Le Piazze fanno...Centro

Viterbo / Italy / 2016

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"La piazza è l’espressione diretta di una comunità, di una serie di persone che convivono e si confrontano giorno per giorno”.


Molto spesso, invece, le piazze delle nostre città sono semplicemente dei vuoti, in molti casi invasi dalle auto in sosta e attraversati da un intenso traffico veicolare, dove l’incontro ed il confronto tra cittadini sono assolutamente impossibili.


Nei centri storici tante piazze hanno perso una loro specifica connotazione, anche se in passato gli stessi spazi svolgevano un ruolo centrale nella vita della comunità locale in quanto sedi di mercati o di eventi religiosi, culturali e di attività di vario tipo che coinvolgevano gran parte della cittadinanza.


Il contesto oggetto di studio presenta rilevanti criticità in tal senso, le sette piazze proposte per il concorso di idee, pur essendo fortemente caratterizzate dalla presenza di edifici storici di particolare pregio architettonico e da elementi di grande valore storico/simbolico, come le antiche fontane in pietra, non sono più luoghi dell’identità e dell’incontro, ma zone di passaggio o ambiti organizzati in maniera spontanea in base alle esigenze delle attività economiche esistenti.
Senza dubbio, la crescente presenza di veicoli di uso privato, sia in transito che in sosta, ha avuto un ruolo molto importante nel processo di spersonalizzazione delle vie e delle piazze delle città.


L'idea progettuale scaturisce da questa riflessione: senza le auto parcheggiate disseminate ovunque, cambia completamente la percezione dello spazio, si ha la possibilità di godere della vista degli edifici nella loro totalità e di percorrere tranquillamente le vie cittadine.
Potendo disporre di uno spazio più ampio, si è pensato di riorganizzare la sede stradale utilizzando accorgimenti comunemente adottati per la realizzazione di un Woonerf, con percorsi riservati ai pedoni sufficientemente ampi, con una corsia per il transito dei veicoli di dimensioni contenute e l’inserimento di elementi di arredo che delimitano gli spazi, disincentivando i conducenti dei mezzi ad aumentare la velocità.La soluzione progettuale che si propone ha una connotazione unitaria e riconoscibile in tutti e sette gli ambiti oggetto di studio anche se per ogni piazza è stata studiata una sistemazione legata alla natura del luogo, con l’obiettivo di valorizzare gli elementi di pregio presenti e le potenzialità, operando nel contempo per ridurre le criticità rilevate.Per ogni ambito si è cercato di rafforzare l’elemento identitario che di fatto ogni piazza possiede già, in alcuni casi legato alla presenza di edifici pubblici di notevole pregio che ospitano attività istituzionali e di rappresentanza, in altri allo svolgimento di eventi significativi per la comunità locale o alla nascita di nuovi luoghi della socializzazione, determinata dall’insediamento di attività commerciali.Nei sette contesti oggetto di intervento il progetto non prevede interventi costruiti permanenti ed inamovibili, ognuno di questi luoghi, infatti, è già definito da quinte edificate quasi sempre di rilevante valore storico, ad eccezione di alcuni interventi di sostituzione databili al periodo del dopoguerra, localizzati più che altro in piazza san Sisto e lungo Via Garibaldi.


Si è pensato per questo ad allestimenti, ad “architetture effimere” facilmente smontabili e rimuovibili, anche per consentire lo svolgimento dei festeggiamenti in onore di Santa Rosa che prevedono la costruzione della Grande Macchina Luminosa in Piazza San Sisto ed il successivo corteo.
La provvisorietà degli interventi previsti dal progetto è legata anche alla convinzione che le modalità di aggregazione e di comunicazione tra individui sono in continua evoluzione e cambiano con grande rapidità, quindi per evitare che uno spazio, oggi pienamente utilizzato, diventi nell’arco di poco tempo un luogo residuale e degradato è necessario che lo stesso sia mutabile e reversibile.
La città consolidata, per poter essere il cuore pulsante di una comunità, non deve essere solo il luogo dove è visibile e leggibile la storia, rappresentata prioritariamente dagli edifici che costituiscono “i pieni”, ma anche lo spazio dell’incontro e della comunicazione in divenire che trova la sua naturale collocazione in modo prevalente “nei vuoti”, che sono le vie e soprattutto le piazze.
Un riferimento locale, particolarmente significativo in questo senso è la festa di San Pellegrino in Fiore, manifestazione che si tiene a Viterbo in primavera, caratterizzata da allestimenti temporanei e da un mercato diffuso estesi a tutto il centro cittadino, che in questa occasione cambia completamente il suo aspetto e diviene luogo di incontro per i cittadini e anche per i turisti.


Sulla base delle considerazioni precedentemente illustrate è stata avviato un attento studio dei luoghi oggetto di intervento, che ha consentito di definire le potenzialità da valorizzare e le criticità da risolvere o attenuare.
Il masterplan di progetto individua un sistema territoriale composto da sette poli, le piazze, articolato in due sottosistemi.


Il primo costituito da Piazza San Sisto, Piazza Fontana Grande e Piazza del Plebiscito collegate da via Garibaldi e via Cavour a partire da Porta Romana, dove dovrà essere mantenuto l’attraversamento veicolare, che di fatto comporta la divisione fisica dello spazio piazza in due o più ambiti.
Il secondo sottosistema è invece composto dalle altre quattro Piazze, Piazza delle Erbe, Piazza del Gesù, Piazza della Morte e Piazza San Lorenzo, interessate in modo marginale dal traffico urbano e già identificate dai cittadini come punti di incontro e di ritrovo, ma strutturate in modo spontaneo e disomogeneo da parte dei gestori dei locali che vi prospettano.


Piazza del Plebiscito, il luogo simbolo delle istituzioni locali, costituisce l’elemento di snodo/cerniera tra i due sistemi, che si sviluppano in modo quasi ortogonale tra di loro; il sistema complessivo è caratterizzato da due testate, piazza San Sisto, adiacente alle mura urbiche e quindi a Porta Romana che è fisicamente una delle principali porte di ingresso alla città antica e Piazza San Lorenzo che, come precedentemente accennato è il punto di approdo dei percorsi meccanizzati provenienti dal parcheggio della Valle di Faul.


Gli interventi studiati per Piazza San Sisto, Piazza Fontana Grande e Piazza del Plebiscito sono basati sul criterio del “rammendo urbano”, che in questo caso riguarda la ricomposizione e l’ampliamento delle parti riservate al transito pedonale e all’incontro delle persone, anche in presenza del traffico carrabile.


La progettazione è stata impostata sulla base di un “concept” molto semplice che viene applicato in tutti gli ambiti studiati, con le varianti necessarie, esso è costituito da un modulo combinato e aggregato in modi diversi, generato dall’evoluzione volumetrica della forma del parcheggio, un rettangolo delimitato a terra da quattro linee sottili, un elemento quasi immateriale che dal punto di vista simbolico rappresenta l’occupazione fisica massiccia dello spazio urbano da parte dei veicoli che ne hanno limitato l’uso alle persone.
La forma associata ad uno dei maggiori aspetti di criticità, diventa l’elemento generatore degli spazi dell’incontro e della socialità.


L’elemento ripetibile si caratterizza per la sua leggerezza, è realizzato infatti con una struttura in acciaio zincato verniciato a polveri o tipo corten, che contiene sistemi di illuminazione integrata a LED e che attraverso l’uso di pedane o pannelli in legno, teli in tessuto o ledwall, può essere utilizzato per vari usi e finalità.
I moduli potranno essere suddivisi, schermati, coperti, a seconda delle necessità.


Gli apparati informativi saranno sempre associati alla presenza dell’elemento modulare, quindi facilmente individuabili e riconoscibili, in luogo dei totem o dei cartelli che vengono generalmente utilizzati per fornire informazioni ai cittadini e ai turisti si è pensato alla presenza di schermi multimediali integrati agli elementi modulari, che forniscono informazioni in modo dinamico e più completo.


Nell’ambito di ogni allestimento è stato previsto di inserire alcuni elementi naturali costituiti da alberi e cespugli verdi da rinnovare durante le varie stagioni, in continuità con l’evento annuale di “San Pellegrino in fiore”.


 

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    Project details
    • Year 2016
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Restoration of old town centres / Urban Renewal
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