L'officina | Tommaso Guerra

L'officina – Monterotondo – Rome – Italy
Interior design: Tommaso Guerra (www.tommasoguerra.com)
Ph: Francesco Demichelis

è una ottima griglieria, un cocktailbar, un club, una pizzeria. La mattina è anche un bistrot e la notte una sala per concerti live.
Si chiama l’officina perché nasce dalle rovine di un famoso garage della città attivo fino a pochi mesi fa ma ora, entrando in questo luogo, ben pochi sono i riferimenti alla precedente attività.
Piuttosto Il progetto vuole ricordarci, nella la sua poliedricità, che l’unione e la miscela di così tante attività non vuol dire frammentazione e disordine ma ricchezza.
L’atmosfera eclettica, molto attenzionale sin dall’esterno, riesce a fondere con disinvoltura, molti materiali e diversi stili. L’apparente libertà con il quale sembra essere progettato questo luogo, ci trasmette una forte personalità ma insieme una calda apertura e comunicatività.
Dall’esterno sembra che la fascia orizzontale colorata voglia ricordarci la vecchia e austera officina, ma alzando lo sguardo non possiamo non notare delle allegre luminarie che illuminano l’esterno come in una vecchia festa di paese. A queste due suggestioni si aggiunge una coloratissima apertura. Una porzione del bancone interno serve le persone anche all’esterno. La sua presenza è forte grazie al rivestimento che impegna l’intera zona (pavimento, parete, soffitto e rivestimento banco). Sono delle cementine coloratissime che creano un pattern optical dal sapore quasi sudamericano.
Così come all'esterno entrando all'interno a stupirci è il gioco di contrasti. La base dei rivestimenti in tavole di legno impregnate di cemento, che lasciano una sensazione tattile e visiva molto grezza, è spezzata da diverse tipologie di coperture molto più raffinate.
Il verde naturale della parete in muschio vivo è la prima a vivacizzare la zona consumazione, mentre a "colonizzare" il cemento nella zona esposizione e drink, convivono una ricca varietà di materiali e finiture.
Alle cementine optical che impegnano qui anche una porzione di pavimento, si aggiunge il legno di pino tagliato a listelli e applicato a "spina di pesce" su pareti e sul fronte banco. Il disegno che ne risulta è arricchito dalla colorazione modulare e regolare di alcune delle tavole che stressano così la sensazione di pattern quasi a suggerire la fantasia di un tessuto. Ancora nella zona drink una struttura in ferro grezzo ancorata al soffitto serve il banco di mensole espositive e portabicchieri mentre in prossimità del soffitto diventa sostegno per due lavagne di ardesia.
I punti luce della sala sono forse tra gli elementi più distintivi del locale. é lo stesso Tommaso Guerra a progettare e realizzare i lampadari nelle forme di diversi poliedri irregolari grazie all'incisione su fogli di ottone e di legno. Le due piantane da terra vicino i due sofà sembrano uno scherzo: su uno specchio antico è stata applicata una piantana tagliata a metà, è quindi il suo riflesso sullo specchio a comporne la sua immagine completa. Una delle due grandi librerie campeggia sul retro di un palco che ospita anche una batteria ed un pianoforte.
Un luogo aperto dalle 7:00 alle 2:00 che sembra non stancarsi mai e non stancare mai.