DYNAMIC HOME | ARCHINAPSI Italian Designers' Network

una nuova concezione dinamica dello spazio abitativo

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L’architettura dinamica è l’attuale frontiera di progetto per chi si occupa di architettura, ed è tuttavia un paradigma che viene declinato per proporre e realizzare parti di grandi strutture o grattacieli e torri destinate per lo più alle grandi committenze dei paesi del boom economico.


I progettisti di “ARCHINAPSI” hanno immaginato che il tema della dinamica sia spendibile anche a piccola scala, perché con il superamento della dimensione statica dello spazio nascono molteplici nuove possibilità; ed è proprio la singola abitazione il luogo privilegiato di gestione dello spazio quotidiano di vita.


La possibilità dinamiche di una residenza privata sono già state esplorate da progettisti italiani del secolo scorso: gli esempi più interessanti ci sembrano in particolare due, che si illustrano brevemente.


 La Villa Girasole, la casa girevole costruita dall’ing. Angelo Invernizzi tra il 1929 e il 1935 a Marcellise, nelle colline del Veronese, ritorna ‘a girare’ – in senso fisico e metaforico – grazie all’incontro tra i figli del suo artefice e l’Accademia di architettura di Mendrisio, con la formazione di un’apposita Fondazione, di cui è parte anche il Comune di San Martino Buon Albergo. L’ambizioso obiettivo: fare di questa sorta di meridiana abitabile il centro della ricerca sulle energie rinnovabili, attraverso l’incontro tra università e industrie radicate nel territorio.


 La Casa Evolutiva è stata progettata da Renzo Piano nel 1978, a Bastia Umbra.


Il progetto illustra la visione futuristica dell’abitazione intesa come “evolutiva”, progetto realizzato grazie all’impegno sia economico che tecnico della allora Vibrocemento Perugia spa.


La proposta introduce il principio di una progressiva riappropriazione della casa da parte dell’abitante: riappropriazione che si manifesta nella soddisfazione delle sua esigenze di caratterizzazione dello spazio abitativo.


L’alloggio è infatti concepito in maniera “evolutiva”, cioè con una sua capacità di espandersi e di contrarsi all’interno dell’involucro primario: quest’ultimo è in grado di garantire l’affidabilità strutturale, igienica e termica e viene sin dall’inizio realizzato nella sua conformazione volumetrica massima.


Per far capire l’evoluzione di questo tipo di abitazione basta pensare che la “casa evolutiva” poteva contare su in efficiente sistema di adduzione ad energia solare.


 


DYNAMIC HOME – la nuova proposta Archinapsi


Il progetto di abitazione dinamica muove le premesse dai due esempi sopra citati, entrambi frutto dell’intelligenza e della sperimentazione di progettisti italiani. L’obiettivo consiste nell’integrare la possibilità di rotazione dell’intero involucro edilizio (in relazione anche alla necessità di esposizione al sole) con la possibilità di contrarsi o espandersi in base alle esigenze di chi la abita. Tali caratteristiche devono poi integrarsi con un basso impatto sul territorio destinato ad ospitare l’abitazione, nel rispetto dell’ambiente naturale e del contesto.


Uno spazio intelligente deve infatti adattarsi alle esigenze di chi lo abita e non viceversa, ed offrire la possibilità di rimanere compatto in caso di uso sporadico e aperto per ricevere amici. Può determinare inoltre le migliori configurazioni di risparmio energetico relative alla stagione sia attraverso la rotazione lenta ed impercettibile della intera abitazione p.e. a seguire il sole, sia mediante il compattamento o l’allargamento degli ambienti in modo da ridurre i volumi da scaldare in inverno o da raffrescare in estate senza nulla togliere a possibili allargamenti d’uso.


Pensiamo ad un progetto che poggia concettualmente sull’idea di prodotto di architettura, da questo punto di vista la direzione che deve prendere il disegno non è più del tipo su misura ma nemmeno può essere la standardizzazione seriale delle case prefabbricate. Si tratta invece oggi di pensare ad un oggetto casa che si possa acquistare con tempi e costi sicuri all’interno di un numero dato di configurazioni possibili e personalizzabili con un alto valore aggiunto di Design.


La parziale prefabbricazione lo renderà alla portata di molti e allo stesso tempo sempre diverso.


Si tratta dunque di una platea di fondazione realizzata in loco su cui appoggerà una struttura leggera a telaio in acciaio con pannellature sandwich di cartongesso isolate con fibra di legno.


Una abitazione ad un piano per una famiglia media e dimensione variabile tra i 182 mq (nella configurazione “chiusa”) e i 312 mq (configurazione “aperta”): quindi si può ottenere un aumento di superficie calpestabile del 71%. Sarà possibile una doppia dinamica la cui combinazione porta grande personalizzazione; una rotazione lentissima e programmabile dell’intero edificio per configurare viste e sole, ed una movimentazione di ampliamento degli spazi a seconda delle necessità d’uso della famiglia.


Dal punto di vista planimetrico si è scelto un ingombro quadrato, apparentemente “vincolante” ma in realtà flessibile dal punto di vista distributivo; l’esempio più celebre di residenza quadrata è certamente la Villa Capra (“la Rotonda”) dell’architetto Andrea Palladio, realizzata nel secondo Cinquecento in Veneto. L’architettura palladiana, composta in planimetria con la sovrapposizione di un quadrato e uno spazio circolare centrale di disimpegno, suggerisce già il tema della “rotazione” o “circolarità”, nonostante sia geometricamente molto statica e “bloccata”. Il suo rapporto con lo spazio circostante è fluido e in armonia, grazie all’allineamento dei quattro accessi e grazie ai volumi architettonici aggettanti che si protendono verso lo spazio esterno. Tuttavia, questa “circolarità” scardina un concetto consolidato e presente pressocchè in tutte la architetture residenziali precedenti: l’esistenza di una facciata principale, quindi un ordine “gerarchico” tra i prospetti di un edificio, che possa essere leggibile con chiarezza e permetta di individuare agevolmente l’ingresso “principale”.


 Per questo motivo, nel progetto/concept formulato da ARCHINAPSI, il tema dell’ingresso riconoscibile, di una facciata per così dire principale, di un orientamento dell’edificio, è stato affrontato e risolto grazie all’inserimento di tre gradini di accesso, per tutta la larghezza della facciata. L’ingresso, posizionato al centro esatto, risulta “bloccato” ovvero non oggetto di dilatazioni volumetriche come avviene invece per le stanze adiacenti (soggiorno, sala pranzo).


 Il linguaggio architettonico deve molto al Razionalismo del XX secolo, ed in particolare modo alle architetture residenziali di Mies Van der Rohe, come ad esempio nella Farnsworth House,  uno dei più celebri progetti dell'architetto Ludwig Mies van der Rohe, progettata e costruita, tra il 1945 e il 1951.

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    Project details
    • Year 2017
    • Main structure Mixed structure
    • Client Archinapsi - Italian Designers' Network
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Single-family residence
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