Architettura, ma low-cost | Gabriele Pitacco

Nel cinese mandarino crisi ed opportunità hanno la stessa radice.
La crisi può presentarsi sotto forma di un budget talmente ridotto da nascondersi nella fuga delle piastrelle ed un appartamento talmente disastrato da sperare in una fuga lontano da esso.
Meno di 300€/mq per rendere abitabile un bilocale anni '60, un appartamento che richiede nuovi impianti a norma, serramenti, bagno, finiture, insomma tutto.
Il progetto trasforma le ristrettezze economiche da contingenza e limite alle scelta in opportunità per verificare la possibilità di fare architettura con soluzioni low cost.
È così che tutto quello che ha qualità ed è in buone condizioni viene recuperato e mantenuto.
La distribuzione interna viene praticamante conferma. I serramenti diventano vetrate fisse laddove non sono necessari per garantire i corretti rapporti aeroilluminanti. Decori e serramenti interni esistenti vengono recuperati e ritinteggiati o ripuliti.
Con lo spostamento di una parete si libera un open-space con doppio affaccio e si innesta una fascia di servizio, caratterizzata da una variazione in sezione, che raccoglie e distribuisce in un utile rispostiglio ed un disimpegno gli impianti, differenziando gli spazi ed i modi d'uso dell'open space. Le scelte cromatiche con toni chiari e le finiture leggermente lucide fanno penetrare in profondità la luce.
La fuga non è più necessaria ed ci si può godere il verde del contesto.