Concorso di progettazione: Velodromo ex-Vigorelli

Milan / Italy / 2012

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Progettisti:


Ruisanchez Arquitectes, Coprogetti soc. coop., LDIAI Studio Associato, arch.Luigi Brenna, Ing. Marcello Brugola


 


PREMESSA


 Il gruppo di progetto, in linea con gli obbiettivi del Concorso Internazionale bandito dall’Amministrazione Comunale intende restituire alla città un impianto sportivo, oggi scarsamente utilizzato, che è parte della memoria sportiva ed architettonica di Milano.


 L’obiettivo è quello di rinnovare, ed allo stesso tempo trasformare, la struttura in un impianto moderno, rispettoso delle normative, ed in grado di ospitare il maggior numero di discipline sportive e funzioni connesse con il territorio. Un luogo aperto alla città tutto l’anno, che dialoghi in modo nuovo e diverso con il quartiere e capace di accogliere oltre allo sport, eventi culturali, manifestazioni, attività ludico-educative, spazi commerciali, ecc.


 RILIEVI


 Già dai primi sopralluoghi il Velodromo Vigorelli pare trasmettere lo stato di abbandono funzionale in cui versa da anni anche attraverso la netta chiusura della forma architettonica; dall’esterno infatti la muratura perimetrale sembra negare la dinamica dello spazio interno causa la scarsa permeabilità visiva e quindi l’impossibilità di riconoscerne le funzioni interne, a questo paradossalmente fa riscontro una difficile gestione dei troppi accessi esterni chiusi.


 


Risulta inoltre estremamente rigida la lettura del lungo prospetto longitudinale, ulteriormente schiacciato dalla sovrapposta pesante copertura in acciaio e lamiera grecata; ancora una volta in antitesi con la dinamica parabolica della storica pista in legno interna.


 Lo studio planimetrico della struttura esistente mostra tuttavia una geometria precisa e delle proporzioni architettoniche estremamente interessanti nei rapporti sulle tre dimensioni; ciò rende particolarmente interessante il segno urbano che ancora il Vigorelli esercita nel contesto, soprattutto in riferimento all’ovale della pista riportato da tribune e copertura.


 CONCEPT


 Il tema di progetto sarà dunque completamente improntato alla relazione nuovo <> vecchio, proponendo il mantenimento integrale della facciata principale su via Arona e parte della curva ma trasformando il prospetto di via Savonarola nella nuova interfaccia con la città; così come verrà mantenuta la funzione vocazionale a velodromo ma con l’inserimento di una pista nuova di lunghezza regolamentare capace di dialogare con l’intera struttura esistente.


 


Nasce poi immediatamente l’idea di “svuotare”, almeno parzialmente, sotto le gradonate per regalare la lettura di una struttura architettonica ed ingegneristica di grande interesse, non solo per le funzioni storiche e peculiari per cui è stata realizzata e destinata, ma anche per la percezione visiva dinamica che può offrire dall’esterno richiamando l’azione sportiva.


 


Il desiderio di “alleggerire” il prospetto, unito alla proposta di coprire le nuove funzioni, ha portato ad immaginare una sorta di vela di copertura curvilinea e dinamica che si possa innestare all’interno della struttura esistente senza snaturarla ma segnandone con chiarezza la rifunzionalizzazione, anche attraverso l’assunzione di un landmark iconico riconoscibile.


 VIGORELLI


 Il recupero della struttura esistente nasce dunque dalla volontà di renderla permeabile alla città sia nella percezione che nella fruizione delle funzioni proposte nuove e preesistenti. L’idea è quella di avvicinare la cittadinanza a partecipare alle attività sportive e connesse, e diventare punto di riferimento per gli abitanti attraverso la ridefinizione degli spazi esterni; in questo senso rivestono un rilievo particolare le relazioni che si instaurano sia con la città esistente dalla parte di via Giovanni da Procida sia con la città nuova della vicina City Life.


 Per quanto riguarda le funzioni viene sviluppato ancora il tema della relazione tra la funzione storica di velodromo da gara per ciclismo su pista, insieme ad ulteriori funzioni classiche per sport di squadra con due campi polivalenti centrali per pallacanestro, pallavolo e calcetto; oltre naturalmente a due palestre indoor destinate ad attività di quartiere e corsi per ragazzi.


 Ma soprattutto si propongono due aree specificamente dedicate alla pratica di sport nuovi e non convenzionali, capaci però di attirare molti giovani in una città come Milano che assorbe molto dalle tendenze europee ed internazionali in fatto di nuove attività ludico ricreative. In particolare si è pensato ad un area verso il parco concepita quale continuazione dello stesso e destinata, con il riuso della porzione parabolica della pista in legno, a skate/bike free style; e l’area opposta, con l’ utilizzo anche del retro della nuova pista, per boulder e parkour park.


 La nuova facciata, nuovo segno di relazione con la città, ospiterà su tre livelli molte funzioni pubbliche di carattere commerciale e di ristorazione costituendo un punto di richiamo e di incontro per attività inerenti alla struttura ma anche legate alla quotidiana vita di quartiere.


Si ritiene che funzioni prettamente culturali classiche di carattere teatrale o musicale, abbiano già spazi specifici ed altri sono in previsioni nei pressi del vicino quartiere City Life; tuttavia si ipotizza di poter destinare alcuni spazi ad eventi di teatro-danza contemporanea.


 MILANO


 Il struttura di fabbrica appartiene ormai ad una delle zone più importanti di Milano, tra la tradizionale area residenziale di pregio di corso Sempione e la futura City Life in costruzione.


Prosegue dunque lo storico sviluppo della città sul’asse del Sempione e diventa non più un luogo marginale di manifestazioni saltuarie ma spazio attivo e vitale delle relazioni ordinarie.


Oggi infatti aree storicamente occupate da capannoni industriali o padiglioni permanenti, diventano luoghi destinati ad ospitare funzioni urbane quali residenza, terziario, commercio.


 La relazione formale è funzionale tra il nuovo Vigorelli ed il progetto CityLife si esprime non tanto attraverso una competizione semantica o simbolica, quanto come una relazione che nel rapporto tra l’orizzontalità del velodromo e la verticalità dei grattacieli che denota una funzione di supporto del primo nei confronti dei secondi, in una chiara gerarchia urbana.


 La particolare posizione centrale rende il Vigorelli raggiungibile ad ogni livello di trasporto


grazie ad una forte rete di trasporto pubblico e di offerta di sosta fruibile e funzionale.


Oltre a ciò l’intervento si caratterizza per il rapporto con importanti elementi di fruizione pubblica quali il nuovo Parco urbano di quartiere a sud ovest e la futura fermata metro M5.


 OBIETTIVI


 Il progetto si pone come obiettivo non tanto quello di rendere la struttura capace di ospitare saltuariamente grandi eventi, ma soprattutto quello di attrarre quotidianamente il maggior numero di persone possibile spinte dalla pratica di sport comuni e/o nuovi e altre funzioni; riteniamo che questa impostazione possa sostenere la gestione finanziaria dell’impianto.


 In particolare vengono privilegiati i due campi polifunzionali per sport di squadra piuttosto che l’ampliamento del campo centrale esistente per un unico sport ad ampia superficie; saranno campi coperti e capaci insieme di ospitare anche tornei a forte richiamo di pubblico.


Nel nuovo impianto coperto sarà poi facile accogliere non solo manifestazioni sportive ma anche attività di natura diversa quali eventi, manifestazioni cittadine o attività ricreative.


 Il progetto di riqualificazione della struttura comprenderà il completo rifacimento della componente impiantistica (elettrica, illuminotecnica, termica, antincendio, ecc.) a norma.


Contestualmente vengono rivisti i requisiti per la sicurezza dell’impianto in relazione ai nuovi accessi e vie di fuga; i percorsi infatti sono pensati in modo da evitare possibili interferenze tra addetti ai lavori, atleti e spettatori con l’abbattimento delle barriere architettoniche.


 La mitigazione dell’impatto acustico verso l’esterno sarà garantito dal rivestimento in materiale fonoassorbente a alta resistenza lungo tutto l’intradosso della copertura esistente e il tamponamento della parte aperta in corrispondenza dell’ultimo anello delle tribune.


 


DISTRIBUZIONE


 L’interesse della proposta progettuale risiede nella grande flessibilità degli spazi che adeguano gli spazi esistenti con le nuove funzioni che s’insedieranno. Per la safety si studieranno e predisporranno tutti gli accorgimenti per ridurre al minimo il rischio di infortuni e garantire massima sicurezza nella fruizione dell’edificio. Per la security si definiranno sistemi di controllo sofisticati contro intrusioni, furti e danneggiamenti.


 La distribuzione orizzontale è garantita dal nuovo fronte lineare di accesso a seconda delle funzioni che si vogliono raggiungere ma con il controllo e la gestione di ingressi separati; la nuova galleria trasparente sul fronte sud, filtro bioclimatico trasparente tra città ed edificio integra e propone gli spazi commerciali e di ristorazione come interfaccia dell’interno; inoltre viene proposto il riutilizzo di parte della copertura esistente a terrazza sulla città.


 


 Nonostante la copertura complessiva della struttura l’illuminazione naturale diffusa sarà garantita dal tessuto architettonico e dalla apertura di ampie luci lungo la facciata sud.


Gli impianti di climatizzazione saranno essere configurati per garantire il benessere termo igrometrico, fornire ottima qualità d’aria e mantenere tuttavia basso consumo energetico.


 


STRUTTURE


 Il progetto della nuova copertura ha la finalità di descrivere una geometria che abbia una unità sintattica e formale con la nuova pista e permetta l'ottimizzazione del rendimento degli elementi strutturali.  La struttura di copertura proposta  è costituita da una trave reticolare perimetrale disposta  su una curva spaziale della quale è sfruttato l'effetto forma e da un sistema di funi a curvatura contrapposta  che svolgono funzioni portanti e di controventamento; in questo modo è assicurata la stabilità della copertura per carichi di compressione (peso proprio, carico di esercizio, neve) e di decompressione (vento).


 La prima serie di funi, chiamate portanti, è in grado di reagire a sovraccarichi agenti verso il basso, la seconda, detta di funi di tensione, assicura invece la stabilità della struttura nei confronti delle azioni del vento dirette verso l'alto sia le azioni derivanti da fenomeni secondari (assestamenti, ritiri, fluage, perdita di tensione). La struttura consente un ottimale utilizzo dell'acciaio in elementi strutturali soggetti a sola trazione per i quali è scongiurato ogni pericolo di instabilità ed un alto livello prestazionale derivante dall'impiego di materiale ad alto limite di elasticità e ad alta resistenza.


 Lo strato di copertura è posto al di sopra del sistema di funi ed è tale da garantire la protezione nei confronti di fenomeni atmosferici i senza essere assoggettato a rilevanti sollecitazioni, questo permette una maggiore facilità di messa in opera e manutenzione. La reticolare perimetrale è posta ad una quota più elevata rispetto all'anello della copertura attuale ed è sorretta da un sistema di pilastri-puntone disposti a raggiera in modo da non avere diretta interazione con le strutture preesistenti.


 Dal punto di vista geometrico la superficie descritta è una sella ottenuta da una porzione di superficie di paraboloide iperbolico. La geometria è stata creata mediante un editor grafico di algoritmi generativi della forma (Grasshopper) applicato in ambiente  Rhinoceros.  Attraverso questo strumento è stato possibile controllare la superficie di copertura,  la geometria e la dimensione degli elementi strutturali . Il risultato è frutto dell'integrazione delle istanze strutturali e architettoniche. La copertura ha dimensioni lungo gli assi principali di 150 x 84 m per uno sviluppo di 11.200 mq.


 


Fra i vantaggi maggiori di questo tipo di copertura  sono la leggerezza, facilita ed economicità di costruzione.  L'utilizzo di software di modellazione 3d ed ingegnerizzazione e parametrizzazione delle membrature e dei nodi permetteranno il  ricorso a processi di industrializzazione che garantiscono elevati livelli di controllo della qualità e dei tempi di produzione ed una  sensibile riduzione dei  tempi di messa in opera.


  


SOSTENIBILITA’


 Il concept sostenibile dell'intervento di riqualificazione dell'edificio Vigorelli persegue l'ottimizzazione della qualità ambientale, con la progettazione di una nuova copertura - nuova “Pelle Energetica” , all'interno del Velodromo, preservando le risorse naturali presenti e, soprattutto, interagendo con i comparti Sole, Aria, Acqua (risorse naturali) e creando dei benefici in termini di comfort ambientale degli spazi indoor ed outdoor. Affinché la nuova pelle diventi il “filtro energetico” tra le componenti ambientali e le attività sportive dell'organismo edilizio, morfologicamente questa si eleva rispetto all'edificio preesistente, con una struttura portante in tubolari di acciaio ed una copertura realizzata con funi di acciaio e rivestimento in materiale tessile fuori dall'esistente pur rimando in forte relazione.


 


Le interazioni fra comparti ambientali e copertura favoriscono un buon livello microclimatico in termini di benessere psicofisico. Le azioni del Sole, dell'Aria e dell'Acqua, sulla copertura, quindi, producono delle reazioni energetiche e sostenibili, dalla stessa, che migliorano la vivibilità degli spazi per lo sport del Velodromo e delle attività ad esso associate:


 Interazione comparto Sole – Nuova Copertura


·         Illuminazione naturale diurna – La nuova copertura capta la radiazione solare diretta su di essa e la filtra in maniera controllata all'interno dello spazio per lo sport del Velodromo. Una copertura in parte traslucida, in parte opaca. Controlla l'ingresso dell'illuminazione naturale all'interno della struttura favorendo uniformità dei valori di illuminamento, sia per i valori relativi ai piani orizzontali che per quelli verticali. Evita il fenomeno dell'abbagliamento nel campo visivo per la presenza di superfici brillanti ed il contatto diretto con la radiazione solare. La copertura traslucida è in grado anche di limitare le superfici in ombra sia nei piani orizzontati che di quelli verticali del Velodromo.


·         Recupero energetico per usi elettrici – Parte della nuova copertura sarà attiva energeticamente in quanto accoglierà moduli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. L'energia recuperata servirà ad alimentare i fabbisogni elettrici per illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli spazi confinati del Velodromo. Una parte di questa nuova pelle energetica si disporrà con angoli di azimut prossimi allo 0, con esposizione privilegiata a Sud e, si inclinerà con angoli di tilt prossimi ai 30°, orientamento ottimale per la produzione di energia da fonte rinnovabile.


Interazione comparto Aria – Nuova Copertura
·         Ventilazione naturale – Allo stato attuale i venti predominanti producono delle zone di alta pressione al livello esterno dell'involucro edilizio e zone di bassa pressione all'interno, dove si svolgono le attività sportive, producendo ritenzione termica in termini di calore estivo ed invernale. Morfologicamente la struttura della nuova copertura fa si che i venti predominanti locali provenienti da Sud/Est e Sud/Ovest vengano intercettati dalla stessa copertura ed incanalati all'interno.  La copertura favorirà la ventilazione naturale, reintegrando le parti carenti così da permettere una corretta circolazione dell'aria.


Interazione comparto Acqua – Nuova Copertura
·        Recupero e riutilizzo delle acque meteoriche di copertura – Il progetto della copertura consentirà un uso razionale della risorsa idrica, attraverso il recupero, accumulo e riutilizzo dell'acqua piovana proveniente dalla stessa; le acque meteoriche intercettate dalla copertura verranno stoccate in serbatoi appositamente previsti e collocati in aree dedicate. La risorsa idrica recuperata potrà essere impiegata per finalità antincendio, per irrigazione delle superfici a verde e per gli scarichi dei servizi igienici.


 


AMBIENTE


 Il progetto delle aree esterne al nuovo impianto  ricerca un forte rapporto con il contesto esistente, valorizzando le connessioni e le interrelazioni urbane nella consapevolezza che la struttura urbana sarà necessariamente variata nel tempo in maniera non sempre prevedibile


 


L'organizzazione degli spazi, degli ingressi e delle funzioni esterne all'edificio ricercano una scomposizione morfologica e strutturale della maglia statica esistente, misurandola e facendola diventare elemento generatore dello spazio pubblico attrezzato perimetrale.


 Un tessuto radiale di linee in grado di organizzare lo spazio esterno verrà generato dalla struttura portante in c.a. del velodromo; le proiezioni esterne dei giunti tecnici diventeranno le direttrici che separeranno le diverse parti funzionali mentre le proiezioni delle maglie strutturali principali "tesseranno" la grana delle aree pavimentate. In questo modo le aree esterne si configureranno come naturale estensione della struttura esistente in rapporto con il mutevole tessuto urbano circostante. Considerato che la riorganizzazione funzionale interna dell'edificio prevede la realizzazione di quattro varchi/ingressi in prossimità di ogni vertice del velodromo, il tessuto del nuovo spazio pubblico viene ritagliato allo scopo di rendere riconoscibili gli ingressi e gerarchizzare di conseguenza i flussi e gli accessi.


 -          Via Arona


L'intervento prevede la definizione di una strada di servizio su via Arona, cui si accostano due piazze lineari alberate; l'assenza delle alberature esalta e rende subito riconoscibile l'ingresso degli addetti ai lavori; il nuovo percorso carrabile, a senso unico, viene costeggiato da una serie di parcheggi di servizio alla struttura.


-          Fronte sud


Il fronte sud, prospiciente piazza Carlo Magno e Viale Duilio, viene organizzato come naturale estensione degli spazi interni al velodromo; questo spazio verrà principalmente utilizzato per l'inserimento di strutture sportive pubbliche a servizio della città.


Il teatro e l'area destinata ad impianti sportivi sarà "isolata" e perimetrata da due dune che costeggiando via Arona e Viale Duilio si intercetteranno in prossimità di piazza Carlo Magno e definiranno un vero e proprio ingresso alla zona destinata ad impianti sportivi; le dune rinverdite, oltre a modificare morfologicamente lo spazio esterno, diventeranno un vero e proprio fronte urbano di relazione e di mitigazione, per tramite delle dune le attività sportive potranno avere luogo senza interferenza con il traffico e la congestione urbana circostante.


 -          Via Savonarola


In analogia a quanto previsto su via Arona, l'intervento prevede la definizione di uno spazio pubblico pedonale alberato che costeggerà l'edificio oggetto di intervento; In prossimità dell'ingresso Sud al velodromo, è stata definita una piazza alberata che potrà rappresenta un vero e proprio meeting point sociale di attesa e di ingresso alla struttura.


-          Via da Procida


Il fronte nord del velodromo verrà organizzato con un sistema pedonale alberato che partendo da Via Frà Gerolamo Savonarola arriverà fino all'incrocio con via Arona e diventerà una piazza urbana contrapposta a quella già prevista a sud del lotto di intervento.


 


ACUSTICA 


I grandi ambienti ad uso sportivo sono sempre molto difficili dal punto di vista acustico, sia per il fatto che hanno grossi volumi, e quindi hanno tempi di riverbero molto elevati, sia per la necessità di abbinare il loro trattamento acustico ad una estetica squisitamente architettonica ed una praticità ingegneristica. Le problematiche principali sono quindi quelle di ridurre il tempo di riverbero, inserendo materiale fonoassorbente, che deve essere inserito in modo equilibrato rispettando l’estetica e la destinazione d’uso dell’ambiente, e contemporaneamente  usare materiali resistenti e non deperibili, cosa che in acustica è in antitesi con la parola efficienza.  Inoltre vi è sempre da controllare l’emissione acustica verso i ricettori sensibili vicini, che possono in certi casi risentire di particolari attività che solitamente non competono alle destinazione d’uso principale della struttura, ma che ne possono ampliare notevolmente il campo di utilizzo.


 


L’intervento si basa sull’utilizzo di una serie di materiali aventi caratteristiche fonoassorbenti ma anche resistenti all’usura ed ad un utilizzo particolarmente gravoso. Il trattamento sarà quindi differenziato a seconda delle zona ove sarà applicato; dove non sarà richiesto un materiale resistente agli urti ed ai graffi potrà essere usato un prodotto con caratteristiche di fono assorbimento migliori; dove sarà soggetto ad usura sarà usato un materiale meno performante ma più resistente. L’ottica è comunque quella di armonizzare il trattamento, inserendolo nella riqualificazione complessiva in modo adeguato allo stile della struttura ed ai materiali utilizzati nel suo rinnovamento. Sotto la copertura esistente verrà inserito un materiale ligneo con una serie di fori o spazi adeguati per consentire ad un materassino fonoassorbente di eliminare l’onda riflessa; nella parete posteriore delle gradonate le pareti saranno rivestite da pannelli microforati sempre fonoassorbenti, la nuova copertura sarà realizzata con un materiale in grado di funzionare come assorbitore membranale.


 Di fondamentale importanza sono poi le relazioni tra nuovi utilizzi della struttura e ricettori vicini preesistenti; in questo caso si tratterà di eseguire un calcolo previsionale di impatto acustico utilizzando strumenti matematici avanzati, che tengano conto di tutti i parametri al contorno che possano in qualche modo modificare la trasmissione del segnale aereo tra la struttura ed i ricettori. In questo modo si potrà valutare se sia necessario effettuare ipotesi di intervento o sugli impianti o inserendo strutture adeguate alla riduzione delle emissioni.


 

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    Project details
    • Year 2012
    • Client Comune di Milano
    • Status Competition works
    • Type Stadiums / Sports Facilities
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