PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI VIA TITO SPERI, PIAZZA DON ANDREA BELTRAMI E PIAZZA FILIPPO MARIA BELTRAMI

Omegna / Italy / 2016

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PREMESSA
Intento dell’amministrazione comunale, ben esplicito nel bando del Concorso di idee per la “Riqualificazione di via Tito Speri, Piazza Don Andrea Beltrami e Piazza Filippo Maria Beltrami” , è quello di riqualificare i suddetti spazi pubblici sotto diversi punti di vista.
Principalmente l’obiettivo è quello di garantire una migliore fruibilità veicolare, vista l’importanza che essa ha assunto nello scenario viabilistico omegnese, unitamente ad una migliore fruibilità pedonale, basando il tutto sulla valorizzazione dell’area nel suo insieme.
L’area interessata è peraltro caratterizzata dalla presenza di edifici di apprezzabile interesse storico-culturale di cui si intendono rivalutare le caratteristiche, finalizzando l’intervento anche ad un rilancio turistico della città.



BREVI CENNI DI STORIA
La città di Omegna è situata nel bacino dell’ Alto Cusio, sulle sponde del lago d’Orta, sulla punta Nord del lago, tra La Valle Strona e il Monte Mottarone, (che separa il Lago D’Orta dal Maggiore) e lungo il canale Nigoglia, dove e' stata da poco tempo costruita una suggestiva passeggiata, che collega direttamente il centro storico di Omegna al Parco Rodari e al Forum di Omegna. Con i suoi 16 mila abitanti è la comunità più popolosa del territorio lacustre, il cosiddetto Cusio.
La cittadina presenta, architettonicamente e urbanisticamente parlando, elementi tipologicamente differenti; una sorta miscuglio di antico e moderno.
Grazie alla sua posizione geografica ebbe fin dall’ epoca Romana un ruolo di notevole importanza come snodo commerciale. Tuttavia non ci sono testimonianze dirette della romanizzazione del territorio, infatti gli abitanti parlano impropriamente di ”Porta Romana” indicando in realtà una vestigia medievale, il cui vero nome è Porta della Valle perché dalla Via Tiro a Segno, che da lì inizia, ci si avviava verso la Valle Strona. Questa antica Porta della città è l’unica delle cinque rimasta.
Nel centro storico, sulla Piazza XXIV Aprile, si affacciano il ”Palazzotto Municipale” ottocentesco con la sua caratteristica piazza, detta anche Largo Cobianchi. Di fronte al Palazzo del Pretorio, tra via Alberganti e via Garibaldi, si trova l'antico borgo dei pescatori, con la sua tipica struttura a pettine: le case di questo rione, infatti, sono divise tra loro da stretti vicoli, orientati verso il lago. ”Casa di Bazzetta de Vaemenia” con i suoi caratteristici portici, per metà medievale e per metà del
Cinquecento, è la casa più antica della città dove soggiornarono Antonio Rosmini, Alessandro Manzoni e Massimo D’Azeglio.
Passeggiando per il centro storico ci si può destreggiare tra le intricate vie del "Quartiere Vaticano" e si possono ammirare le case dei secoli XI, XII e XIII che sorgono lungo la ”Via del Butèr” (oggi via Alberganti), così chiamata perché in passato sotto i suoi portici avveniva la vendita del formaggio. Via Cavallotti è la via principale del centro storico omegnese, ricca di negozi e di caffè.
La Chiesa di Sant’ Ambrogio (patrono della città insieme a San Vito), si trova in Piazza Beltrami. La chiesa risalirebbe al 960 d.C.; nel 1470 fu restaurata e modificato il portico d’ingresso. L’edificio risale a diverse epoche, dal medioevale al barocco dell’interno e contiene l'urna col corpo di san Vito martire, patrono di Omegna. Inoltre vanta un’originale vetrata gotica medievale non rimaneggiata nei secoli.
Tra le costruzioni piu’ moderne ritroviamo le ciminiere: all’inizio del ‘900 il paesaggio omegnese era costellato da numerose ciminiere industriali di cui oggi ne è rimasta una sola, quella della Cobianchi. Vicino alla ciminiera si trova inoltre il Piazzale degli arcobaleni nel quale spiccano gli arcobaleni girevoli e l'anfiteatro, in cui si svolgono manifestazioni e spettacoli all'aperto. Di fronte al piazzale degli arcobaleni si trovano la biblioteca comunale e la ludoteca con le sue colorate aree gioco ispirate ai racconti del Maestro e scrittore Gianni Rodari.
Omegna è una delle città italiane più importanti e famose dal punto di vista industriale, grazie alle numerose aziende nate ad Omegna che si sono affermate nello scenario mondiale come Alessi, Lagostina, Bialetti, Girmi, Piazza. Il Forum è il luogo di sviluppo culturale e sociale della città, centro culturale polivalente e un polo di attività culturali. Le sale del Forum erano l’officina e gli uffici della Ferriera, la fabbrica più grossa di Omegna, che negli anni ’80 è stata dismessa.


IL SITO
L’area oggetto di intervento del concorso è situata nella parte nord del centro storico di Omegna. Su di essa si affacciano e si collocano edifici con destinazioni d’uso differenti (residenziale, commerciale, religioso, direzionale…..), i cui caratteri architettonici sono tipologicamente del tutto vari e diversi di caso in caso.
I materiali utilizzati dagli elementi architettonici appartenenti a epoche diverse sono accostati in maniera casuale conferendo ai luoghi un senso di disordine e lasciando smarrito chi li guarda.
Le due piazze interessate risultano essere degli spazi non ben definiti privi di elementi che le valorizzino e che restituiscano un’idea di unitarietà.



L’IDEA DI PROGETTO
L’idea progettuale prende spunto da cio’ che il contesto offre già attualmente e si propone di conferire armonia ed unitarietà ai vari elementi presenti, così che possano valorizzarsi a vicenda.
Elementi catturabili dall’occhio di un osservatore che attraversa e sosta un questi spazi e percepisce la presenza di alcuni materiali, colori, forme, luci.
Impossibile inoltre non guardare al passato, all’importanza che il “luogo” ha esercitato nelle epoche trascorse.
Partendo dal passato ma guardando verso il futuro, dagli antichi scorci del centro storico al contesto urbano contemporaneo, con il traffico che quotidianamente lo
attraversa, l’intervento è teso a lasciare la sua decisa impronta utilizzando materiali autoctoni e tipici della zona rivisitati in modo tale da poter avere un forte impatto visivo.
Ecco che l’idea allora è quella di ricucire le spaccature create nel tempo attraverso segni marcati e ben visibili nell’intento di catturare l’interesse del visitatore alla ri- scoperta dell’antico centro vitale di Omegna.


IL PROGETTO
Filo conduttore dell’intero progetto è il raggiungimento di una nuova identità e di una ricucitura tra gli elementi antichi e quelli piu’ contemporanei, unendo le due anime dell’esistente, quella del centro storico con i suoi antichi edifici e quella di “centro” dei servizi, con connotazioni più moderne, attraverso dei collegamenti che siano non solo fisici ma anche dei richiami visivi.
L’attenzione progettuale è stata per lo più catturata dai diversi scorci che si aprono guardando dalle e verso le piazze attraverso le vie più antiche. Lo sguardo si apre e raggiunge spazi inaspettati che colpiscono il nostro occhio e ne lasciano il segno. Sono molti infatti i punti di vista da cui si puo’ ammirare lo scenario urbano con le sue diverse sfaccettature e proprio da uno di questi, quello da Piazza Andrea Beltrami, ha preso forma il progetto , da un’impronta nella pavimentazione di un “cono visivo” simbolico, che funge da collegamento tra le due.
Il forte richiamo del passato è alla base della matrice progettuale. Le emergenze architettoniche di piazza Beltrami, la Collegiata e il Battistero, comunicano tra di loro e con lo spazio antistante attraverso una ritmica scansione di colonne e lesene. Il loro ideale proseguimento a terra unisce gli edifici all’intorno, creando una maglia che delimita la pavimentazione e fa da traccia per l’illuminazione della piazza.
Le matrici di questa griglia si ripropongono anche in piazza Filippo Beltrami, che viene anche leggermente ridimensionata in seguito all’adeguamento viabilistico dello sbocco di via Cavallotti nella piazza stessa.
Se piazza don Andrea Beltrami può essere considerata “la piazza della memoria”, piazza Filippo Beltrami, nell’intento progettuale, vuole essere la piazza della comunità, spazio per l’aggregazione e per l’usufutto dei servizi. Qui le matrici progettuali, oltre a delimitare la pavimentazione, confinano spazi di relazione, aree verdi e specchi d’acqua che, innegabilmente, sono un forte legame al contesto lacustre.
Il progetto ha ridefinito anche lo spazio dei servizi, razionalizzando e mettendo in sicurezza le fermate dell’autobus e le aree destinate alla sosta dei taxi. E’ stata forte la volontà di liberare l’area progettuale dalle auto in sosta, dando respiro alle emergenze architettoniche per garantire la loro fruizione ottimale a chiunque si trovi a transitare nell’area di progetto.
I PERCORSI, L’ASSETTO VIARIO ED I PARCHEGGI
Il progetto ha rivisto gli spazi destinati a parcheggio, nell’ottica di migliorare la fruizione pedonale dell’aerea e la sicurezza dI zone e spazi di manovra.
Si sono previsti dei percorsi pedonali continui che permettano una piu’ semplice fruibilità dell’area (soprattutto di piazza F.M. Beltrami) anche da parte di persone disabili e che, contemporaneamente, ne migliorino l’aspetto estetico, delimitando in maniera netta gli spazi pedonali da quelli veicolari.
Pertanto è stato inevitabile ridurre il numero di parcheggi andando a creare delle fermate per i bus in sicurezza (introducendo anche una pensilina in corrispondenza della fermata), dei parcheggi per i taxi, per il carico/scarico e per i disabili.
La realizzazione dei due marciapiedi su via Tito Speri ha inevitabilmente hanno comportato l’eliminazione di tutti i parcheggi presenti attualmente.


L’ASSETTO VIARIO
Pur non modificando il piano del traffico esistente, si è prevista una riqualificazione del piano viario col rifacimento della pavimentazione attuale con l’intento di migliorarne l’assetto funzionale e la mobilità veicolare.
Per quanto riguarda lo snodo tra via De Angeli, via Tito Speri e piazza F. Beltrami si è riscontrata attualmente una viabilità disordinata e a nostro avviso confusa; per questo si propone, in questo caso, una modifica al piano del traffico introducendo una rotonda che renderebbe il flusso veicolare piu’ scorrevole e regolare rispetto a quello esistente.
Si è comunque pensato già nel progetto di mettere in maggiore evidenza l’attuale elemento di spartitraffico sostituendolo con una fontana.
Inoltre si è previsto un leggero restringimento della carreggiata in prossimità del semaforo, che conseguentemente verrà spostato, per dare maggiore spazio alla vera e propria piazza, permettendo la realizzazione di una rampa di raccordo tra i dislivelli della stessa e consentirne anche a un disabile la sua completa fruibilità.
I MATERIALI
Come già sottolineato, l’intento del progetto è la rivalorizzazione, la scoperta o ri-scoperta da parte del visitatore che l’area interessata, che non è più solo non è solo un punto di attraversamento anonimo privo di attrazioni.
Tuttavia, considerato che stupire non è sinonimo di stravolgere, i materiali utilizzati per gli interventi previsti dal progetto sono tipici della tradizione locale e
provenienti dalla natura stessa del contesto, quindi nel pieno rispetto del genius loci: la pietra con inserti di cemento per la pavimentazione pedonale, l’acciaio cor-ten che con le sue sfumature puo’ ricordare alcune varietà lignee per gli elementi di arredo urbano.
La pietra
La pietra, utilizzato come materiale autoctono, estratto nelle vicine cave della Val Grande e della Val Formazza.
Quella utilizzata per il progetto è la beola, ricavata direttamente dalle cave presenti nei dintorni, nelle sue varietà di “bianca “ e “grigia”. La beola grigia, con le sue sfumature argentate esaltate dalla luce sia naturale che artificiale viene utilizzata per la pavimentazione delle zone pedonali, alternata alla beola bianca. Quest’ultima è utilizzata per sottolineare e definire i contorni dell’aerea pedonale della piazza e nella pavimentazione del sagrato di piazza A. Beltrami, come proseguo ideale delle colonne del porticato della chiesa sulla pavimentazione stessa.
Entrambe le beole sono previste in lastre a taglio regolare di forma rettangolare, con finitura superficiale a spacco naturale per esaltarne la lucentezza, si prevedono posate “a correre”.
L’acciaio cor-ten
La scelta dell’acciaio deriva dal voler riprendere un materiale che per lungo tempo ha lasciato e continua a lasciare una netta impronta nell’industria della zona. La sua rivisitazione in finitura cor-ten è stata fatta, oltre che per la sua caratteristica di leggerezza e resistenza alla corrosione e la conseguente riduzione delle operazioni di manutenzione, anche per l’effetto estetico contemporaneo ma al tempo stesso rimarcante lo scorrere del tempo dovuto alla leggera variazione nella colorazione della finitura dovuta appunto al trascorrere dello stesso.
L’acciaio Cor-ten è oggi ampiamente utilizzato in architettura per le sue caratteristiche che richiamano una romantica sensazione di patina del tempo.
Il suo impiego è favorito anche dalla sua estrema versatilità e dalla sua particolare cromaticità che lo rende abbinabile a molteplici altri materiali.
Insieme all’elevata resistenza meccanica, che permette di utilizzare il cor-ten anche con spessori ridotti, l’altra caratteristica che lo contraddistingue e quella dell’ossidazione controllata, capacità che deriva il nome stesso del materiale, CORrosion resi stance +TENsile strenght: la naturale ossidazione si arresta con il tempo, formando una patina protettiva che perdura negli anni rendendo il metallo liscio e resistente impedendo l’estendersi della corrosione all’interno del materiale.
Il cemento graffiato
La scelta di questo materiale è dovuta alla volontà di voler lasciare nell’intervento un segno di contemporaneità, mantenendo tuttavia i cromatismi tipici della tradizione locale. La sua praticità si accosta comunque bene al fatto di essere una superficie “nobile” che, stampata con un leggero pattern a onde, richiama la memoria del poco distante lago. Tempi di posa rapidi, prezzo contenuto, robustezza la poca manutenzione richiesta, lo rendono un materiale molto valido per adattarsi alle volontà progettuali.
Il verde
Le aree verdi sono state riproposte come dei tappeti verdi a filo della pavimentazione, dalla forma stilizzata che si incastrano e integrano nella stessa.
L’acqua
Ovviamente non poteva mancare l’elemento acqua, come richiamo al lago, anch’esso riproposto come specchiature geometriche semplici e minimali, vasche d’acqua di architettura, di pochi centimetri di profondità, oppure sotto forma di zampilli a filo pavimentazione davanti al sagrato della chiesa, la fontana a raso.
Due sono le fontane a specchio, una dietro alla chiesa proposta sotto forma di “gruppo “geometrico” e l’altra di forma circolare al centro dello snodo tra via De Angeli, via Tito Speri e piazza F.M Beltrami.
In entrambe si è inoltre previsto l’inserimento di gruppi di sfere d’acciaio lucido di varie dimensioni, come riproposta, insieme all’elemento acqua-lago, anche dell’elemento acciao, prodotto dell’industria metallurgica del luogo.
Il progetto prevede anche una fontana a parete verticale inserita all’interno di una contro-parete in corten su una facciata laterale della chiesa, in cui troverà posto anche una bacheca per le informazioni di carattere artistico del sito.


LA SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO
L’intervento non poteva essere concepito senza considerare l’obiettivo della sostenibilità ambientale, che si è cercato di raggiungere soprattutto grazie ad un sapiente uso dei materiali il piu’ possibile legati alle tradizioni del contesto in cui si opera, nonché facilmente reperibili in loco a breve distanza: in tal modo si concretizza la possibilità di contenere le spese di trasporto e stoccaggio e, non ultimo, caratterizzati da una considerevole economicità di manutenzione.
Per quanto riguarda le zone a traffico esclusivamente veicolare si è prevista la loro asfaltatura con il cosidetto “asfalto fotocatalitico”, prodotto innovativo capace di ridurre il livello di inquinamento presente nell’ambiente.
Il principio base su cui si basa la nuova tecnologia dell’asfalto “mangia smog” è la fotocatalisi, che riprende in sostanza il processo naturale attivato attraverso le piante e conosciuto come fotosintesi clorofilliana.
Dunque, la fotocatalisi accelera l'ossidazione degli inquinanti (ossido di azoto, polveri sottili, VOC) immessi nell'aria dagli scarichi delle automobili e da altre attività dell'uomo. In questo modo, tali sostanze sono convertite in sali inorganici non pericolosi per la nostra salute e facilmente dilavabili dalle acque piovane.
L'innesto della reazione chimica avviene attraverso l'irradiazione solare. L'elemento che più di ogni altro consente il verificarsi di questo fenomeno è il Biossido di Titanio (TiO2). In sostanza l’asfalto viene sottoposto a uno speciale trattamento attraverso lo spruzzo di un composto a base acqua contenente Biossido di Titanio.
L’acqua utilizzata nelle fontane sarà quella pluviale, proveniente dai canali di gronda che opportunamente canalizzata sboccherà nelle vasche d’arredo, dove potranno essere inserite delle piante sommerse o galleggianti, elementi decisivi nella fitodepurazione del bacino d’acqua. E’ poi previsto un impianto per il ricircolo dell’acqua stessa con filtraggio e captazione e un punto di svuotamento vasca per farla confluire nelle condotte fognarie.


L’ILLUMINAZIONE
Per l’illuminazione il progetto ha tenuto in considerazione aspetti quali il contenimento energetico, la razionalizzazione dell’illuminazione e la salvaguardia ambientale.
Questo è stato possibile con l’utilizzo di lampade a basso consumo energetico andando a verificare i parametri illuminotecnici per contenere l’inquinamento luminoso.
Per l’illuminazione a filo pavimentazione si sono previsti faretti a LED incassati per evidenziare i percorsi pedonali ma anche carrabili nella zona di passaggio veicolare di piazza A. Beltrami.
Ad illuminazione delle facciate laterali della chiesa e del battistero e della porta romana è prevista la posa di fari incassati a terra con fascio luminoso rivolto verso l’alto.
I pali di forma semplice e con finitura Cor-ten, come il restante arredo urbano, per richiedere un pressochè nullo livello di manutenzione avranno lampade a fluorescenza a basso consumo energetico.
Sulla pensilina della fermata del bus sono è prevista la posa di pannelli fotovoltaici che saranno d’appoggio alla fornitura dell’energia elettrica necessaria ad alimentare almeno parzialmente l’illuminazione pubblica e i semafori.

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    Project details
    • Year 2016
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Churches / Restoration of old town centres / Urban Renewal / Monuments
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