Ristrutturazione di un casale in Toscana: Poggiodoro

Anghiari / Italy / 2008

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La località è Anghiari, un affascinante borgo medievale che domina l’Alta Val Tiberina, vicino Arezzo, in Toscana. Adagiato su un poggio, seminato a grano e girasoli e scandito da ulivi maestosi, si trova un antico casale battezzato dai proprietari Poggiodoro. “Originariamente era destinato a ricovero di attrezzi agricoli”, afferma Anna Serra, titolare con il marito Luca Giampani di uno studio di architettura vicino Novara. “In seguito, nell’800, è stato trasformato, come testimoniano le date incise sull’intonaco, in un essiccatoio del tabacco”. Una casa colonica, all’interno di un borgo, con limonaia, stalle ed essiccatoi, sorta intorno ai resti di una torre longobarda edificata verso l’anno Mille. Per circa un anno dopo l’acquisto, il casale è stato utilizzato come rimessa agricola. “In questo periodo”, racconta ancora Anna Serra, “andavamo spesso ad ascoltare i ritmi della natura e del lavoro contadino che ci hanno permesso di entrare in sintonia con i luoghi e di capire quale fosse il nostro scopo: un restauro filologico, una ristrutturazione ecosostenibile”. Il progetto era creare un rifugio per tutta la famiglia, lontano dalla vita cittadina, un ritorno alla naturalità quotidiana. “L’esperienza”, continua Anna Serra, “ci ha aiutato ad evitare alcuni errori, come la demolizione di strutture preesistenti, soprattutto se in pietra e mattoni pieni, perché oltre alla valenza storico-artistica, possiedono ottime qualità statiche e di inerzia termica; cercare di aprire nuove porte e finestre ad ogni costo, col rischio di alterare le caratteristiche bioclimatiche dell’edificio e trasformare piacevoli stanze fresche in ambienti torridi d’estate. Per coibentare, abbiamo usato isolanti traspiranti, pannelli in fibre naturali mineralizzate che riducono le dispersioni termiche”. Il risultato è stato la creazione di una casa spartana, quasi rude, ma armoniosa e confortevole, nella quale si fondono materiali tradizionali e di recupero con la tecnologia, quasi occultata. Si è trattato di una reinterpretazione poetica della tradizionale architettura rurale locale, in cui il costruire sostenibile, con materiali oggi propri della bioedilizia, si integra con i materiali locali. Travi dismesse da un castello del 1500 si armonizzano con gli antichi cotti locali; lastre in pietra diventano i piani di lavoro della cucina in acciaio o sostengono essenziali bacili in ceramica dei bagni; le pareti, quando non evidenziano l’intreccio costruttivo delle pietre preesistenti, sono trattate con intonaco di calce colorato con pigmenti naturali che ricordano le sfumature delle terre arate dai campi circostanti. In questo senso, decisiva è stata la collaborazione tra gli architetti e alcuni valenti artigiani locali che hanno colto la sfida di sperimentare questo nuovo (antico) approccio del costruire, come il trarre a mano dai campi una gran parte del materiale lapideo (ciottoli di colore e forma sferoidale caratteristica, provenienti dai fondali di un antico lago), atto a completare la ricostruzione delle murature perimetrali esterne, così come non convenzionale è stata la metodologia di riposizionamento delle antiche travature con incastri, giustapposizioni e adattamenti. Persino i vecchi embrici del tetto, non più utilizzabili per il loro scopo originario, hanno trovato la loro nuova collocazione come pavimentazioni del soggiorno e camere del piano terreno. Gli arredi sono semplici, alcuni appartenenti alla storia della famiglia, altri acquistati dai rigattieri locali o fiere antiquarie, e ben si raccordano coi tessuti in lino e canapa naturali, lavorati a mano. Nessun materiale è stato trattato chimicamente, ma lasciato al naturale. Il tutto è un elogio all’imperfezione e ai segni del tempo che rendono unica e irripetibile ogni creazione.

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    La località è Anghiari, un affascinante borgo medievale che domina l’Alta Val Tiberina, vicino Arezzo, in Toscana. Adagiato su un poggio, seminato a grano e girasoli e scandito da ulivi maestosi, si trova un antico casale battezzato dai proprietari Poggiodoro. “Originariamente era destinato a ricovero di attrezzi agricoli”, afferma Anna Serra, titolare con il marito Luca Giampani di uno studio di architettura vicino Novara. “In seguito, nell’800, è stato trasformato, come testimoniano le date...

    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2007
    • Work finished in 2008
    • Main structure Mixed structure
    • Client archimade
    • Contractor archimade immobiliare, edilzeta s.r.l.
    • Cost 400.000
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Single-family residence / Country houses/cottages / Hotel/Resorts / Wellness Facilities/Spas / Tourist Facilities / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design / Lofts/Penthouses / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Structural Consolidation / Furniture design / Building Recovery and Renewal
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