1° Premio - Premio Piranesi 2006 - Villa Adriana | Gavino Cau
IV° premio internazionale architettura-archeologia - Villa Adriana 2006 Tivoli / Italy / 2007
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La scelta dell’area, del percorso, e infine della collocazione dei padiglioni è stata dettata da due ordini di motivi.
Innanzitutto si è tentato di realizzare un progetto che sia il meno invasivo possibile nei confronti del contesto archeologico ed anche paesaggistico, puntando ad esaltarlo, e non inquinarlo con la realizzazione di allestimenti a ridosso o all’interno degli edifici della villa oppure occultando la visuale di questi ultimi . In secondo luogo la progettazione museografica è stata messa, in ogni suo dettaglio, a servizio della comunicazione del programma museologico.
Il percorso si snoda toccando due punti di fondamentale interesse quali il complesso del Canopo-Serapeo e la torre di Roccabruna, per il collegamento tra i due si è però definito un percorso alternativo che corre lungo il muro che di fatto rappresenta un collegamento tra l’area al di sopra del Serapeo e la rampa che porta alla sommità della torre.
Ma il motivo della scelta potrà essere chiarito solo da una rapida esposizione del programma museologico.
PROGRAMMA MUSEOLOGICO
A partire dal tema dato, “il sublime nella divinità di Antinoo”, è stata sviluppata la seguente riflessione…
Antinoo muore nel 130 d.C. annegato nel Nilo; tra le varie ipotesi sulla sua morte Cassio Dione propone che possa trattarsi di un’autoimmolazione con il consenso o la spinta di Adriano. Come a dire, appunto, che l’imperatore con la morte del suo amasio può sublimare il sentimento che nutre nei suoi confronti in forma di adorazione di una divinità e quindi donargli vita eterna. Antinoo viene identificato con varie divinità tra cui Dioniso, Attis e Osiride. Il culto di queste divinità presenta carattere misterico. Ora, le religioni misteriche hanno l’obiettivo di condurre l’individuo alla salvezza che viene raggiunta attraverso vari stadi di iniziazione attraverso i quali gli adepti giungono alla visione beatifica della divinità, che essendo morta e rinata, offre loro la medesima salvezza. La divinità nel nostro caso è proprio Antinoo. I riti di iniziazione prevedono sacrifici, abluzioni, digiuni, banchetti ma essenziale nel rito è il carattere di segretezza, niente può essere rivelato di quanto è avvenuto o è stato visto durante i riti.Tutto è segreto e nascosto e alla fine il rito di iniziazione altro non è che un simbolico passaggio dall’oscurità alla luce. Si aggiunga che l’imperatore Adriano in un passo delle memorie paragona l’amore ad un rito di iniziazione.
Si è pensato quindi ad un percorso del visitatore che richiami proprio un processo iniziatico! Si parte dunque dallo spazio al di sopra del Serapeo dove due pezzi rappresentanti Antinoo a capo coperto, in un atto dunque di culto nei confronti degli dei, introduce il visitatore in una dimensione di silenzio e sacralità, si è pronti ad iniziare il percorso.
Si passa tra gli ulivi, in un’area dove nessuno degli edifici della Villa è visibile, nulla è conoscibile e seguendo il muro si arriva al padiglione “Antinoo” dove l’allestimento statuario, organizzato secondo un andamento a spirale, permette di comprendere la trasformazione di Antinoo da uomo a dio e di contemplare la divinità dal potere salvifico; il padiglione è rigorosamente semi-buio. Usciti dal padiglione, il complesso di Roccabruna si rivela alla percezione del visitatore, ma è solo salendo sulla sommità attuale della torre che si scopre davanti a sé l’estensione delle campagne e la vista di Roma, questo è l’apice del disvelamento e della comprensione, si è giunti alla luce a alla salvezza.ora si prova l’esperienza del sublime trasferito però da Antinoo alla natura.
A partire dall’area del Canopo è stato previsto l’allestimento di pannelli contenenti informazioni sulla morte e divinizzazione di Antinoo e sui culti misterici in modo da fornire al visitatore delle conoscenze base per poter godere dell’esperienza con un certo grado di consapevolezza.
E’ chiaro dunque che il padiglione Antinoo con pianta a spirale e semi-buio quest’area “nascosta” ed il muro si prestino a questo “percorso di iniziazione”.
Il percorso tra passerelle, padiglioni, punti sosta informativi, mantiene la sua coerenza con il progetto museologico, l’uso di materiali semitrasparenti quali la lamiera forata creano penombra oltre a quella che viene naturalmente prodotta dagli alberi.
Il padiglione Yourcenar è allestito per accogliere conferenze di studio e contenere al suo interno una libreria, e materiale informativo sulla scrittrice. Un altro padiglione conterrà al suo interno degli schermi interattivi da cui sarà possibile la lettura di passi delle “Memorie di Adriano”, e laddove dei passi contengano riferimenti a luoghi della Villa appariranno immagini di questi sullo schermo. Altri pannelli informativi saranno disposti lungo le passerelle sui risultati degli ultimi scavi all’interno della Villa, che hanno messo in luce l’Antinoeion e hanno iniziato a chiarire la destinazione della cosiddetta “Palestra”.
Tutti i padiglioni-passerella , il padiglione Yourcenar e il padiglione Antinoo utilizzano il muro come quinta del percorso, lasciando filtrare, la luce naturale dall’alto attraverso una sottile fessura. Abbiamo quindi in effetti incluso una struttura nel padiglione, in ogni caso senza toccarla o attentare alla sua stabilità, struttura comunque non di fondamentale importanza. In nessun modo si è cercato di emulare o superare la splendida architettura della Villa, tutte le strutture sono leggere e altamente reversibili, dalla linea semplice ed essenziale e proprio per questo eleganti.
Innanzitutto si è tentato di realizzare un progetto che sia il meno invasivo possibile nei confronti del contesto archeologico ed anche paesaggistico, puntando ad esaltarlo, e non inquinarlo con la realizzazione di allestimenti a ridosso o all’interno degli edifici della villa oppure occultando la visuale di questi ultimi . In secondo luogo la progettazione museografica è stata messa, in ogni suo dettaglio, a servizio della comunicazione del programma museologico.
Il percorso si snoda toccando due punti di fondamentale interesse quali il complesso del Canopo-Serapeo e la torre di Roccabruna, per il collegamento tra i due si è però definito un percorso alternativo che corre lungo il muro che di fatto rappresenta un collegamento tra l’area al di sopra del Serapeo e la rampa che porta alla sommità della torre.
Ma il motivo della scelta potrà essere chiarito solo da una rapida esposizione del programma museologico.
PROGRAMMA MUSEOLOGICO
A partire dal tema dato, “il sublime nella divinità di Antinoo”, è stata sviluppata la seguente riflessione…
Antinoo muore nel 130 d.C. annegato nel Nilo; tra le varie ipotesi sulla sua morte Cassio Dione propone che possa trattarsi di un’autoimmolazione con il consenso o la spinta di Adriano. Come a dire, appunto, che l’imperatore con la morte del suo amasio può sublimare il sentimento che nutre nei suoi confronti in forma di adorazione di una divinità e quindi donargli vita eterna. Antinoo viene identificato con varie divinità tra cui Dioniso, Attis e Osiride. Il culto di queste divinità presenta carattere misterico. Ora, le religioni misteriche hanno l’obiettivo di condurre l’individuo alla salvezza che viene raggiunta attraverso vari stadi di iniziazione attraverso i quali gli adepti giungono alla visione beatifica della divinità, che essendo morta e rinata, offre loro la medesima salvezza. La divinità nel nostro caso è proprio Antinoo. I riti di iniziazione prevedono sacrifici, abluzioni, digiuni, banchetti ma essenziale nel rito è il carattere di segretezza, niente può essere rivelato di quanto è avvenuto o è stato visto durante i riti.Tutto è segreto e nascosto e alla fine il rito di iniziazione altro non è che un simbolico passaggio dall’oscurità alla luce. Si aggiunga che l’imperatore Adriano in un passo delle memorie paragona l’amore ad un rito di iniziazione.
Si è pensato quindi ad un percorso del visitatore che richiami proprio un processo iniziatico! Si parte dunque dallo spazio al di sopra del Serapeo dove due pezzi rappresentanti Antinoo a capo coperto, in un atto dunque di culto nei confronti degli dei, introduce il visitatore in una dimensione di silenzio e sacralità, si è pronti ad iniziare il percorso.
Si passa tra gli ulivi, in un’area dove nessuno degli edifici della Villa è visibile, nulla è conoscibile e seguendo il muro si arriva al padiglione “Antinoo” dove l’allestimento statuario, organizzato secondo un andamento a spirale, permette di comprendere la trasformazione di Antinoo da uomo a dio e di contemplare la divinità dal potere salvifico; il padiglione è rigorosamente semi-buio. Usciti dal padiglione, il complesso di Roccabruna si rivela alla percezione del visitatore, ma è solo salendo sulla sommità attuale della torre che si scopre davanti a sé l’estensione delle campagne e la vista di Roma, questo è l’apice del disvelamento e della comprensione, si è giunti alla luce a alla salvezza.ora si prova l’esperienza del sublime trasferito però da Antinoo alla natura.
A partire dall’area del Canopo è stato previsto l’allestimento di pannelli contenenti informazioni sulla morte e divinizzazione di Antinoo e sui culti misterici in modo da fornire al visitatore delle conoscenze base per poter godere dell’esperienza con un certo grado di consapevolezza.
E’ chiaro dunque che il padiglione Antinoo con pianta a spirale e semi-buio quest’area “nascosta” ed il muro si prestino a questo “percorso di iniziazione”.
Il percorso tra passerelle, padiglioni, punti sosta informativi, mantiene la sua coerenza con il progetto museologico, l’uso di materiali semitrasparenti quali la lamiera forata creano penombra oltre a quella che viene naturalmente prodotta dagli alberi.
Il padiglione Yourcenar è allestito per accogliere conferenze di studio e contenere al suo interno una libreria, e materiale informativo sulla scrittrice. Un altro padiglione conterrà al suo interno degli schermi interattivi da cui sarà possibile la lettura di passi delle “Memorie di Adriano”, e laddove dei passi contengano riferimenti a luoghi della Villa appariranno immagini di questi sullo schermo. Altri pannelli informativi saranno disposti lungo le passerelle sui risultati degli ultimi scavi all’interno della Villa, che hanno messo in luce l’Antinoeion e hanno iniziato a chiarire la destinazione della cosiddetta “Palestra”.
Tutti i padiglioni-passerella , il padiglione Yourcenar e il padiglione Antinoo utilizzano il muro come quinta del percorso, lasciando filtrare, la luce naturale dall’alto attraverso una sottile fessura. Abbiamo quindi in effetti incluso una struttura nel padiglione, in ogni caso senza toccarla o attentare alla sua stabilità, struttura comunque non di fondamentale importanza. In nessun modo si è cercato di emulare o superare la splendida architettura della Villa, tutte le strutture sono leggere e altamente reversibili, dalla linea semplice ed essenziale e proprio per questo eleganti.
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La scelta dell’area, del percorso, e infine della collocazione dei padiglioni è stata dettata da due ordini di motivi.Innanzitutto si è tentato di realizzare un progetto che sia il meno invasivo possibile nei confronti del contesto archeologico ed anche paesaggistico, puntando ad esaltarlo, e non inquinarlo con la realizzazione di allestimenti a ridosso o all’interno degli edifici della villa oppure occultando la visuale di questi ultimi . In secondo luogo la progettazione museografica è...
- Year 2007
- Client MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Status Competition works
- Type Archaeological Areas / Exhibitions /Installations
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