CASA UNIFAMILIARE | Sandro Raffone

INARCH CAMPANIA - 1. PREMIO PER UN INTERVENTO DI NUOVA COSTRUZIONE  

CASA UNIFAMILIARE A CALVI RISORTA (CE), Via Mario Izzo

Committente: Avvocato Pina Iorio

Progetto: Sandro Raffone e Maria Rosaria Fiocco; coll. Paola Arcamone e Blanca Lopez

Impresa: La Vittoria SRL, Calvi Risorta

Progetto di massima: 2009

Permesso di costruire: 2012

Termine lavori: 2015

Le esigenze della cliente insieme al terreno con gli alberi di ulivo hanno determinato la soluzione delle vetrate a scomparsa che mettono in continuità gli spazi interni con il paesaggio, invece sono state le costrizioni normative ad indurre a ricavare lo spazio nel sottosuolo con il garage, i servizi, una tavernetta e lo studio. Lo scavo ha introdotto il crepidoma orizzontale, una griglia che cinge la casa per arieggiare i locali dove la luce è diffusa da tre vetrate sulle terrazze e dalla chiostrina, un pilastro di vuoto su cui si affaccia il sole.

La struttura in cemento armato è celata dai muri in mattoni di Caserta con giunti di due centimetri ispirati dalla chiesa di San Marco a Gjorkhagen realizzata nel 1964 da Sigurd Lewerentz.

La forma sinusoidale del muro di recinzione ad una testa assicura la stabilità con economia di materiale.  

Oltre la dilatazione dei tempi, la costruzione in economia ha richiesto un grande impegno progettuale e di direzione, ma ha favorito l’esecuzione artigianale che, dall’edilizia ai numerosi dettagli di ferro, dagli impianti agli arredi spinti fino al disegno delle sedie, è stata un vantaggio della qualità.

Calcoli strutturali: ing. Pietro Martino, Calvi Risorta

Opere in c.a.: Franco De Luca, Casal di Principe

Impianti idraulici e termici: Vittorio Migliozzi, Calvi Risorta

Impianti elettrici: Mauro Della Cioppa, Bellona 

Opere in metallo: Metal Work, Pastorano

Piastrellista: Vittorio Orsi, Casal di Principe

Stuccatore: Mario Valla, Calvi Risorta

Ebanisteria: Giovanni Rotunno, Riardo

Il progetto è pubblicato sul catalogo “Identità dell’architettura italiana”, Firenze 2010, e nel capitolo “Giunti di calce” del libro “Altre parole nel vuoto”, Giannini Ed. 2010