Progetto di recupero e adattamento funzionale "Studio legale" | Paolo Milizia

L’intervento proposto mira a prefigurare la rigenerazione di un nucleo abitativo avente un carattere di semplicità funzionale e planimetrico-spaziale.

L’unità immobiliare, così com’è nella sua consistenza attuale, risale agli anni fra il 1875 e il 1880.

Difatti dalla ricerca effettuata dallo storico Cristofaro Agliata, risulta che:

….Molto prima dell’anno 1000, sull’antica via dell’Olmo, quasi adiacente alla Chiazza della Chiesa (piazza Umberto I), era stata costruita attigua al palazzo-masseria, un’antica chiesetta dedicata a San Liguoro, questa era retta da un cappellano nominato dalla Badessa del monastero di San Gregorio Armeno in Napoli, il quale celebrava la messa una volta a settimana per le famiglie dei coloni della masseria……

……..La cappella di San Liguoro fu aperta al culto fino al 1819, e successivamente abbandonata, poiché gran parte del tetto era stato scoperto e le mura presentavano numerose crepe. Nel 1821, il Reverendo Giglio acquistò dalla duchessa di Verzino D. Luisa de Vera d’Aragona, l’ormai fatiscente cappella per 263 ducati. Non riuscendo a restaurarla, il 22 ottobre 1875 fu rivenduta ad Antonio Perillo, il quale provvide ad abbatterla per trasformarla in abitazione.

Il tema del recupero è stato affrontato attraverso una preventiva analisi conoscitiva finalizzata ad individuare le regole costruttive sottese al manufatto preesistente per distinguere gli elementi ricorrenti ed essenziali da quelli episodici o impropri.

Tutto questo per individuare le parti da conservare, da demolire, da trasformare coerentemente alla preesistenza storica e alla nuova esigenza abitativa contemporanea. Tale metodologia ha permesso di definire il progetto di recupero come la ricerca di equilibrio ed integrazione fra preesistenza da valorizzare e nuovi elementi da immettere.