Chiesa di Santissima Maria del Porto Salvo | Walter Angelico

Delimitata da vie pubbliche, l'area d'impianto della Chiesa e delle opere connesse si estendeva su una superficie di 6.984 mq di cui 544 mq espropriati. L'applicazione dei limiti di piano relativi ai vincoli plano-volumetrici individuavano una superficie edificabile di 2.220 mq, pertanto insufficienti per le necessità della struttura “cultuale” che avrebbe dovuto riferirsi ad un bacino di utenti pari a 5.000 abitanti. Da questo limite ne è nata la strategia di progetto. Una lettura del panorama architettonico ecclesiastico, permette una riflessione critica: "la Chiesa é spesso pensata come un insieme di volumi contorti dove la forma scaglia verso il cielo le sue mura"; elementi verticali, coperture a vela, picchi, guglie arricchiscono le nostre città di "oggetti" d'architettura spesso simili tra loro. Tale atteggiamento progettuale conferisce alle opere un carattere di similitudine spesso avulso dal contesto locale su cui insistono. Tali opere si palesano come "oggetti" a riempimento improprio di piazze e piazzette slarghi e smagliature di tessuti urbani non privi di carattere.