Restauro Torre Civica di Trento | Giorgia Gentilini

Studio fattibilità; progetto preliminare, definitivo e esecutivo; coordinatore progettazione e esecuzione; direzione operativa; misura contabilità Italy / 2011

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La torre risulta costruita in tre fasi ben distinguibili sui prospetti esterni e in alcuni casi anche in interno all'ottavo livello; da un'analisi iconografica affiancata ad una sulle murature è possibile affermare che la torre aveva raggiunto la sua altezza definitiva entro la seconda metà del 1400. In fase di precantiere sono stati eseguiti dei prelievi per uno studio mineralogico-petrografico in sezione sottile su alcuni campioni di impasti prelevati dai paramenti interni ed esterni allo scopo di caratterizzarne la composizione. Durante i lavori sono stati inoltre prelevati campioni di malta dalle murature delle tre fasi per una datazione al radiocarbonio mediante la tecnica della spettrofotometria ad alta risoluzione (AMS) e campioni lignei dei solai interni per effettuare analisi dendrocronologiche.
La muratura più antica era quella che prima dei lavori presentava le patologie di degrado maggiormente preoccupanti, al di sopra le patologie legate alla pietra erano meno gravi e limitate, anche se si rilevavano fenomeni di distacco degli intonaci. Durante i lavori un'osservazione più ravvicinata ha messo in luce uno stato di degrado dei beccatelli più avanzato di quanto previsto in fase di progettazione. Dal punto di vista strutturale erano presenti numerosi fenomeni di degrado localizzato, con cedimenti anche gravi dei singoli elementi strutturali, che non hanno comunque interessato la struttura nel suo complesso. All'interno la Torre è suddivisa in 12 livelli, non tutti tra loro collegati anzi alcuni lo sono diventati a seguito di pesanti manomissioni: il fundo turris è raggiungibile solo da una botola a pavimento del 2° livello; il 2° ed il 3° livello da palazzo Pretorio, attuale sede del Museo Diocesiano Tridentino, mentre gli altri piani sono collegati internamente alla torre da scale in pietra e poi in legno. È il 3° livello, con il suo accesso esterno da palazzo Pretorio, a garantire attualmente - e a partire dagli anni '50 - i percorsi verticali alla torre. Infatti i livelli 3°, 4°, 5° nascevano come ambienti separati: lo testimoniano le brecce apportate sulle strutture voltate nonché i tamponamenti delle porte di accesso leggibili sul prospetto sud. Questi livelli erano raggiungibili dalla scala interna di Palazzo Pretorio con una struttura esterna al tetto come documentato in alcuni documenti fotografici d'archivio che sono state eliminate contestualmente ai lavori di restauro del Palazzo. L'apertura al 5° livello è stata temporaneamente ripristinata per consentire gli accessi alla torre durante i lavori senza interferire con le attività del Museo, per essere successivamente ritamponata al termine del cantiere mantenendo però le tracce stratigrafiche presenti. Gli interventi sono stati eseguiti con l'obiettivo di recuperare tutti gli elementi preesistenti senza alterare le tracce stratigrafiche presenti sulle superfici (al fine di mantenere la leggibilità delle diverse fasi costruttive dell'edificio), cercando di garantire un restauro compatibile con le caratteristiche proprie della torre ma conforme alle norme vigenti, nei limiti dettati dalla natura architettonica della torre stessa. I prospetti esterni sono stati oggetto di interventi di pulitura del paramento lapideo con mezzi idonei (eseguiti solo a seguito dell'asportazione manuale di depositi e materiali vari), rimozione selezionata di stuccature e riprese di intonaco particolarmente decoeso e distaccato dal supporto e azione di preconsolidamento localizzato per evitare ulteriori perdite; a queste operazioni si aggiunge inoltre il miglioramento e la reintegrazione dei giunti della struttura muraria con malta di progetto. Particolare attenzione è stata posta anche al tamponamento dei fori pontai per preservare le colonie di rondone e di altre specie, che proprio qui trovano ospitalità, censendo le cavità e conservando e realizzando un certo numero di nicchie utili alla loro nidificazione adeguando il foro di entrata per impedirne il loro utilizzo da parte dei piccioni semidomestici. Gli elementi architettonici connotati (aperture, portoncini,…) sono stati restaurati ed in alcuni casi rinforzati strutturalmente. Tutte le porte e i portoncini in legno compresa la ferramenta sono stati restaurati, mentre i serramenti sono stati in parte restaurati e ove assenti realizzati ex novo ad integrazione dei telai presenti e recuperabili su disegno dell'esistente e con recupero della ferramenta presente. I lavori sulla copertura al 12° livello hanno riguardato la rimozione del piano in laminato di rame con relativa struttura sottostante in legno in seguito alla quale è stata rinvenuta l'ultima pavimentazione storica in lastre di pietra calcarea rossa di grandi dimensioni in buono stato di conservazione; questo ha portato ad una modifica del progetto nel quale si prevedeva la posa di una nuova pavimentazione (presentata con la variante n. 1 al progetto dell'agosto 2011), si è pertanto proceduto alla rimozione, al consolidamento e alla ricollocazione delle lastre in pietra su di un massetto alleggerito praticabile, previa posa di un sottofondo in calce. La nuova configurazione emersa del tetto a due falde, non più a falda unica, ha reso necessaria la ricollocazione dei canali e dei pluviali di scarico delle acque piovane rispetto all'unico pluviale interno previsto: al fine di non agire con perforazioni sulle murature antiche, con le conseguenze negative che ne sarebbero derivate, sono stati realizzati due pluviali esterni collocati in corrispondenza dei prospetti est e sud in acciaio inox satinato per limitarne l'impatto visivo. Gli interventi di consolidamento strutturale hanno privilegiato la conservazione delle strutture esistenti, affiancando e/o sostituendo le sole strutture ammalorate; in particolare è stato eseguito un intervento di miglioramento del comportamento globale della struttura con la posa di tiranti interni a livello degli impalcati e delle volte a cui si è affiancata un'operazione di verifica dell'estradosso in seguito allo smontaggio dei pavimenti in legno, la pulizia della superficie, la sigillatura delle eventuali lesioni e la posa di materiale alleggerito su cui riposizionare il pavimento restaurato. Dal punto di vista impiantistico si è proceduto con la rimozione del precedente impianto elettrico ponendo particolare attenzione alla rimozione dell'impianto di comando dell'orologio e delle campane, ripristinando la centralina di regolazione, inizialmente posta al 3° livello, in corrispondenza del 9° livello. L'orologio degli anni '70 in metallo con sistema di trasmissione agli assi dei quadranti è stato verificato e revisionato. Per l'illuminazione dei livelli si è intervenuti in maniera da: garantire livelli illuminotecnici sufficienti al transito sulle scale e dei livelli sia in condizione ordinaria che in caso di mancanza di alimentazione elettrica; permettere un'illuminazione d'accento al fine di apprezzare le murature interne; ricreare durante il periodo di chiusura al pubblico della torre un'illuminazione interna che vista dall'esterno valorizzi l'intera Torre Civica dando l'idea di essere “abitata”. Il sistema di illuminazione è costituito da apparecchi d'illuminazione a pavimento del tipo a LED, con striscia doppia o singola a seconda dei casi, inserite in un profilo di alluminio sagomato e verniciato di colore marrone testa di moro a cui è affiancato il battiscopa in legno massiccio di larice. Si è inoltre proceduto al posizionamento sulla copertura di telecamere per la sicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico e di antenne per la trasmissione wi-fi, separatamente richieste dal Comune di Trento. Uno degli obiettivi del progetto era di consentire l'accesso e la visita alla torre, prima inagibile, anche da parte di piccoli gruppi con accompagnatore andando ad ampliare l'attuale percorso museale di Palazzo Pretorio. Si è reso quindi necessario un intervento sui collegamenti verticali esistenti che ha previsto sia il restauro di quelli recuperabili, che sono stati integrati con parapetti e corrimani per migliorarne la fruibilità e la sicurezza, sia la sostituzione degli elementi ammalorati come, per esempio, il rifacimento delle scale di collegamento tra il 3° e il 5° livello. Per permettere l'accesso alla copertura a fini manutentivi è stato mantenuto il passaggio chiuso con botola ricavato nella struttura di coronamento, sostituendo la precedente scala lignea a pioli con una scala alla marinara in carpenteria metallica, e realizzando un nuovo rivestimento della botola in acciaio inox per impedire l'infiltrazione di acque meteoriche all'interno della Torre.

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    La torre risulta costruita in tre fasi ben distinguibili sui prospetti esterni e in alcuni casi anche in interno all'ottavo livello; da un'analisi iconografica affiancata ad una sulle murature è possibile affermare che la torre aveva raggiunto la sua altezza definitiva entro la seconda metà del 1400. In fase di precantiere sono stati eseguiti dei prelievi per uno studio mineralogico-petrografico in sezione sottile su alcuni campioni di impasti prelevati dai paramenti interni ed...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2011
    • Client Comune di Trento - Servizio Restauri o Servizio Edilizia Pubblica
    • Status Completed works
    • Type Public Squares / Feasibility Studies / Monuments / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Restoration of façades
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