Azione Sottrattiva

Concorso per La Riqualificazione e valorizzazione delle aree di Piazza Cardinal Pacca/Bagni, Teatro Romano, Calata Olivella in Benevento Benevento / Italy / 2005

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CRITERI GUIDA E SCELTE PROGETTUALI Il comune denominatore per le tre aree è di coniugare l’approccio archeologico, ovvero, l’azione sottrattiva con l’uso quotidiano di questi brani di città. La natura prevalentemente urbana del progetto, e quindi una diversa e meno prevedibile previsione dei tempi di realizzazione, ha indotto ad assumere autonomi gradi di funzionalizzazione delle aree d’intervento senza tuttavia perdere la concezione unitaria.



Inoltre, l’altissima densità storica insieme a quanto attende di essere messo in luce, ha spinto ad intervenire a servizio dei valori esistenti ed a costruire solo dove è necessario con presenze minime.



E’ stata esclusa, in alternativa alle opzioni assimilate dal bando e riferite al PRG, l’utilizzazione delle aree attualmente scoperte e disponibili come Piazza Cardinal Pacca. Si è preferito evitare l’introduzione di nuova densità volumetrica, interpretando come materia di progetto la densità archeologica degli scavi, nuova misura fisica di urbanità che obbliga ad individuare in questo tema il fattore TEMPO come una delle matrici figurative dell’ambita riqualificazione urbana delle aree.



VIABILITÀ E TRACCIATI L’ipotesi progettuale prevede una riduzione dell’uso carrabile delle aree, introducendo una ZTL. L’invaso di Cardinal Pacca, in previsione della campagna di scavi archeologici, perderà la sua funzione di parcheggio e le auto saranno assorbite dal megaparcheggio, già esistente nei pressi di via del Pomerio e da quello in costruzione in prossimità del fiume Sabato.



Dall’analisi delle fonti storiche, abbiamo evidenziando i tracciati dell’antica Via Appia, di cui il più antico si sdoppia in prossimità della chiesa di San Filippo, mentre il secondo dà origine al Decumano Massimo o Via Magistrale, tangente Piazza Cardinal Pacca.



La pedonalizzazione libera un vasto slargo fra Corso Dante e la porzione di Piazza Cardinal Pacca a ridosso dell’area Bagni che favorisce lo svolgimento del mercato settimanale, allestimenti temporanei e saltuari spettacoli all’aperto (14).
I tracciati dei decumani insieme all’asse trasversale che, dall’area del teatro giunge al fiume lambendo Piazza Cardinal Pacca, sono i fondamenti dell’impianto progettuale. L’attuazione del progetto è programmata in 5 unità minime di intervento (U.M.I.)



U.M.I. 1 - CALATA OLIVELLA - CENTRO ISTRUZIONE ARTI APPLICATE, MOSTRE E NUOVO GIARDINO CON SPAZI GIOCHI PER L’INFANZIA Caratterizzata e dal percorso medioevale a cordonata su cui si affacciano abitazioni, giardini ed i resti seminterrati del monastero di san Modesto, si propone il restauro del percorso e della cortina edilizia che lo delimita da adibire ad unità abitative e commerciali. Un parco digradante verso la zona del teatro, ridisegna questo vuoto, in parte interessato dal restauro di frammenti del monastero di San Modesto, divenendo spazi espositivi per i laboratori artistici (1 e 4) e l’edificazione di due edifici che lo delimitano lungo Via Bosco Lucarelli. Inoltre nel giardino (2) sono sistemate attrezzature e spazi per il gioco dei bambini (3).



U.M.I. 2 - LARGO TEATRO ROMANO - NUOVA BIGLIETTERIA, SERVIZI E PUNTO INFORMAZIONI L’area, per la sua condizione di spazio residuo, è stata assunta come luogo della sospensione del tempo, un valore confermato dallo gnomone che misura il tempo solare e segna sulla lemniscata il calendario (10) e dall’orologio ad acqua che segna il tempo convenzionale (11). La stele nello spazio è un monumento che, scandendo il tempo del presente, richiama il divenire del passato della città. La casa isolata nel largo, sarà restaurata ed adibita a “caffetteria del teatro” (9). L’ingresso al teatro è stato sostituito con un nuovo padiglione (7), che segna pure l’accesso al nuovo percorso aperto per il collegamento con Largo Teatro. Il piccolo edificio, con biglietteria, info-point, uffici e servizi, ottimizza la gestione degli accessi all’area del Teatro che ottimizza gli accessi sia per il teatro e sia per i fruitori delle visite archeologiche. Una rampa (6) disciplina l’uscita dal teatro. Nella piazzetta oltre il Vico Teatro Romano, una panca in pietra permette di ammirare la Dormiente del Sannio inquadrata da un’arcata del teatro (5). Un albero completa la condizione di luogo di contemplazione. Per gli orti antistanti la scena del teatro, considerando che i migliori paesaggisti sono i contadini, si é scelto di lasciare a questi la gestione dell’ultima permanenza agricola all’interno della città.



U.M.I. 3 - AREA CARDINAL PACCA Piazza Cardinal Pacca nasconde una ricchissima stratificazione di resti archeologici. Al di sotto dei ruderi del Monastero di San Pietro giacciono i resti di parte del foro romano, il II Tempio di Iside Pelagia e testimonianze della Roma repubblicana. Pertanto l’area di Cardinal Pacca, sarà connotata dal tempo del cantiere per “scoprire” nel sottosuolo la storia della città. Gli scavi saranno visibili dal nuovo asse viario pensile (13) sulla direttrice che conduce all’area Bagni. Nel tempo, sarà possibile attrezzare una serie di camminamenti di legno per consentire l’emozione della visita diretta degli scavi. Sarà un cantiere a rovescio, dove saranno gli archeologi a scoprire l’opera degli antichi architetti restituendo, in uno scenario piranesiano, frammenti di storia raccontata dalle pietre.



U.M.I. 4 - AREA BAGNI - MUSEO IPOGEO L’area Bagni è pensata in opposizione alle trasformazioni affidate al tempo dell’area Cardinal Pacca: è una sorta di giardino cementato con reperti e residui storici di Benevento (17), l’omologo in orizzontale degli inserti che puntellano le case di Via S. Filippo. Nel giardino è posto un idròmetro (19) per il monitoraggio delle piene del Calore. Il sovradimensionamento di questo meccanismo idraulico, trascende l’uso ma è un’esplicita celebrazione del fiume. Il giardino è connesso con Via Calore mediante una rampa, mentre su Piazza Cardinal Pacca, direzionato secondo l’asse trasversale, vi è l’ingresso al Museo Ipogeo da cui è possibile fruire delle antiche terme. Il percorso in quota, sottopassando Via Posillipo, si conclude con il belvedere in aggetto sul fiume (20).



U.M.I. 5 - LUNGO FIUME
Limitando l’uso carrabile di Via Posillipo ai residenti e per l’emergenza, è stato inserito nuovo margine sul lungofiume attrezzato con ristoranti, vinerie, circoli e locali per il tempo libero (21). Parzialmente interrato, il lungo corpo è un parametro per affermare l’orizzontalità. Inoltre, interamente modulato su 70 cm, l’astrazione conferita all’intervento manifesta una precisione posta in contrapposizione agli accadimenti della storia. Da Via Posillipo, attraverso la lunga feritoia alta 70 cm, si traguarda l’altra sponda del fiume mentre la coperture è un belvedere attrezzato con panche e lampioni. Queste strutture ricettive tendono a polarizzare la presenza della gente e quindi a vitalizzare l’adiacente area archeologica anche nelle ore notturne. Dal belvedere in aggetto, una scala scende alla passeggiata sul fiume (23) arrivando fino alla base della Torre Biffa (22). Da qui un percorso pedonale rimovibile, un ponte a elementi sezionati snodabili, con sistema binato di appoggio e galleggiamento (24), conduce all’altra sponda per terminare su una darsena per canoe e gommoni ed un casotto per la pesca (25). L’estensione del collegamento pedonale sull’altra sponda del fiume, conclude il percorso che, dall’area del teatro si sviluppa nella città contemporanea tra archeologia e natura. Questi interventi per rivivere il fiume, oltre avvicinare Benevento ad una dimensione urbana tipica delle città europee attraversate da corsi d’acqua, consentirebbe di ripristinare la forte relazione che esisteva storicamente tra la città ed il fiume.



Fuori programma di progetto, si suggerisce la realizzazione di un nuovo ponte all’altezza di Via Torre della Catena (26). Questa struttura, dalle linee semplici a trave rigida, costituirebbe un raddoppio del collegamento con il quartiere Ferrovia.


MATERIALI ED ELEMENTI D’ARREDO In coerenza con l’assunto generale, si è cercato di confermare o potenziare i caratteri dei materiali esistenti introducendone di nuovi solo nelle situazioni necessarie.
Per il completamento delle pavimentazioni stradali si è conformata l’estensione di quelle esistenti mentre i tracciati della Via Appia sono in lastre di pietra calcarea che, in dimensioni e tipologia, suggerisce la presenza della vecchia strada romana. Nelle altre pavimentazioni è stato introdotto un fondo in ghiaia cementata, una sorta di congelamento dello status attuale. Le nuove edificazioni sono in muratura strutturale di mattoni pieni mentre travi e solai sono in cemento a vista. Gli infissi sono in multistrato marino di ocumè. La fascia dei ristoranti ha struttura mista in ferro e cemento ed è rivestita sia nei fronti che in copertura da lastre modulari di 70 cm di pietra di Vitulano. Le ringhiere sono in profili commerciali di ferro trafilato protetti con pittura ferromicacea color grigio-verde.
L’orologio solare è in pietra calcarea con inserti di ghisa. Lo gnomone è un unico pezzo di ferro, ottenuto per fusione e martellatura secondo la tecnica utilizzata dallo scultore americano Richard Serra. L’orologio ad acqua è pietra calcarea con inserti di vetro temperato e parti in movimento in ottone. L’idròmetro è in pietra con galleggiante in nylon ed asta idrometrica in alluminio. Gli elementi di arredo sono sostanzialmente quelli strutturali come alcune panche in pietra e le sedute ricavate dai muretti affioranti. Il corredo dell’arredo è completato da panchine di legno e ghisa, rastrelliere per biciclette e gettacarte di produzione industriale. Per lo smaltimento dei rifiuti sono previsti cassonetti a scomparsa.
L’illuminazione notturna è affidata a due sistemi: diretta e ad effetto. La prima è con apparecchi su pali mentre la seconda è quella proiettata sui monumenti e sugli scavi. Anche la fascia dei ristoranti è considerata come fonte luminosa permanente.

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    Project details
    • Year 2005
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Restoration of old town centres / Landscape/territorial planning / Feasibility Studies / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Museums / Concert Halls / Libraries / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / River and coastal redevelopment / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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