PINCHERLE | OPPS architettura

menzione | "Nuova Vita al Pincherle!" per la rigenerazione del giardino Salvatore Pincherle di Bologna Bologna / Italy / 2016

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un giardino tra due muri 


Gli episodi urbani di spazio pubblico sono tanto rari quanto essenziali, materiale prezioso per la collettività. L’attenzione riposta nel progetto presuppone una forte coesione sociale e senso civico degli abitanti. Lo spirito che trasmette il bando rappresenta la voglia, la partecipazione e la preoccupazione per non dissipare il valore nascosto delle cose che ogni giorno guardiamo ma non vediamo. La scelta progettuale è un’iniezione di architettura, senza eccessi, contenuta, ma mirata alla riscoperta di un luogo.


La porzione muraria del mille presente all’interno del giardino costituisce un riferimento forte di valore storico e monumentale. Questo frammento, che è ricordo e presenza, viene ripreso in forma e orientamento per dar vità al nuovo Pincherle, un giardino tra due muri. La parete in mattoni trova la sua gemella contemporanea, una parete verde che caratterizza tutta l’area e si posiziona al centro del progetto.
Questa traslazione disegna una successione di piani verticali che si percepisce attraversando il percorso secondo la direzione dei due attuali accessi.Inoltre davanti al muro vegetale si apre una piazza, cuore del giardino e luogo principale nella dinamica dei flussi. La parete come quinta scenica e la piazza come platea principale dove si susseguono gli eventi. Questa si presenta in parte pavimentata, come da stato di fatto, ed in parte come tappeto verde. I muri implementano il loro legame e la loro utilità attraverso l’affiancamento di due pergolati leggeri in acciaio corten. Questo materiale utilizzato anche in altre parti dell’intervento, rappresenta sia una soluzione resiliente all’azione del tempo (vista la resistenza della sua naturale ossidazione) sia una continuità cromatica nei confronti del laterizio del muro esistente e degli intonaci dell’abitato (come ad esempio quello della casa natale di Luigi Galvani).


Il sistema di telai a L si ancora a terra nella parte retrostante dei setti per poi aggettare a sbalzo verso il passaggio e la piazza. L’ operazione costituisce una vera e propria infrastruttura dell’intervento, che si apre ai diversi usi del giardino in condizioni quotidiane o di eventi occasionali.
In ordine al budget a disposizione questo intervento viene completato rivestendo i muretti esistenti con corten e legno di recupero, in modo da ottenere due lunghe sedute lineari ortogonali alla parete. Gli arredi sono quindi margine della piazza, che ne disegnano i confini senza occuparne in modo invasivo lo spazio.
La visione del parco come giardino comune dei cittadini presuppone ed incoraggia l’introduzione di arredi complementari da parte dei fruitori. Delle vecchie sedie e dei tavoli adesso inutilizzati che vivono nell’ombra delle cantine del vicinato possono riprendere nuova vita, con l’aiuto del comitato che gestisce la piazza. Questo rappresenta il migliore esempio di riciclo a km zero e apporto di calore domestico allo spazio pubblico.


In accordo alla polifunzionalità richiesta dal bando il progetto ha un carettere flessibile che permette l’utilizzo del parco in diverse occasioni e durante tutto l’arco del giorno. I pergolati in particolare rappresentano l’elemento modulare che garantisce la trasformazione degli spazi.
Diventano ombra e riparo nel caso si monti un sistema leggero di tende, sotto il quale riposare e soffermarsi.
Si trasformano in colore e scenografia se ricoperti da rampicanti, per la meraviglia di giovani ed anziani.
Sono struttura di supporto per qualsiasi evento: un telo bianco su cui proiettare un film nei mesi caldi, o punti di ancoraggio per allestimenti ed esposizioni.
Infine rappresentano la possibilità di sostegno per un sistema di illuminazione permanente o temporaneo, che ravviva la piazza nelle ore di buio.


Il sistema delle alberature presenti viene considerato sufficiente, si è scelto volontariamente di non incrementare la presenza arborea, considerata la ridotta dimensione del parco e le dimensioni della città intorno a lui.
Questo non significa trascurare la componente vegetale del progetto ma concentrarsi su altre tematiche.
La zona retrostante il frammento murario viene allestita con orti pensili a cura e servizio della popolazione. La posizione scelta rappresenta una soluzione ottimale per l’irraggiamento solare ed è riparata dal flusso principale dei fruitori del giardino.
Una macchia arbustiva occupa l’angolo nord-ovest della planimetria contribuendo ad arricchire la biodiversità del luogo e stimolare l’olfatto degli avventori.
Particolare attenzione va infine dedicata al sistema di parete verde verticale, pensato per rimarcare la funzione di oasi urbane, ruolo che assumono gli spazi come il parco Pincherle.
L’inverdimento della parete avviene con sistemi che richiedono ridotta manutenzione sia per quanto riguarda le operazioni come potatura che per l’irrigazione.
Questi sistemi assumono non solo il ruolo di mitigatori ambientali, ma forniscono anche un contributo al miglioramento del comfort abitativo degli spazi oltre al loro valore estetico.
Nella stessa ottica della creazione di un oasi urbana naturale, il progetto oltre agli interventi descritti prevede soltanto un inerbimento delle superfici attualmente destinate a prato e la posa di una fascia di rispetto e mitigazione in ghiaia permeabile evitando l’incremento delle superfici impermeabili.


 

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