Residenza Universitaria Mayer | Massimo Scartezzini

L'ex Mayer in corso Buonarroti a Trento diventerà un residence con 130 alloggi per docenti e dottorandi. Realizzato nel 1906, il collegio Mayer fu bombardato durante la seconda guerra mondiale, e ricostruito negli anni Cinquanta. Il progetto di riedificazione prevede la realizzazione di un nuovo complesso universitario di cinque piani a bassissimo impatto ambientale. Si tratta del primo esempio di applicazione della tecnologia antiterremoto del progetto Sofie, che ha superato il test antisismico giapponese presso i laboratori dell’Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki. Il complesso è stato progettato interamente con struttura portante a pannelli X-lam, ad altissima prestazione energetica e certificato LEED. Oltre ai 130 alloggi che gestirà l'Opera Universitaria, al piano terra sono previsti spazi all'aperto con sale incontri per la comunità. L'ingresso alla struttura sarà su via Lampi, interamente pedonale. Per questo i progettisti hanno previsto una 'corte', una sorta di piazza aperta che fungerà da punto di contatto tra il residence e la città. Il piano interrato accoglierà 90 posti auto, mentre i 130 alloggi saranno accolti su tre piani fuori terra. Tutte le stanze - 82 singole, 24 doppie e 24 piccoli appartamenti - saranno dotate di bagno, alcune di terrazza e altre di finestra.