Autodromo Nazionale Monza | Enrico Franzoni

Flow 1922 Monza / Italy / 2016

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Il progetto presentato è la sintesi degli obiettivi del bando di progettazione, nonché la trasposizione materica e metrica di elementi fisici in grado di creare un nuovo luogo, un punto di incontro, una meta che possa servire come portale per chiunque viva il Parco. La filosofia progettuale adottata è stata quella di dialogare in modo sinergico con il contesto ambientale, sintetizzare le forme guida, immaginare l’evoluzione dei colori del parco nel corso dell’anno, e ascoltarne i rumori. Occorre quindi sia rispettare il luogo sia corteggiarlo, per poi conquistarlo e migliorarlo con le nostre idee. Il progetto è stato sviluppato con attenzione ed impegno, dando luogo ad un’idea chiara e attuabile.  


Due sono gli elementi base su cui abbiamo lavorato: il primo è il Parco, che con le sue linee verticali disegna quasi tutto lo spazio, crea percorsi, scenari luminosi, ombre dinamiche; il secondo è l’antico Circuito che dal 1922 ospita il gran premio nazionale di formula uno, che, come un alieno atterrato 94 anni fa nel parco cittadino di Monza, è diventato elemento di forte caratterizzazione. L’area sembra così governata da linee verticali rappresentate dagli alberi monumentali e linee  geometriche orizzontali che disegnano il circuito di Monza. In questo sistema si contrappone la lentezza della natura alla forza della velocità, il silenzio con il rumore, la natura con la tecnologia. Malgrado questa difficile coesistenza questi due elementi convivono nello spazio e nel tempo.


Così è nato il progetto: reinterpretando la storia del luogo e rappresentandola in modo semplice ed armonioso tramite un flusso, il quale inizia lento e poi in modo esponenziale si trasforma e diventa veloce. È stato creato quindi una quinta tridimensionale, posta all’interno del viale d’ingresso dell’autodromo, la quale costeggiando il bosco si innalza in direzione verticale, per poi tramutarsi in flusso orizzontale fino ad arrivare al traguardo finale. Un flusso che si ripete, parte lento e diventa veloce, per poi fermarsi e tornare alla stessa velocità del parco, riprendendone le sue caratteristiche di silenzio e quotidianità.


La proposta progettuale è dinamica, può infatti variare nel tempo e nella forma. Come si evince dalle tavole gli assetti sono fondamentalmente due, il primo circoscritto all’interno dell’area di concessione Sias, con la creazione della quinta scenica, il posizionamento della nuova guardiola sotto la struttura scoperta e la riorganizzazione dei flussi d’ingresso e di uscita. Il secondo assetto è il prolungamento del primo: sull’area posta a est dell’ingresso, dove adesso è presente un prato, si crea un luogo di incontro e di riferimento, il quale ricopre anche la funzione di ingresso al parco. In questo modo prende forma un primo “atterraggio” delle persone e dei visitatori che vogliono vivere e conoscere i luoghi. Sotto questa struttura metallica coperta ci sarà la possibilità di installare strutture temporanee per la recettività o elementi di arredo per la semplice sosta del visitatore

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    Project details
    • Year 2016
    • Client SIAS spa
    • Status Unrealised proposals
    • Type Pavilions / Sports Centres / Sports Facilities / Bars/Cafés / Leisure Centres
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