Centro Culturale con annessa Biblioteca Mediateca

III classificato nel concorso di progettazione "Nuovo Centro culturale con annessa biblioteca e mediateca di Olivadi" Olivadi / Italy / 2009

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Semplicità complesse nella reinterpretazione di un rudere

Obiettivi Generali
Il progetto punta al conseguimento di una serie di obiettivi:
Rendere unitario e riconoscibile il luogo di intervento per ri-definirne l’identità all’ interno della rete di servizi a cui partecipa (e conseguentemente rendere riconoscibile l’intorno per “sottrazione” e confronto);
Cogliere la volontà dell’Amministrazione di integrare l’attuale offerta di spazi per la cultura, creando attraverso il rapporto morfologico-funzionale del nuovo edificio, un processo dinamico di aggregazione sociale e di generazione di eventi;
Ridefinire la qualità del tessuto connettivo interno all’area del centro storico, privilegiando gli spostamenti pedonali, anche e soprattutto alla luce delle nuove funzioni nuove da “inserire”.
Riqualificare gli spazi aperti, ricontestualizzandoli ed attaulizzandoli nel contesto del nuovo “disegno”, tenendo conto degli interventi che l’amministrazione sta attuando per la riqualificazione del centro storico.
Ottimizzare il rendimento energetico dell’intero complesso, alla luce della situazione morfologia, climatica, della tecnica e del materiale.

Idea di progetto
Il progetto per il centro culturale, con annessa biblioteca e mediateca, prende forma a partire dalle sensazioni e dalle emozioni che Olivadi suscita attraversandone i suoi spazi naturali, ambientali e antropici, e ricerca una spazialità architettonica e urbana contemporanea in linea con i caratteri identificativi del luogo.
La strategica posizione dell’area di progetto, oggi vissuta marginalmente nonostante sia baricentrica e vicinissima alla piazza principale, quasi di vedetta sulla vallata, esprime una potenzialità architettonica e urbana di notevole interesse.
Il progetto si fa interprete dei valori di rudere e di stratificazione urbana, sociale e culturale che maggiormente connotano i centri storici del Meridione, ponendosi come obiettivo quello di favorire il recupero dell’identità dei luoghi.
Ad un piano terra, rivestito in pietra, con aperture a tutta altezza scandite da ritmo irregolare, come frammenti di memoria storica di un rudere, si sovrappone un volume bianco, con bucature di diverse dimensioni disposte in maniera apparentemente casuale che suggeriscono l’idea di un rudere reinterpretato in chiave contemporanea.
Come dati da una sovrapposizione temporale, i due sistemi danno luogo ad un elemento architettonico che visto dalla vallata sottostante appare come un “landmark” che sintetizza in se il carattere dello skyline del paese e contemporaneamente ne rafforza il suo disegno. Una nuova polarità urbana che innesca importanti processi dialettici tra il nuovo e l’esistente.
L’irregolarità delle bucature in facciata e la loro presenza anche in copertura garantiscono alla luce un ruolo importante. La luce infatti connota fortemente il carattere degli interni, conferendogli una dimensione quasi surreale dello spazio che si apre su scorci prospettici del cielo e del paesaggio circostante, come immersi in uno spazio Magrittiano.
La spazialità interna è, altresì, articolata dal sistema di collegamento verticale le cui rampe, che cambiano continuamente giacitura, sembrano librarsi nel vuoto, assumendo un valore scultoreo apprezzabile dallo spazio a tutt’altezza che le avvolge. Il vuoto su cui si affaccia la scala è attraversato dalla luce che dall’alto piove fino in profondità enfatizzandone la plasticità e mettendo in evidenza il sistema dell’irregolarità delle rampe.
La sede stradale di via Virello, viene spostata di qualche metro, allontanandola dal fronte del progetto e lasciando uno spazio pedonale che si connette con le vie adiacenti, progettate in linea con alcuni interventi di riqualificazione già realizzati.
Particolare attenzione è data all’impatto che il progetto ha sull’ambiente prevedendo l’utilizzo di materiali locali e sistemi innovativi per il risparmio energetico. La fruibilità è garantita dall’abbattimento delle barriere architettoniche, senza trascurare gli elementi di arredo urbano che sono concepiti come un sistema perfettamente integrato al progetto.
Un progetto che muove verso una semplicità complessa con un evidente carattere di contemporanea mediterraneità, capace di sintetizzare e trasmettere i caratteri stessi del luogo in cui si inserisce, puntando non solo a rispondere alla domanda ma soprattutto a creare nuovi bisogni e nuove necessità.

Piano interrato
Nel piano interrato, come previsto dal d.i.p. sono collocati l’archivio storico per una superficie utile di 50 mq, l’archivio-deposito per una superficie di 100 mq, collegato agli altri ambienti attraverso un cavedio a connessione verticale, la centrale termica, per una superficie di 30 mq direttamente fruibile dall’esterno per facilitare le operazioni di normale funzionamento indipendentemente dal funzionamento della struttura e i servizi per il personale, con relativi spogliatoi.

Piano terra
vista l’esigua disponibilità di spazio sul piano si è ritenuto opportuno collocare al piano terra la sala da 60 persone preferendola a quella da 100 contrariamente a quanto previsto nel d.i.p.
La sala è dotata di una elevata flessibilità: attraverso l’uso di pareti mobili si possono ottenere diverse conformazioni: due sale, fuibili contemporaneamente da due gruppi; due sale da utilizzarsi indipendentemente dall’orario di apertura della struttura; open-space per mostre o altro e sala conferenza; open-space da destinare a esposizioni temporanee

Piano primo
al primo piano sono collocati: sala lettura e biblioteca per una superficie totale di 80 mq con spazio di richiesta e di prenotazione libri, open-space posizionato di fronte la sala lettura, collegato direttamente con il deposito tramite il montacarichi; mediateca per un totale di 15 postazioni, posizionata direttamente sul sistema a ponte, servita dal connettivo orizzontale

Piano secondo
vista la maggiore disponibilità di spazio sul piano dovuta allo sbalzo sulla stada si è ritenuto opportuno collocare su questo piano la sala da 100 persone preferendola a quella da 60 contrariamente a quanto previsto nel d.i.p.
La sala è dotata di una elevata flessibilità: attraverso l’uso di pareti mobili si possono ottenere diverse conformazioni:
due sale, fruibili contemporaneamente da due gruppi; due sale da utilizzarsi sala conferenza o sala formazione; open-space per mostre o altro e sala conferenza; open-space da destinare a esposizioni temporanee. Sono collocati sullo stesso piano un ufficio direzionale per una superficie totale di 20 mq e un ufficio di amministrazione per un totale di due addetti

Principi bioclimatici
Gli interventi previsti si realizzano sostanzialmente attraverso due dispositivi: misure di efficienza energetica, per il migliore livello di comfort all’interno degli edifici e condizioni di equilibrio ambientale attraverso l’uso di tecniche e materiali locali.
Azioni di ripristino ambientale, per il miglioramento della vivibilità degli spazi interni:
Il muro confine con esterno si sviluppa sui due livelli e diversamente attrezzato è progettato in maniera funzionale alle differenti sezioni, esso denuncia ogni volta livelli diversificati di funzionalità e di capacità energetiche di servizio;
muro canale nel vano del piano interrato con sistema di aspirazione di umidità di
risalita e ventilazione naturale del canale, con smaltimento su sistema di recupero calore (raffrescamento in periodo estivo);
sistema di doppia pelle integrata alla facciata per migliorare le condizioni di isolamento e riduzione della dispersione termica;
canale di ventilazione sotterraneo per il raffrescamento naturale degli ambienti della sala lettura e sale polifunzionali, con bocchetta di presa nello spazio filtro, in presenza del muro canale.
Le condizioni di equilibrio ambientale vengono realizzate attraverso l’uso di tecniche e materiali locali:
- muro ad alta efficienza energetica con la presenza di brise-soleil verticali integrati agli infissi dotati di comando elettronico in base alla radiazione solare incidente;
- locale tecnico di copertura attrezzato con pannelli solari ad aria, di captazione e fornitura dei sistemi radianti a pavimento per gli ambienti interni;
- pannelli solari necessari per la produzione di energia elettrica a sostentamento della struttura; - creare al livello della fondazione un serbatotio termico, molto semplice, un labirinto sotto il solaio alto circa 1.5 m (altro non è che la fondazione del nostro edificio). Questo labirinto si trova a diretto contatto con il terreno. l’aria esterna , attraverso appositi cavedi, viene fatta passare nel labirinto, lo scambio termico tra aria e terreno avviene per semplice contatto. a scambio avvenuto l’aria fresca, viene fatta confluire negli ambienti attraverso bocchette direzionali (aria filtrata e depurata), il flusso d’aria costante sarà garantito dal stack effect.
Alla base di una corretta progettazione della ventilazione naturale stà la considerazione dei venti dominanti e le differenze di temperature legate alle differenti altezze.
la posizione di finestre a diverse quote favorisce l’effetto camino;
la qualità dell’aria all’interno di ambienti confinati è lagata alla presenza di umidità relativa, particelle sospese, anidride carbonica, sostanza allergeniche.
volori ideali di umidità relativa= 45%
temperatura 20-22°
stack effect: istaurarsi di una corrente ascensionale che richiama aria fresca dal basso (base) e la espelle dalla parte superiore.
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