Canal Grande di Trieste | FèRiMa

Progetto di riqualificazione dell'area compresa tra il Canal Grande e piazza di Sant' Antonio Trieste / Italy / 2016

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Il progetto sviluppa l’idea di ricucitura visiva e prospettica del Canal Grande verso il mare aperto, riscoprendo questo antico rapporto tra la città e lo specchio d’acqua che è stato oltremodo compromesso negli anni. A tal fine quindi la proposta progettuale inquadra Piazza S. Antonio in una riqualificazione urbana a larga scala, assegnando alla stessa un nuovo ruolo di “polarità urbana” nonché caposaldo di un sistema complesso e lineare, capace di dialogare con il paesaggio circostante e rapportarsi a vari livelli con il tessuto urbano esistente. L’elemento acqua diviene il fil rouge che non solo unisce i vari ambiti d’intervento, ma diventa esso stesso parte della strategia programmatica: attività come la subacquea sportiva per la didattica o per esercitazioni di “ricerca e recupero” ben si armonizzano alla nuova vita del Canale. Pertanto si propone di liberare il Canale da qualsiasi elemento di interruzione e/o accessorio, ad eccezione del Ponte Rosso il cui carattere storico, culturale e fisico non può che essere preservato e potenziato. Le scelte progettuali che definiscono il progetto urbano si possono sintetizzare in pochi ma chiari interventi: la riapertura della parte interrata del Canal Grande eliminando l’esistente collegamento via Filzi/via Spiridione, la rimozione del Ponte Curto e la creazione di un “ponte rovescio” nel tratto di intersezione tra il Canale e Riva 3 Novembre. La proposta progettuale, dato l’importanza degli interventi, si articola in tre fasi fondamentali che sanciscono una precisa time-line in cui si articolano tutti gli interventi proposti. Il progetto dello spazio pubblico: dalla “non-piazza” alla Nuova Piazza, dall’argine al river-front. Vengono riconosciute, all’interno del sistema lineare del Canale, due “testate” ovvero la piazza antistante la Chiesa di S. Antonio e lo squero esistente all’imbocco del Canale.  Il costante rapporto unificante dell’acqua viene accentuato attraverso il posizionamento di gradonate lapidee lungo i due argini che fungono da sedute pubbliche. Lo spazio antistante quest’ultima viene ripensato non solo come spazio della sosta e di socialità ma anche come uno specchio d’acqua temporaneo in cui l’edificio sacro sembra guardarsi. Opposta alla nuova piazza, all’imbocco del Canale, vi è lo squero esistente che viene riconvertito in nuova Piazza d’Acqua e che funge da cerniera tra il river-front e la vecchia banchina sud; esso viene ripensato come speciale punto d’osservazione del Canale che si apre verso il mare. Per rafforzare la polarità urbana d’ingresso al Canale si propone di collocare la Torpediniera alla fine di via Rossini e trasformarla in un moderno museo interattivo. Il ponte rovescio: il ribaltamento della percezione. Il waterfront: la promenade lungo la vecchia banchina. Con la definizione di “ponte rovescio” si intende una galleria urbana interrata dove l’acqua del mare scorre sulla strada, sancendo la predominanza dell’elemento naturale su quello artificiale. Tale operazione vuole attuare un processo di ricucitura degli orizzonti sancendo di fatto un rapporto visivo più stingente ed evidente tra il Canal Grande e il mare aperto.

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    Project details
    • Year 2016
    • Client Comune di Trieste
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Waterfront / Urban Furniture
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