IMG Candiani Cinemas e Nuova Piazza

MESTRE Venice / Italy / 2013

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Nell’ultimo quinquennio il Centro Storico di Mestre ha vissuto un periodo di decisive proposte tese a consolidarne il processo di riconfigurazione e definizione quale area pedonale ad elevato contenuto di servizi.


In tale processo la gestione del Centro Culturale Candiani, progettato negli anni ’80 del secolo scorso dagli scomparsi architetti Iginio Cappai e Pietro Mainardis e mai completato nel suo programma funzionale, ha decisamente orientato la sua produzione culturale nel campo dei “media” (musica, computer-grafica, documentaristica, cortometraggio).


A fronte di tale programma risultava irrisolto, spazialmente e funzionalmente, l’accesso al Centro, privo di una Hall in grado di accogliere e orientare i flussi dei visitatori.


Altro aspetto irrisolto era rappresentato dalla Piazza Candiani non ancora definita nei fronti fabbricativi e nelle funzioni.


In tale contesto si è inserito la proposta progettuale del Multiplex cinematografico, teso ad integrare e concludere la struttura progettuale del Centro Culturale Candiani.


L’ideazione del Multiplex ha seguito un doppio criterio: l’uno in rapporto al progetto originario del Centro Culturale, l’altro relativo alla poetica ideativa del nuovo intervento.


L’addizione dei nuovi volumi è impostata su regimi formali intenzionalmente differenti rispetto al linguaggio architettonico ed ai materiali del fabbricato esistente, evitando una fraintesa “mimesis”. 


Il nuovo progetto si rapporta all’esistente fabbrica con chiara  intenzione di completamento e degli spazi al piano terra, coperti e scoperti, adeguandone la sicurezza complessiva; le due partiture progettuali sono autonome e l'addizione è concepita per “differenze”. 


La poetica ideativa del Multiplex  si riferisce alla intuizione inventiva del cinema: trasformare la luce - attraverso la luce - in immagini; il bianco e nero delle origini del cinema è  evocato nel progetto attraverso la luce.


La nuova Hall, funzionale dell’intero centro, è un volume, generato da multiple sezioni curvilinee in carpenteria metallica, che si  introduce nella piazza coperta esistente  con effetto di trasparenza e luminosità.


La Hall esprime l’intenzione di mantenere il senso della grande cavità della piazza coperta del progetto originario ed assume la forma di una grande bolla luminosa.


Al suo interno trovano collocazione le biglietterie, il bookshop specializzato nell’editoria cinematografica e spazi di ristoro.


Ad est, un nuovo volume in aderenza al fabbrica esistente, contiene le sei sale cinematografiche per complessivi 1.195 posti a sedere.


Per le sale, nelle quali è dominante il colore nero dell’involucro interno a cui si contrappone la pavimentazione in moquette colorata, è stata appositamente progettata una nuova ed ampia poltrona: linee rigorose e tagli obliqui definiscono la sua forma e conferiscono eleganza alla seduta, avvolgente e confortevole.


Esternamente il volume del Multiplex è rivestito con una membrana tessile luminescente in Teflon: bianca come un telo di proiezione e con un andamento curvilineo simile ad una pellicola che si srotola e racconta emozioni.


Al crepuscolo il rivestimento si illumina con colorazioni variabili di tipo semantico: l’organismo architettonico dialoga con la città ed esprime i suoi contenuti quantitativi e qualitativi.


Tra la Hall ed il volume che contiene le sale, in uno spazio interstiziale di forte   espressività, è organizzato il sistema degli accessi caratterizzato dalla presenza delle due lunghe scale mobili; qui lo spazio assume una forte verticalità espressa attraverso la sagomatura delle pareti, quasi compresse dalle grandi masse architettoniche del Centro Culturale e del nuovo Multiplex.


Nella sua sommità, un’installazione luminosa, con effetti di riflessione e rifrazione della luce, configurata appositamente per questo spazio, appare quasi sospesa con un senso di assoluta leggerezza.


Il Multiplex è stato dotato delle più avanzate tecnologie digitali per la proiezione cinematografica (Cinecloud™ Lux) e per la riproduzione del suono (Dolby® Atmos™)  ed è stato il primo cinema di tipo “immersivo” in Italia, nel quale gli spettatori sono totalmente avvolti e catturati dalle immagini e dai suoni e ricevono stimoli visivi e sonori in una modalità innovativa.


La riqualificazione  prevede anche la riconfigurazione dei corpi di fabbrica che delimitano la piazza ad ovest, attraverso la realizzazione di un volume completamente vitreo (travi, pilastri e pareti) che conferisce un forte carattere di unitarietà e definisce il limite della piazza stessa.


L’intervento si conclude con la realizzazione della nuova pavimentazione degli esterni: l’opera pittorica “Dove la terra incontra l’acqua” del Maestro Luigi Gardenal, rimanda ai significati ed all’interazioni della città bipolare di Mestre-Venezia ed è stata restituita attraverso la realizzazione di pixels in mosaico lapideo e vetroso.


Lo stesso disegno è stato altresì impiegato per le realizzazione della moquette di rivestimento delle pavimentazioni interne.

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      Nell’ultimo quinquennio il Centro Storico di Mestre ha vissuto un periodo di decisive proposte tese a consolidarne il processo di riconfigurazione e definizione quale area pedonale ad elevato contenuto di servizi. In tale processo la gestione del Centro Culturale Candiani, progettato negli anni ’80 del secolo scorso dagli scomparsi architetti Iginio Cappai e Pietro Mainardis e mai completato nel suo programma funzionale, ha decisamente orientato la sua produzione culturale...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2012
    • Work finished in 2013
    • Client Furlan Cinema e Teatri
    • Contractor Setten Genesio
    • Status Completed works
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres / Cinemas
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