Centro di Informazione ed Accoglienza | Stanislao Spezziga

Nell’anno 2013, a seguito di un concorso di idee, ho ricevuto dalla Pubblica Amministrazione l’incarico di redigere un progetto di riqualificazione architettonica, energetica e strutturale di un vecchio fabbricato fatiscente sito nel Comune di Tergu, lungo la via principale del paese e fuoco di interessanti prospettive paesaggistiche.

Nella fattispecie, l’intervento era limitato alla sola parte di fabbricato di proprietà dell’Amministrazione comunale, escluso quindi non solo l'odierno edificio postale, ma anche lo spazio esterno attualmente destinato a Piazza, e frutto di altro intervento di progettazione e di imminente fine dei lavori.

Il Concept oscilla fra nuovo e identità locale.

Il nuovo Centro informazioni, infatti, è parte fondamentale dell'esistente prospetto fronte strada (per 3/4 di altra proprietà), caratterizzato da aperture pari che conferiscono al corpo architettonico un carattere speculare e quindi ordinato; e del futuro intervento di costruzione della piazza, che si pone come uno spazio aperto che segue la geometria del lotto, con qualche elemento di arredo e seduta nel verde.

A queste due intenzioni progettuali così differenti, si aggiunge poi una terza fondamentale, ovvero, quella della Committenza: creare un luogo riconoscibile, moderno e accessibile che richiami la sua stessa funzionalità e le caratteristiche, odierne, dell’informazione turistica.
La mancanza, inoltre, di spazi esterni coperti nell’intero territorio comunale ha contribuito a suggerire l’unica ipotesi progettuale accettabile: quella del Portico come elemento di saldatura fra il vecchio ed il nuovo, fra l’interno attuale e lo spazio esterno futuro.

Materiali.
Architettura e composizione.

Una volta stabilita la tipologia e la gerarchia degli spazi, e le linee di forza di ambo le parti (fabbricato e piazza), trovato il compromesso, restava da attribuire agli elementi non solo il colore e la materia, ma anche la lavorazione ed il tipo di disegno (nel caso ad esempio della pavimentazione).

L’ipotesi che andava scongiurata era sicuramente quella di dar vita ad un miscuglio eterogeneo, senza alcuna gerarchia: piazza (trachite, marmo biancone, prato inglese), fontana e parapetti (acciaio corten), setti, portico, centro informazioni, parte del fabbricato di altra proprietà.