Concorso per il Parco Centrale di Prato

Toscana / Italy / 2016

4
4 Love 3,042 Visits Published

“Il tessuto urbano di Prato ripone la sua singolarità nella sua estrema regolarità. La sua griglia
ortogonale, che eredita l’orientamento del cardo e decumano, colpisce per la sua persistenza e per la sua diffusione spaziale e temporale. Dal cuore storico alle periferie industriali e agricole, la griglia ortogonale è profondamente ancorata al paesaggio. Grazie alla sua giusta misura e alla sua flessibilità, essa detta ancora oggi la struttura e il dimensionamento omogeneo delle superfici costruite, delle parcelle industriali e agricole. Abitazioni, fabbricati industriali, capannoni, frutteti e orti... Gli accostamenti sono densi e creano un tessuto funzionale complesso ma armonioso e di grande leggibilità. Per ritrovare la misura di questa trama, i tre ettari liberati all’interno della cinta muraria non possono essere un vuoto. Il progetto struttura il sito per iscriversi pienamente nell’assetto urbano di Prato.
Il parco presenta una composizione vegetale e minerale elaborata a partire dall’interpretazione plastica di una cartografia particolare. Le viste aeree di Prato, che mostrano un susseguirsi di vegetazione e fabbricati, sono decriptatate, sovrapposte, elaborate. Noi ne estraiamo i ritmi e il motivo geometrico che riorganizza la materia della città; queste servono come matrice per immaginare il possibile paesaggio del parco.
Attraverso questo processo grafico definiamo la disposizione geometrica delle super ci minerali e del verde, che viene ritmata dalle siepi. Queste quinte scandiscono il sito seguendo gli assi paralleli al cardo. Il parco è dominato da un alto strato arboreo costituito principalmente da alberi già presenti sul sito, il quale si sovrappone liberamente al disegno geometrico.
Non si tratta di una trasposizione semplicistica di un fenomeno urbano e delle sue tracce, bensì di un gioco creativo che parte dalla memoria del luogo e dalle sue forme urbane originarie.
Manipolate, queste forme tendono verso l’astrazione, per poi costituire un sistema proprio al sito di progetto, perfettamente articolato con il suo contesto.
Il parco evoca al contempo le tracce della città di Prato e quelle dei giardini italiani del Rinascimento, organizzati secondo prospettive, pergolati e siepi. Esso reinterpreta in un linguaggio contemporaneo e astratto i grandi principi della composizione classica. Gli elementi – il vegetale, il minerale, l’acqua – dialogano per creare una composizione di spazi nei quali si scoprono delle opere d’arte.
Sul lato sud del parco, un bacino poco profondo corre lungo il muro storico e si interpone tra l’osservatore e il manufatto storico. Come un artificio barocco, l’acqua riflette il muro medievale: raddoppia la sua altezza e accentua la sua monumentalità. Moltiplicando i punti di fuga e i percorsi possibili, la sequenza di siepi disegna spazi le cui dimensioni sono comparabili a quelle delle piazze del centro storico. Situato a ridosso delle mura, il parco costituisce così una importante porta d’ingresso, attraverso la quale i visitatori possono accedere al centro storico.
Il parco diventa luogo in cui immediatamente comprendere la scala e l’ordine razionale della città storica. Questa moltiplicazione di giardini accoglie una vegetazione particolare che fa eco alla programmazione artistica del sito. Sul viale della Repubblica si trova, infatti, il Centro
Luigi Pecci. È con la volontà di trovare una presenza intra-muros di questa istituzione e di iscriversi nella dinamica culturale propria della città di Prato che noi proponiamo per il parco un programma strettamente legato all’arte contemporanea.
A nord del sito, il padiglione si presenta come una struttura su un unico livello aperta sul parco. Esso accoglie, oltre ai ristoranti e ai servizi legati alle attività del parco, vasti spazi dedicati agli atelier artistici e alle mostre temporanee.
Il parco stesso acquista uno status di luogo per l’arte a cielo aperto. Nel cuore del parco sono esposte le sculture contemporanee e una collezione di piante selezionate non solo per le loro caratteristiche botaniche, ma anche per le loro qualità estetiche, i loro colori, la loro esuberanza.
Così esposte, queste curiosità naturali si innalzano al rango di opere d’arte”.


OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste

4 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    “Il tessuto urbano di Prato ripone la sua singolarità nella sua estrema regolarità. La sua grigliaortogonale, che eredita l’orientamento del cardo e decumano, colpisce per la sua persistenza e per la sua diffusione spaziale e temporale. Dal cuore storico alle periferie industriali e agricole, la griglia ortogonale è profondamente ancorata al paesaggio. Grazie alla sua giusta misura e alla sua flessibilità, essa detta ancora oggi la...

    Project details
    • Year 2016
    • Status Current works
    • Type Parks, Public Gardens
    Archilovers On Instagram
    Lovers 4 users