensiline superiori, che circondano le vasche, sono state ripensate come percorso di collegamento unico che permette al visitatore di passare dalla piazza al museo. Una maglia metallica ricreante percorsi coperti, lungo il perimetro esterno delle vasche, fungerà inoltre da struttura per la crescita di piante rampicanti che mitigheranno e abbelliranno il paesaggio. Il nuovo “Centro polveriere” nasce dal ripensamento e dalla riqualificazione delle vecchie polveriere: questo nuovo complesso è stato immaginato unendo le sei polveriere, ciascuna delle quali divisa in 4 livelli oltre ad aver aggiunto il camminamento superiore, dal quale è possibile osservare tutta l’area a 360 gradi. Anche le polveriere sono state “rivestite” con una maglia metallica. Il silos è stato mantenuto nella struttura esterna circolare, ma ripensato come un edificio che possa ospitare principalmente residenze e, all’occorrenza, piccoli uffici. Sarà interamente ricoperto di pannelli fotovoltaici, atti a coprire buona parte del fabbisogno energivoro, e da pannelli verdi che fungeranno da sostegni per il giardino verticale, che insieme al giardino pensile in copertura, mitigherà l’impatto visivo ed ambientale. Gli ex uffici amministrativi dello stabilimento saranno bonificati e ospiteranno il polo universitario di Marl, con le facoltà di chimica e di scienze dell’alimentazione. All’interno degli ambienti tramite pareti temporanee e rimovibili si creeranno  aule, laboratori didattici, sale studio, sale conferenze, etc. L’edificio conterrà anche la nuova biblioteca di Marl, sintesi tra saperi passati e tecnologie future. La torre dell’acqua avrà nuova vita, in quanto simbolo della “Fitness Area”, esternamente sarà utilizzata come torre per arrampicata, mentre attraverso la scala e/o l’ascensore panoramico, si raggiungerà la vecchia cisterna, adibita a specola; che insieme alla “Gravity Tower”, sua sorella più alta, posta sul lato Ovest dell’area fungeranno da punti di vista panoramici privilegiati, dove i pochi visitatori prenotati potranno essere coccolati da assaggi e rapiti da particolari eventi, sempre diversi in una location da togliere il fiato.


Materiali


Tra i materiali utilizzati si è pensato di adoperare principalmente acciaio, pietra e vetro. Tutti i materiali saranno trattati con il TiO2 anatasio nanoparticellare Fotocatalitico, che come sua peculiarità principale svolge attività fotocatalitica stimolata dalla luce solare o da lampade, oltre a Coassorbire lo sporco dopo l’ossidoriduzione superficiale, depurando l’aria circostante.                                                                                                    Tale azione rimane perennemente attiva. Fra le innumerevoli caratteristiche positive si annoverano: anti inquinamento – anti sporcamento – anti batterico – autopulente – anti odore; in più è’ possibile attivare la funzione protettiva come salsedine, calcare, fosfatazioni, ecc. In più questo trattamento può essere applicato con diversa composizione specifica su pannelli fotovoltaici, vetri, ceramica e clinker, pareti verniciate, soffitti, mobili, tende, materassi, reti letto, rivestimenti tessili, moquettes, muri esterni, rivestimenti in pietra, ambienti pubblici, ospedali, mense, cucine, bagni, palestre, hotel, piscine, industria alimentare, locali di raccolta rifiuti, filtri aria condizionata, frigoriferi, celle frigorifere, ecc. Fra gli altri materiali che si è deciso di utilizzare vale la pena citare la Tormalina (Minerale Naturale): la sua azione principale è costituita dalla emissione di ioni negativi e FIR, che rendono l’aria più pulita e più pura sostituendo i comuni ionizzatori elettrici, con il vantaggio che la Tormalina non consuma energia. Si attiva con temperature superiori a -5 °. Costituisce inoltre una valida barriera contro l’adesione di tutte le particelle organiche e inorganiche ed in particolare dello sporco. In più miscelata con vernici e pitture per interni ed esterni garantisce una serie di benefici positivi come: maggiore isolamento termico e acustico- migliore distribuzione del calore interno- riduzione dei costi di riscaldamento- elevata resistenza degli agenti atmosferici quali, smog, acidi, salsedine, ozono e ai raggi UV- eliminazione dei ponti termici, fenomeni di condensa e muffa- aspetto delle superfici inalterato rispetto ai tradizionali rivestimenti- protezione contro le infiltrazioni e la formazione di fessure- rapida evaporazione delle superfici. Anche i cementi e gli asfalti che verranno utilizzati, saranno addizionati con rivestimenti contenenti TiO2, che contribuiranno ad abbattere l’inquinamento, rendendo migliore la qualità dell’aria.


Energie rinnovabili


Oltre all’uso di materiali biocompatibili ed a basso impatto, sia in fase realizzativa che di utilizzo, saranno previsti all’interno delle strutture sistemi per un uso razionale dell’energia e idrico, oltre che sistemi in grado di generare e co-generare , al fine di ridurre emissioni di inquinanti e sprechi.


Saranno previsti l’uso del fotovoltaico, collegato ad un sistema di accumulo dell’energia prodotta, dei pannelli solari, per la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), uso di microgeneratori eolici, ben integrati nell’ambiente al fine di non creare impatti visivi ed ambientali e un efficientissimo sistema di trigenerazione. Gli impianti previsti in progetto sono costituiti essenzialmente da una rete idrica di acqua per usi civili e non d’irrigazione, data la non abbondanza della stessa. La struttura sarà dotata di un sistema di captazione delle acque meteoriche e di condensa dell’umidità notturna, il tutto collegato ad una condotta che convoglierà la risorsa idrica in una serie di serbatoi d’accumulo. Oltre ai sistemi sopra citati si è pensato di sfruttare il poter del suolo per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici utilizzando la geotermia. Le sonde geotermiche  scambieranno con il terreno in profondità, che rimane a temperatura sempre costante e vicina a quella che serve per il comfort. Gli impianti a pompa di calore geotermica, ben dimensionati, sono autonomi ed in grado di soddisfare al 100% le richieste di un edificio.


Tetti verdi


Tutti i tetti sono stati pensati “a verde”, sistema utile sia perché permette di recuperarne gli eccessi idrici delle piogge immagazzinati in serbatoi ed riutilizzati per servizi igenici e antincendio, sia perché permette di abbattere i costi di gestione di raffrescamenti e riscaldamenti. Per le coperture sono state pensate tre tipologie di rinverdimento: le estensive, le semi estensive e i rinverdimenti percorribili e vivibili dalla popolazione. I tetti verdi estensivi saranno caratterizzati da uno strato vegetativo simile alla spontaneità della natura e dalla bassa manutenzione. Per questa ragione si utilizzeranno piante che si adattino facilmente alle condizioni climatiche e che siano autorigenerative per poter resistere alle condizioni più estreme presenti sui tetti. Tra i muschi, le succulente e le erbacee vi sono molteplici specie che rispondono a tali requisiti e che hanno un elevato effetto coprente. Un inverdimento estensivo assume quindi la funzione di uno strato protettivo ecologicamente ed economicamente efficace, ad esempio al posto di una protezione in ghiaia. Inoltre sono le giuste soluzioni su tetti inclinati e spioventi. Gli inverdimenti semi estensivi si comporranno di piante succulente combinate con piccoli arbusti e piante aromatiche. Gli inverdimenti estensivi sono processi naturali mentre nel caso dei semi estensivi questi potranno essere definiti dal committente. Normalmente per questi inverdimenti sarà consigliabile una manutenzione, anche se non frequente, per garantire l’effetto estetico richiesto dal committente e le funzionalità di irrigazione e drenaggio nonché le caratteristiche del substrato e delle piante. I tetti vengono utilizzati sempre più di frequente in modo globale e infatti per creare camminamenti e vie d’accesso funzionali e di lunga durata sui stessi, sarà fondamentale adottare la tecnica corretta. I camminamenti e le vie d’accesso richiederanno strutture in grado di assicurare da un lato la continuità delle funzioni del tetto, quali l‘impermeabilizzazione, il drenaggio, l‘isolamento termico e acustico, dall‘altro la resistenza alle forze orizzontali generate dal suo utilizzo.


Biolago


Fra le novità che verranno introdotte nel nuovo park Scharnier , sarà ricreato un biolago, bacino ornamentale e balneabile d'acqua dolce, integrato perfettamente con l'ecosistema circostante. In questo specchio d'acqua artificiale in cui la depurazione non avviene con sistemi artificiali e tradizionali di trattamento delle acque, ma attraverso l'impiego di elementi naturali, principalmente piante e ghiaia, in grado di rendere le acque balneabili. Tale tipo di depurazione evita l'utilizzo di preparati chimici come il cloro e, di conseguenza, evita lo sversamento di tali sostanze inquinanti nei sistemi fognari o nei terreni circostanti. Solitamente l'area di fitodepurazione viene posta leggermente più in alto dell'area balneabile in modo tale che l'acqua, attraversando la zona nella quale vengono inserite piante e ghiaia, si depuri e, cadendo, giunga all'area balneabile. Il biolago offrirà la possibilità di ristoro completamente compatibile con la natura e il paesaggio circostante e ridurrà al minimo l'impatto ambientale di questo tipo di attività umana. L'acqua, inoltre, viene continuamente rimandata dall'area balneabile a quella di depurazione riducendo in questo modo la necessità idrica e l'emungimento dalle falde o dall'acquedotto.


Fitodepurazione


Dato l’elevato inquinamento presente nelle falde della zona, si è pensato di ricorrere a tecniche di depurazione naturale per il trattamento delle acque reflue che rappresenta ormai una scelta ampiamente diffusa a livello mondiale. I sistemi di depurazione naturale potranno rappresentare una soluzione adeguata per il trattamento dei reflui provenienti dall’ università, dai vari uffici e locali sparsi e, in generale, da piccole e medie utenze, laddove la scelta della configurazione impiantistica da adottare non evidenzi difficoltà di realizzazione degl’ impianti tecnologici. I sistemi di fitodepurazione sono ambienti umidi riprodotti artificialmente in bacini impermeabilizzati, attraversati, con diversi regimi di flusso, dalle acque reflue opportunamente collettate. Tali sistemi sono caratterizzati dalla presenza di specie vegetali tipiche delle zone umide (macrofite igrofile), radicate ad un substrato di crescita o flottanti sullo specchio d'acqua. Sono anche definiti sistemi naturali in quanto tendono a riprodurre in ambiente controllato i processi di autodepurazione che avvengono nelle zone umide naturali, in cui sono coinvolte, oltre alle specie vegetali, anche i microrganismi associati, per il trattamento delle acque reflue. In tali ambienti si realizzano i naturali processi di autodepurazione delle zone umide per degradare gli inquinanti contenuti nelle acque reflue.

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    Inquadramento territoriale La chiusura della Auguste Victoria Mine segnerà un cambiamento epocale per la città di Marl e per gran parte del territorio circostante, con circa 5000 persone che dovranno trovare una ricollocazione sul mondo del lavoro.  Da questa situazione può nascere un’occasione di svolta e di trasformazione: un progetto che guardi al futuro con nuove prospettive di miglioramento. La situazione attuale della Terra, con il depauperamento delle...

    Project details
    • Year 2015
    • Client RAG Montan Immobilien GmbH
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Railway Stations / Adaptive reuse of industrial sites / Feasibility Studies / Office Buildings / Trade Fair Centres / Bus Stations / Student Halls of residence / Cycle Paths
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