KYM Field Schools for Tropical Savanna Climate of Africa International Architectural Concept Project Competition | Aldo Capalbo
Burkina Faso / 2015
Kimse Yok Mu (KYM) è un’ Associazione no-profit fondata nel 2002.
Con sede in Turchia, l’associazione promuove lo sviluppo sostenibile nelle aree cosiddette marginali o in via di sviluppo del Mondo.
Il concorso chiedeva idee innovative nel campo dell’architettura scolastica a basso impatto ambientale e a low badget, dando come collocazione non un luogo specifico ma un’area geografica dell’Africa: la savana.
Il luogo immaginato è un’area rurale della savana del Burkina Faso.
All’interno di un sistema di piccoli villaggi, la scuola si inserisce come elemento catalizzatore di una serie di attività sociali, assumendo la valenza di Civic Center.
La scuola come archetipo e istituzione, deve essere un esperimento sociale , capace di costruire una visione globale di un nuovo modello di società: plurale, equa ed inclusiva.
L’obiettivo del progetto è di coniugare la continuità tra la tradizione locale e innovazione tecnologica della proposta, con un approccio particolarmente attento alla sostenibilità ambientale, con l’ “edificio” che diventa esso stesso momento di apprendimento, approfondimento e divulgazione dei temi ambientali.
A tale scopo, dal design all’uso dell’architettura, il progetto prova ad innescare un’armoniosa interazione tra architetto/ committente/ utente, che tramite workshop tecnici e scambio di informazioni diventa, ancor prima dell’inizio del cantiere, piattaforma sperimentale che supera il limite stesso della semplice architettura della scuola.
L’elemento centrale del design della scuola è il tetto a membrana che assume le fattezze di un albero, un “l’albero solare”, che copre le tre aule didattiche e gli spazi di relazione tra loro. La copertura a membrana assicura una perfetta protezione dagli eventi atmosferici, assicurando un ottimo ombreggiamento alle aule e agli spazi di relazione e gioco richiesti nel bando, durante le ore di lezione . .
Sovvertendo il paradigma di edificio come rappresentanza e luogo definito, lo stesso si integra perfettamente nel paesaggio diventando quasi una “presenza” del luogo.
La struttura dell’albero è interamente in bambù: semplice e leggera, facilmente montabile (ma anche smontabile!) in grado di coniugare versatilità ed economicità dell’intervento, con ottime caratteristiche meccaniche e particolarmente rapido nella riproduzione.
La configurazione ad imbuto della copertura, con una superficie di quasi 400 mq, serve a raccogliere e convogliare l’acqua piovana in un serbatoio di polietilene interrato da 26.000 litri.
L’acqua in eccesso viene convogliata in un pozzo,profondo 10 mt e realizzato con anelli di calcestruzzo prefabbricati, e destinata all’attività irrigua dell’ “orto sociale,” che costituisce parte integrante del progetto sia in termini didattici che in termini di approccio al tema della nutrizione.
L’orto sociale, di circa 2000 mq, diventerà il punto di incontro ,o il punto di passaggio, dei saperi sul campo tra le diverse generazioni, nonché quella forma di socialità tra le diverse fasce d’età, di cui la cultura africana è maestra.
Le aule , realizzate anch’esse in bambù, sono prive di tetto e ricevono luce dall’alto, filtrata dalla struttura dell’albero e dalla membrana di cui è costituito la copertura.
La percezione della volta celeste e quindi della natura, pur restando all’interno delle aule, sarà costante e continua per i ragazzi.
I locali destinati a dormitorio dei maestri, servizi igienici degli alunni e locale tecnico, vengono realizzati con la tecnica costruttiva dei bunker militari e dei sistemi di riparo da inondazioni. Viene utilizzata la terra di scavo, sacchi, filo spinato per fissare le file tra di loro e intonaco finale.
L’ “atrio” di ingresso, individuato dalle pareti decorate dei locali di servizio, tramite una modesta scalinata funge anche da piccolo auditorium per assemblee, saggi, spettacoli ed ogni altro tipo di attività collettiva.
L’intera pavimentazione della superficie scolastica, viene realizzata con mattoni crudi prodotti con la terra scavo in loco, prodotta dallo scavo per la realizzazione delle fondamenta, il posizionamento della cisterna e la realizzazione del pozzo.
Impianto di produzione energia elettrica è realizzato con tecnologia fotovoltaica organica (OPV). Diversamente dai moduli solari tradizionali, questa tecnologia permette di conferire ai moduli flessibili OPV a film integrato l’aspetto ottico desiderato in funzione dell’ ombreggiamento delle aule e della loro illuminazione diretta. La produzione di energia elettrica attraverso la tecnologia OPV è paragonabile a quella prodotta dai classici pannelli solari a differenza che i moduli OPV funzionano posati in qualunque direzione e l’energia elettrica viene generata persino in caso di luce diffusa.
Kimse Yok Mu (KYM) è un’ Associazione no-profit fondata nel 2002. Con sede in Turchia, l’associazione promuove lo sviluppo sostenibile nelle aree cosiddette marginali o in via di sviluppo del Mondo. Il concorso chiedeva idee innovative nel campo dell’architettura scolastica a basso impatto ambientale e a low badget, dando come collocazione non un luogo specifico ma un’area geografica dell’Africa: la savana. Il luogo immaginato è...
- Year 2015
- Status Competition works
- Type multi-purpose civic centres / Multi-purpose Cultural Centres / Media Libraries
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