Nuova Casa della Cultura

Concorso di idee San Giovanni Bianco / Italy / 2016

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Il progetto proposto nasce dalla ricerca di una risposta il più aderente possibile all'obiettivo di creare un luogo che, attraverso le diverse attività da svolgervi, fosse uno spazio di integrazione culturale, usufruibile, per tutti gli utenti, nel miglior modo. Alla richiesta di un edificio che avesse zone ben definite e distaccate per le due attività principali che vi si dovranno ambientare, la biblioteca e le mostre pittoriche, è stato pensato di ideare volumi spaziali differenti, ma interconnessi, affinché si possa creare una situazione ordinata a livello logistico, ma che possa essere anche motivo di una fusione culturale senza avere nessun senso di distacco. È stata data molta importanza all’inserimento visivo del progetto nello spazio circostante, per cui si è scelto di progettare con limitate metrature che non si sarebbero imposte sulla zona verde contigua l’edificio e sul contesto delle costruzioni vicine. La soluzione proposta cerca di integrare il progetto nel dislivello naturale del terreno, per non creare un taglio artificiale, ma, anzi, per far sembrare più grande e bello lo spazio verde intorno. Attraverso diversi volumi più piccoli e a più piani si è giocato con i dislivelli per usarli anche nella creazione di un terrazzo calpestabile fra un piano e l’altro.


È stato conservato lo scheletro dell’attuale edificio esistente a cui viene collegato, attraverso percorsi, un nuovo edificio a tre livelli. L’unione dei due edifici permette di creare ambienti polifunzionali, interconnessi, mentre allo stesso tempo la divisione visiva fra gli ambienti permette di dare ordine e funzionalità alle varie attività che vi si potranno svolgere contemporaneamente, donandoci così multiculturalità nello stesso istante. I due volumi separati e congiunti fra loro, sono stati progettati per dare vita a un edificio che offrisse la possibilità di poter ospitare in contemporanea diverse funzioni, dalla biblioteca, alle mostre pittoriche, ad una conferenza, e di permettere agli utenti di muoversi liberamente tra uno spazio e l’altro, tra un evento e l’altro.


Nello specifico, pur non essendo vincolante, si è scelto di mantenere l’edificio esistente per conservare quel carattere storico che si rispecchia anche nel paese di San Giovanni Bianco: mantenere questa preesistenza dell’edificio per farlo tornare ad essere protagonista di un nuovo progetto contemporaneo. Non solo, è proprio dalla conformazione strutturale di questo vecchio edificio che ci si è ispirati nel progettare la biblioteca. Una scelta, quella di conservare la storicità, che, però, è declinata in chiave contemporanea, decidendo di conservare solo le facciate esterne e ricostruire, invece, tutta la parte interna, seguendo un ormai consolidato indirizzo architettonico delle capitali europee e non.


Questo per diversi motivi: mantenere l’aspetto storico, ma allo stesso tempo, attraverso la riprogettazione degli spazi interni, creare spazi più moderni e utili per le nuove esigenze. Si è ritenuto importante per il rispetto ambientale cercare di recuperare l’edificio, ricostruendo l’interno e il tetto per una maggiore sicurezza strutturale, sismica e di efficientamento energetico.
Attraverso il ridisegno di tutta la struttura interna, è stato creato uno spazio più funzionale nell’utilizzo da parte dell’utenza. La biblioteca viene progettata con percorsi comunicanti fra un ambiente e l’altro, ma allo stesso tempo con zone silenziose e riservate, dando vita, così, ad una biblioteca che mostra un aspetto nuovo, arioso, fatto di spazi interconnessi, ma anche intimi, una biblioteca che offre luoghi per poter concentrarsi sulla propria lettura o poter integrarsi con gli altri utenti nei luoghi adibiti a questo. Una biblioteca che può offrire la gioia e l’apertura che la cultura stessa riesce a dare, attraverso la costruzione di spazi aperti e collegati fra loro. Una comunicazione che si evince anche nell’unione culturale di pittura e biblioteca, in quanto fra gli scaffali dei libri che sono posti sui muri perimetrali verranno inseriti spazi, vuoti, accuratamente disposti e illuminati per collocare i quadri del pittore Milesi.


Lo spazio luminoso e leggero della biblioteca è dato anche dall’abbondanza del vetro, uno dei materiali primari nel progetto. Il ridisegno dei piani, della scala e delle nuove aperture comunicanti con l’edificio nuovo, dà una maggiore funzionalità, laddove si è liberi di muoversi da uno spazio all’altro senza generare confusione o “ingorghi”. I tre piani dedicati alla zona libreria donano ampio spazio di contenimento dei libri, e, mentre la parte inferiore permette di avere un ingresso principale ed anche una fruizione più “veloce” nonché la possibilità di organizzare convegni, il secondo piano, con spazi più intimi, è dedicato maggiormente agli utenti che vogliono restare più tempo per leggere e studiare, infine il terzo piano è un luogo libero, una zona di ritrovo, dove potrà recarsi chi ha voglia di staccare un attimo o di relazionarsi con gli altri utenti. Il progetto cerca, dunque, di dare questa visione nuova di vivere la biblioteca cioè come anche un luogo di connessione visiva fra gli utenti e con uno spazio di aggregazione e scambio culturale.


Il tetto, completamente ricostruito e ridisegnato, è l’abbraccio finale di un edificio che racchiude in sé un mondo di attività. L’ultimo piano è strutturato per poter essere uno spazio di incontro anche tra gli utenti della biblioteca e della mostra. Un ambiente dove poter confrontarsi, riposarsi dopo una lunga lettura o studio e dove poter custodire e inserire, con una modalità naturale e spontanea, le opere scultoree, ma anche pittoriche, dell’artista Milesi, un’arte che si inserisce nel vivere quotidiano e non solo come mera esposizione. L’edificio nuovo è collegato a quello preesistente grazie a diversi percorsi che comunicano fra di loro e che sono fruibili in maniera intuitiva e comoda.


La struttura nuova ha un disegno contemporaneo che, però, vuole affiancarsi in maniera equilibrata al vecchio edificio e al contesto che li circonda. Costruito su due piani in realtà presenta tre livelli, il secondo dei quali nasce dallo sfruttamento delle differenze di quota del terreno per diventare un terrazzo che si affaccia sul fiume antistante. Il pano terra può ospitare mostre temporanee e fungere da ingresso, mentre il terzo piano è stato progettato per la mostra permanente dell’artista Milesi, in quanto realizzato con una sola grande apertura (che a sua volta offre la visione del fiume) proprio per dare maggiore attenzione e sguardo di interesse sulle opere che verranno illuminate dai piccoli lucernari in un gioco di filtraggio della luce.


Il progetto è completato con la risistemazione del lotto, naturalmente formato da dislivelli che non sono stati eliminati o stravolti nella loro pendenza ma incorniciati attraverso dei terrazzamenti che riequilibrano il percorso e lo rendono usufruibile agli utenti della Casa della Cultura.

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    Il progetto proposto nasce dalla ricerca di una risposta il più aderente possibile all'obiettivo di creare un luogo che, attraverso le diverse attività da svolgervi, fosse uno spazio di integrazione culturale, usufruibile, per tutti gli utenti, nel miglior modo. Alla richiesta di un edificio che avesse zone ben definite e distaccate per le due attività principali che vi si dovranno ambientare, la biblioteca e le mostre pittoriche, è stato pensato di ideare volumi...

    Project details
    • Year 2016
    • Main structure Steel
    • Client Comune di San Giovanni Bianco
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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