Centro culturale mediateca biblioteca | pietro marcozzi da castelmaidetto

Progetto partecipante Olivadi / Italy / 2009

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L’area del progetto, quasi per incanto, sembra essere stata posta li' affinche' segnasse il passaggio tra pieno e vuoto, tra dentro e fuori.
Se volessimo azzardare un accostamento simbolico che esplichi l’assunto secondo il quale l’area oggetto d’analisi è, in definitiva, il punto di attrazione ideale rispetto all’urbanita’ or ora ricordata, forse non ci discosteremmo molto dalla realta’; tuttavia, andando oltre ogni possibile immaginaria visione estemporanea, possiamo affermare che quella è sicuramente un’area primaria e quindi capace strategicamente di produrre effetti positivi nei confronti della citta' e del territorio, anche se, al momento, risultano offuscati da quello che potremmo definire, rudere urbano.
Ci siamo posti subito un elemento di riflessione tendente a chiarire un aspetto saliente al fine di riconoscere le soluzioni compositive piu’ giuste da intraprendere; è giusto ignorare i passaggi che hanno segnato quel sito? Non è forse vero che quella struttura (o rudere che dir si voglia) abbia in qualche modo segnato l’esistenza della gente del luogo e che quella forma, atipica per caratteristica seriale, abbia finito per storicizzare quel sito? Domande importanti che pongono in evidenza un problema semplice e chiaro e, nel contempo, legato alla soluzione progettuale; la continuita’.
E’ questo il punto; rivitalizzare un’area storica degradata dando ad essa nuova linfa e forza propulsiva; sara’ nuovo il prodotto e forse meno tangibile sotto il profilo storico, ma certamente forte ed incisivo com’è, appunto, il prodotto culturale mediatico.
Da cio’ l’imprimitur della matrice di base prescelta che ricalca, in tutte le linee dominanti, l’impianto di base; si vuole lasciare l’idea della continuita' nell’immaginario collettivo.

Gli elementi del progetto.
Quando il percorso è tracciato, è necessario individuare gli elementi del progetto ed anche la collocazione spaziale in cui li si vuol posizionare; è ovvio che in questa fase le funzioni giocano un ruolo importante se non trascinante, appunto perche’ “classificano” il sistema delle gerarchie rispetto alle quali una cosa sta’ prima dell’altra.
Il passo è l’elemento primario, se vogliamo, perchè in quel frangente afferma definitivamente l’urbanita’ costituita; è un punto importante per l’approdo, si pone al servizio della gente.
Offre al contorno l’opportunita’ di nuove relazioni attorno alle quali costruire-ricostruire una tessitura.
Proprio in quel contesto tutto è posto in relazione diretta con l'uso; gli accessi, la sala convegno, le scale principali. Chi attraversa il passo, si ritrova, volenti o nolenti, ad interagire visivamente con la struttura e le sue funzioni; a nessuno è lasciata la possibilita' di ignorare dove ci si trova.
Questo “effetto” se vogliamo, è voluto appunto perche' ogni cittadino abbia consapevolezza di quel sito e si appropri metaforicamente della struttura culturale e di quanto dentro accade e vi si produce. Tutto questo è il piano terreno.
Il piano primo ospitera' la biblioteca-mediateca, costituita da una sala lettura molto accogliente e proiettata otticamente verso l'esterno mediante il loggiato e l'ampia vetrata che guarda fuori, verso valle; la parte mediatica viene distribuita in due ambienti diversi in modo tale da diversificare gli obiettivi d'utilizzo ed affinche' gli interessi mediatici stessi non interferiscano. Oltre alla scala canonica ed al montacarichi di servizio, una scala interna, ampia e comoda, illuminata dall'alto da un lucernaio a tutt'altezza, pone in relazione il piano primo con il secondo, luogo deputato alla didattica, con una zona destinata a laboratorio linguistico ed un'ampia aula per lo svolgimento dei corsi, ed agli uffici amministrativi.
Il piano interrato invece, è stato destinato, in ossequio alle richieste progettuali del documento di indirizzo, all'archivio, al magazzeno, ai servizi per il personale ecc.

Considerazioni tecniche.
Per ottenere un’architettura estremamente trasparente in grado di restituire tutte le azioni svolte all’interno della struttura, non poteva farsi altro che ricorrere all'uso di pieni e di vuoti; l'uso del mattone autoctono in binomia con le piu' moderne strutture metalliche, sobrie, slanciate e specchianti, alle vetrature (a bassa conducibilita’) ai rivestimenti e ad ogni tipo di materiale che rifletta.
Affinche’ questo fenomeno di rifrangenza fosse in grado di giocare con le luci forti e marcate della zona, i rivestimenti di facciata accentueranno l’effetto specchio e con le dovute e calibrate pendenze, produrranno giochi di rimando che potranno essere osservati anche a distanza.
Per cio’ che concerne la struttura portante, in ossequio alle vigenti norme in materia sismica, si useranno tecnologie “tipiche” ed “atipiche” nel senso che si è ritenuto opportuno far ricorso all’uso del cemento armato ove possibile e all’acciaio ove viene richiesta l'opera di ricucitura; ovviamente le partizioni verticali esterne saranno estremamente leggere, fortemente idonee al contenimento energetico e veicolo, a loro volta, di recupero energetico; ogni sub-elemento dovra’ assicurare la vivibilita’ interna e nel contempo, lavorare in sintonia con il sistema.
Particolare attenzione è stata posta nell’individuazione delle nodalita’ tecnologiche al fine di ottenere un buon grado di manutenibilita’ del complesso; tutti i requisiti primari della manutenzione vengono contemplati nel sistema, proiettato, altresi’, verso accorgimenti e tecniche di montaggio che prevedono l’automanutenibilita’ dei sistemi principali (contenimento dei costi di gestione manutentiva) limitando l’intervento manuale al monitoraggio, alla verifica ciclica dei livelli di efficienza, alla sostituzione delle principali nodalita’ poste in frontiera esogena alla fine del proprio ciclo di funzionalita’.
Nessun componente a rischio verra’ utilizzato; tutti i materiali dovranno essere perfettamente compatibili col sistema naturale.
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    Project details
    • Year 2009
    • Client Comune di Olivadi (CZ)
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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