CIMITERO DI MONTEVAGO, AMPLIAMENTO EST - ILLUMINAZIONE | KARIM SYED
Montevago / Italy / 2015
SCHEMA DI MASSIMA NUOVO PIANO CIMITERIALE COGNITIVO DI AMPLIAMENTO RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA MODIFICAZIONE TOPOGRAFICA RIUSO DEI SUOLI DEI MANUFATTI EDILIZI FUNERARI E ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE
RELAZIONE TECNICA
L’analisi delle problematiche del Cimitero
Descrizione generale
Il cimitero di Montevago è situato all’interno del territorio comunale ed è posto sul lato destro del centro abitato lungo la strada statale 188 che da Santa Margherita Belice conduce a Partanna.
Esso sorge sulle aree retrostanti all’ex Santuario della Madonna delle Grazie e del Convento dei Frati Minori Conventuali le cui aree di risulta in seguito al terremoto del 1968, con l’ampliamento furono inglobate al cimitero stesso costituendone l’ingresso principale.
Il cimitero occupa una superficie di 26.000 mq. circa ed è distinto nella sua unità da due parti, una antica ed una moderna (ampliamento).
La parte antica è posta all’interno del cimitero ed è delimitata su tre lati dalla parte moderna, mentre sul quarto lato confina con il muro perimetrale di cinta del cimitero stesso.
La parte moderna del cimitero, oltre ad avere inglobato quella antica, ha determinato attraverso la realizzazione dell’ufficio destinato ad accettazione, camera mortuaria e bagni, uno spostamento dell’asse del cimitero che ha la sua conclusione nell’edificio destinato alla sepoltura circolare, denominato rotonda.
Tale scelta progettuale si è rivelata infelice perché ha determinato un progressivo abbandono da parte degli utenti dell’utilizzo dell’ingresso centrale a favore di quello laterale, destinato principalmente ai mezzi funebri, ma che nella realtà viene utilizzato da tutti i fruitori del cimitero.
La parte moderna si caratterizza, dall’ingresso laterale e dall’edificio già citato, da uno spazio destinato alla sepoltura degli indigenti (mai utilizzato) e da una serie di cappelle poste sia lungo il viale carrabile che si conclude con la rotonda, che da altre cappelle poste alla fine del cimitero stesso.
Il cimitero dispone di numero tre ossari centrali, di cui uno posto subito dopo l’ingresso principale (attualmente risulta vuoto - non utilizzato), un secondo posto in continuità e all’incrocio tra i viali dei campi 1, 2, 3, 4 (anch’esso attualmente vuoto - non utilizzato) ed un terzo, a seguire, unico ad essere stato utilizzato nel corso del tempo.
Cimitero antico
Alla parte antica si accede dopo aver attraversato la parte moderna composta dall’ingresso principale con relativo piazzale a cui seguono le mura che delimitano la parte antica del cimitero.
Esso è costituito da otto campi, posti in modo simmetrico rispetto ad un asse o viale principale delimitato ai lati da una parte, dal muro di cinta esterno e poi dagli antichi colombari e dall’altra dalle nuove costruzioni e nella parte finale dal colombario antico, che risulta simmetrico al precedente situato al lato opposto.
La parte finale del cimitero antico si caratterizzata da una fila di cappelle (alcune antiche) dai colombari a piramide e dall’area destinata alla sepoltura dei defunti del terremoto che conclude idealmente la parte antica del cimitero e segna l’inizio della parte moderna.
L’area destinata alla sepoltura dei defunti del terremoto del 1968 è posta ad una quota di terreno più bassa rispetto al livello di calpestio dell’intero cimitero e richiede una soluzione progettuale per risolvere il salto di quota ed una soluzione più complessiva o generale per l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’intero cimitero.
Cimitero moderno
La parte moderna del cimitero si caratterizza da un corpo ad L composto da una parte rettangolare nella quale si trova l’ingresso principale che costituisce il prolungamento del cimitero antico (verso il centro abitato) ed una seconda parte, rettangolare ma dalla forma lunga e stretta (e a contatto con il primo) nel quale vi è l’ingresso carrabile.
Il cimitero dispone pertanto di due ingressi e da entrambi si accede utilizzando la strada statale 188. L’ingresso principale è poco utilizzato dalle persone che accedono al cimitero poiché la preferenza è rivolta a quello a lato, carrabile e pedonale.
Il passaggio carrabile costituisce anche il nuovo asse di ingresso al cimitero su cui si attesta, a lato l’edificio destinato ad uffici - camera mortuaria - bagni e a seguire le cappelle gentilizie private sul lato sinistro e alla sua conclusione troviamo l’edificio con le funzioni di colombario circolare, denominato la rotonda.
Tale mancanza è legata al fatto che il progetto di ampliamento del cimitero avrebbe dovuto prendere le mosse e le decisioni a partire da quello antico, cercando di comprenderne e valorizzarne l’impianto urbanistico al fine di realizzare un impianto complessivo in cui le due parti si integrassero pur nelle loro differenze.
Tutto questo è avvenuto in maniera disarticolata e senza l’attuazione completa dei piani cimiteriali susseguitesi a causa della non liberalizzazione dei suoli e dai resti di tombe con la il risultato attuale di avere una parte moderna quasi estranea all’impianto originario.
Il Nuovo Piano Cimiteriale
Le aree di intervento; considerazioni generali
Oggi attraverso la redazione del progetto per la riqualificazione architettonica e per l’ampliamento del cimitero comunale di Montevago, pur nella celerità delle fasi di progettazione, si scontra con la attuale saturazione dei posti disponibili per le nuove sepolture.
Tenuto conto che da dopo il sisma il sistema di sepoltura delle fosse per sepolture comune a rotazione non è stato richiesto, mentre le sepolture in colombario in cappelle familiari in edicole funerarie e sempre meno in sepolture private a terra sono stati il solo sistema di utilizzazione dei suoli. Conseguentemente vi è una costante necessità di suoli per sepolture private e la restante necessità nella richiesta di loculi cimiteriali.
Le aree interessate sono i comparti storici contrassegnati dai numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 con la individuazione di un’area di ampliamento per l’assetto definitivo.
I Temi Della Relazione
Stato di fatto
DESCRIZIONE:
Il Comparto 1
Lo stato di fatto
Il campo numero uno è posto all’interno del cimitero antico, entrando, sul lato sinistro. Confina nord con le due cappelle gentilizie ed il muro antico, a sud con il comparto numero tre a est con il comparto numero due e a ovest con le nuove edicole. Il comparto dalla forma similmente trapezoidale è composto al suo interno da numero quattro cappelle gentilizie (Zocco-Giganti, Saladino - Di Maria, Arc. Monsignor Antonino Migliore e Famiglia Porcaro) da cinque edicole e da quindici tombe a terra, di cui una contenente un fanciullo.
Le tombe a terra sono per la metà di recente realizzazione e in buone condizioni (1970 e anni successivi) mentre le rimanenti risultano antecedenti a tale data e con la necessità di alcuni interventi di manutenzione straordinaria o restauro.
Nel comparto sono presenti numero sette alberi di cui due lungo il viale principale, due nella rientranza dell’ossario e tre nel lato opposto del comparto.
Il Comparto 2
Lo stato di fatto
Il comparto numero due è posto all’interno del cimitero antico, sul lato destro. Confina a nord con le due cappelle gentilizie ed il muro antico, a sud con il comparto numero quattro, e est con il muro perimetrale esterno e a ovest con il comparto numero uno. Esso ha una forma similmente trapezoidale ed è occupato attualmente da; quattro cappelle di cui tre poste lungo l’asse o viale centrale ed una quarta posta ad angolo di fronte l’ossario, da quattro tombe a terra poste sul lato opposto e da numero 44 tombe di bambini per le quali si prevede, nel tempo, lo spostamento nell’ossario centrale. Si ricorda che l’Amministrazione Comunale, attraverso l’Ufficio Tecnico, Settore Territorio ha posto un avviso per avvertire i cittadini dell’operazione di esumazione delle salme che verrà effettuata nel tempo per reperire o liberare le aree destinate alla sepoltura.
All’interno del comparto sono presenti numero cinque cipressi, due lungo il viale principale e tre disposti secondo una linea, ma senza un preciso ordine, all’interno del campo.
Il Comparto 3
Lo stato di fatto
Il comparto numero tre è posto all’interno del cimitero antico, dopo la prima fila dei due comparti, sul lato sinistro. Esso confina, a nord con il comparto numero uno, a sud con il comparto numero cinque, a est con il muro perimetrale esterno e a ovest con le nuove edicole. Esso ha una forma similmente trapezoidale ed è attualmente occupato da; quattro cappelle di cui tre poste lungo l’asse o viale centrale ed una quarta posta ad angolo di fronte l’ossario, da cinque edicole poste in posizione libera all’interno del campo e da quarantacinque tombe a terra e da numero quattro tombe di fanciulli.
E’ da segnalare la singolarità di una edicola che presenta una lunghezza di metri 3,10 , leggermente più lunga delle misure regolamentari (metri 2,70).
Sono presenti numero cinque alberi, tre lungo il viale principale e due sul lato opposto.
Il Comparto 4
Lo stato di fatto
Il comparto numero quattro è posto all’interno del cimitero antico in continuità con i comparti numero due e sei. Esso confina a nord con il comparto numero due, a sud con il numero sei, a est con il muro perimetrale esterno ed a ovest con il comparto numero tre. Il comparto dalla forma similmente trapezoidale è composto al suo interno da una cappella gentilizia (Sacco) da numero quattro edicole poste tre nelle vicinanze della cappella prima citata, mentre la quarta edicola risulta collocata al centro del comparto, in posizione anomala e disordinata. All’interno del comparto sono presenti numero sette tombe storiche per le quali si prevede il restauro e/o interventi di manutenzione straordinaria e da numero diciassette tombe poste a terra. Vi è anche la presenza, sul lato posto in prossimità all’ossario centrale, di un muro residuale appartenente all’antico cimitero, alto circa cinquanta centimetri e lungo settanta che per le sue caratteristiche, per lo scarso valore architettonico ma sopratutto per l’essere fuori da qualsiasi contesto o relazione architettonica o spaziale con le altre parti storiche o moderne del cimitero se ne prevede la demolizione / rimozione.
Il Comparto 5
Lo stato di fatto
Il comparto numero cinque è posto all’interno del cimitero antico, in continuità con i comparti numero tre e sette. Esso confina a nord con il comparto numero tre, a sud con il comparto numero cinque, a est con il comparto numero sei ed a ovest con il campo destinato alle sepolture degli indigenti. Il comparto dalla forma similmente trapezoidale è costituito da numero otto cappelle, da una tomba a terra appartenente ai Frati Conventuali Minori, da numero sei tombe di fanciulli poste al centro, da due tombe anonime di adulti e da due tombe a terra intestate a Ingoglia Leonarda e Impastato Calogero, poste in prossimità del viale laterale di attraversamento.
Si registra che le cappelle gentilizie poste in questo comparto presentano una buona qualità architettonica e sono state realizzate con ottima fattura.
La grande tomba a terra appartenente ai Frati Conventuali Minori, si distingue per una raffinata soluzione di dettaglio costituita da una lastra di marmo leggermente ricurva.
Il Comparto 6
Lo stato di fatto
Il comparto numero sei è posto all’interno del cimitero antico, nella sua parte centrale, sul lato destro. Esso ha una forma verosimilmente quadrangolare e confina a nord con il comparto numero quattro, a sud con il numero otto, a est con il muro perimetrale esterno e ad ovest con il comparto numero cinque. Il comparto è composto al suo interno dalla presenza varia ed articolata di tombe a terra e cappelle gentilizie, tutte collocate senza un preciso ordine. La visione di insieme che si presenta è quella di un campo disordinato e privo di un impianto regolare sia dal punto di vista urbanistico che architettonico. All’interno del campo, sono presenti numerose tombe a terra, prive di nome sulla lapide o non leggibili, mentre poche sono quelle in cui il nominativo risulta chiaro.
All’interno del campo sono presenti sette cappelle gentilizie, sei di recente realizzazione ed una realizzata precedentemente. Delle sei cappelle gentilizie recentemente realizzate, due risultano in una posizione davvero infelice e la loro presenza condiziona e rende particolarmente complesso l’intervento progettuale. La settima cappella gentilizia, ma prima in ordine di costruzione, realizzata circa venticinque anni fa e posta lungo il viale principale intestata a Sala Gaspare risulta sia dal punto di vista architettonico che per le rifiniture adottate, semplice e garbata. Sono da citare alcune tombe storiche (Rini Giuseppe Di Maria e Cologna Napoli Taormina) per le quali si prevede un intervento di pulizia e salvaguardia. All’interno del campo sono presenti numero cinque cipressi, due lungo il viale principale e tre lungo quello perpendicolare che nel loro insieme non destano particolari problemi.
Il Comparto 7
Lo stato di fatto
Il comparto numero sette e posto alla fine del cimitero antico, sul lato sinistro. Esso confina a nord con il comparto numero cinque a sud con l’isolato delle cappelle gentilizie e est con il comparto numero otto e a ovest con gli antichi colombari. Il comparto, dalla forma quadrata, si caratterizza dalla presenza varia ed articolata di una cappella gentilizie, edicole e tombe a terra.
In particolare, nella descrizione del comparto registriamo una cappella gentilizia intestata a Ruffo – Bernardo e da una edicola intestata a Palminteri, entrambe storiche e da tre edicole nuove poste sul lato / angolo a contatto con gli antichi colombari. Di queste edicole due si presentano a tre livelli, mentre quella posta accanto di scarsa fattura e a due livelli, richiede e sollecita una riflessione dal punto di vista architettonico.
Il resto del comparto si caratterizza da tombe a terra di vari periodi, più antiche o recenti poste in fila, ma non sempre in modo ordinato o allineato.
Sono presenti numero sette file di tombe a terra che risultano così distinte: otto per la prima fila, undici per la seconda fila, dieci per la terza fila, dieci per la quarta, undici per la quinta, dodici per la sesta ed infine quattordici per la settima.
Il Comparto 8
Lo stato di fatto
Il comparto numero otto è l’ultimo a destra del cimitero antico. Dalla forma quadrata, esso confina a nord con il comparto numero sei, a sud con l’isolato delle cappelle gentilizie, e est con i colombari antichi e a ovest con il comparto numero sette. Il comparto al suo interno esso si compone da: una cappella gentilizia intestata a Luigi Scirè di carattere storico con ingresso posto lungo il viale principale, da una edicola intestata a Di Napoli Giuseppe, anch’essa di carattere storico e posta a fianco anch’essa lungo il viale principale, da una tomba a terra di grandi dimensioni intestata a Giaccone Tilde e da numero sette file di tombe a terra di dimensioni regolari disposte non sempre con assetto ordinato o allineato tra loro.
Le sette file di tombe risultano così composte: nella prima vi sono dieci tombe, nella seconda dieci, nella terza nove, nella quarta e nella quinta dieci, nella sesta nove e nella settima dodici per complessive settanta tombe.
Di queste alcune risultano distrutte o gravemente danneggiate in parte per la presenza di un albero le cui radici e i rami hanno invaso la tomba e le altre per mancanza di manutenzione che si è trasformata in incuria e relativo deterioramento del manufatto.
.
LE LINEE DI INTERVENTO GENERALI
Le aree di intervento / le questioni
I colombari antichi; il restauro
La cappella gentilizia Mendolia; il restauro
I colombari post-terremoto; manutenzione ordinaria
Il comparto vittime del terremoto 1968; il restyling
Abbattimento delle barriere architettoniche; Legge n. 13/1989
Nuova segnaletica interna / esterna
Previsione di ampliamento del cimitero
Lo schema di ampliamento
Il vincolo cimiteriale
L’Architettura del cimitero
Riferimenti per il progetto
Visti / pareri tecnici – sanitari – amministrativi
I Colombari Antichi; Il Restauro
All’interno del cimitero di Montevago ci sono due colombari antichi, all’altezza dei comparti sette e otto, posti uno da un lato e l’altro dalla parte opposta. Ciascun colombario presenta una lunghezza di trenta metri circa, con una capacità di trentuno file di loculi su quattro ordini di posti.
Il colombario est, a contatto con il muro perimetrale richiede un intervento di restauro urgente unito ad un consolidamento in quanto la mancanza di una manutenzione ordinaria svolta costantemente nel tempo ha determinato, nel tratto finale, il cedimento di una parte del solaio di copertura che a cascata a sfondato quelli sottostanti.
A questo problema, si aggiunge la presenza di un arbusto, che nato spontaneamente tra il muro del colombario e quello esterno del cimitero, si è poi sviluppato senza che mai nessuno nel tempo abbia mai provveduto ad estirparlo.
La sua presenza, sia in termini di peso che di spinta che genera determina una forte sollecitazione e rischia di far crollare il muro esterno.
Si richiede un intervento immediato e si auspica una manutenzione ordinaria, che se ben fatta nel tempo non avrebbe portato la struttura in queste condizioni di degrado.
Il colombario ovest, all’interno del cimitero si trova in condizioni leggermente migliori, ma necessità anch’esso di un intervento di restauro.
Per esso si deve registrare il cedimento un piccolo tratto di solaio di copertura che a cascata a sfondato quelli sottostanti.
La Cappella Gentilizia Mendolia; Il Restauro
La cappella gentilizia appartenente alla famiglia Mendolia è situata tra il comparto numero otto e i colombari post-terremoto. Si tratta di cappella, dalle dimensioni esterne di metri 3,5 x 3,3 che presenta una pregevole qualità architettonica e costituisce un monumento da tutelare e conservare.
Le sue attuali condizioni di degrado sono imputabili alla scomparsa di tutti gli eredi e alla conseguente mancata cura verso il manufatto, che si è tradotta in uno stato di abbandono.
Tale stato, nel tempo è peggiorato e il rischio di crollo o collasso della cappella gentilizia è una condizione vicina al realizzarsi. Per questo motivo, la struttura è stata acquisita al patrimonio comunale e l’intervento di restauro della cappella gentilizia Mendolia si inserisce nel più vasto intervento di riqualificazione e ampliamento del cimitero di Montevago.
Per la sua destinazione futura si ipotizza di utilizzarla come museo di se stesso, ovvero spogliarla del suo carattere di tomba e farla diventare un luogo dove si possono trovare ed esporre i disegni del cimitero e raccontarne la storia.
Tale scelta deriva dal fatto che la storia diventa il campo di una ricerca attiva infinitamente interessante e illuminante, alla scoperta dei modi, dei trucchi, delle difficoltà, dell’intelligenza, della capacità, della profondità, della poesia di chi ci ha preceduti.
Colombari Post-Terremoto; Manutenzione Ordinaria
I colombari post-terremoto sono posti nel cimitero, in continuità tra i comparti contenenti le cappelle gentilizie e il comparto che contiene le vittime del terremoto del 1968.
Questi colombari sono stati realizzati tra il 1970 – 72, per venire incontro alle esigenze di sepoltura che si erano andate creando.
Essi si sviluppano lungo una direzione est- ovest, e sono in numero di sei.
Presentano una pianta rettangolare, quattro centrali dalle dimensioni di m. 7,5 x 11 e due, posti agli estremi, dalle dimensioni di m. 3,15 x 11.
Le condizioni complessive risultano buone e per loro si richiede un intervento di manutenzione ordinaria che consiste nel passare il manto bituminoso sulla copertura al fine di evitare fenomeni di infiltrazione di acqua, che con il passare del tempo possono innescare fenomeni degenerativi nella struttura.
Il Comparto Vittime Del Terremoto Del 1968; Il Restyling
Quest’ area del cimitero, che ospita le vittime del terremoto del 1968 della comunità di Montevago è posta a seguire i colombari moderni e chiude idealmente il cimitero antico e costituisce l’inizio di quello moderno. Per quest’area si pone il problema di risolvere il salto di quota determinato dal dislivello di circa un metro al quale l’area si trova (più in basso) rispetto a tutto il cimitero.
Si prevede di riempire con un materiale semplice ed economico, la ghiaia bianca, l’area la fine di portarla allo stesso livello del cimitero e realizzare solo in prossimità dei passaggi dei viali in cemento.
La ghiaia, di colore bianco si uniforma alle tombe (anch’esse di colore bianco) e costituisce un elemento monocromatico che conferisce semplicità all’area che richiede interventi minimi.
Per le tombe presenti all’interno si prevedono interventi di manutenzione ordinaria (e se necessario, in qualche caso straordinaria).
Si prevede inoltre la realizzazione e la collocazione di un’opera d’arte a solenne ricordo dei caduti del terremoto.
Abbattimento Delle Barriere Architettoniche; Legge N. 13/1989
La legge del 9 gennaio 1989, n. 13 (GU n. 021 del 26/01/1989) recita le disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche. In tal senso, la necessità di adeguare il cimitero alla normativa vigente rappresenta una necessità al fine di un adeguamento dell’opera pubblica e consentire / favorire l’accesso alle persone con problemi di mobilità o handicap.
L’intervento prevede la rimozione di tutte le barriere architettoniche intese come gradini, dislivelli o quant’altro che limitano o rendono impossibile la praticabilità del cimitero ad una persona diversamente abile, sia lungo i viali principali che in quelli secondari e in tutte le altre parti.
Si prevedono interventi sia nell’ingresso principale verso il cimitero antico, si provvederà alla rimozione di tutti i muretti (cordoli) che delimitano i comparti del cimitero antico e a porre in continuità il livello dei viali con la quota interna dei comparti.
Un altro intervento riguarderà l’area delle vittime del terremoto del 1968, che è posto a un metro sotto il livello del cimitero e più complessivamente si provvederà a realizzare piani inclinati, secondo la normativa vigente.
La normativa prescrive
Accessi: larghezza minima metri 1,50.
Scivoli e rampe: pendenza massima 8%, pianerottolo ogni 10 metri di lunghezza della rampa, della larghezza minima di metri 1,50.
Parcheggi: devono essere previsti scivoli di raccordo con i marciapiedi o passaggi pedonali, larghezza della piazzola di metri 3, per permettere al disabile di salire in auto con la carrozzella;
Porte: larghezza minima cm. 90, in caso di porte successive deve essere previsto uno spazio intermedio di m. 1,50 e maniglie ad una altezza di 90 cm. circa.
Servizi igienici: almeno uno dei servizi igienici previsti o esistenti deve essere accessibile e riconosciuto da apposito segnale alla porta. Le dimensioni minime devono essere di m. 1,80 x 1,80. La tazza del w.c. deve essere posta ad una altezza massima di cm. 50, l’altezza massima del lavabo deve essere di cm. 80. Inoltre devono essere previsti corrimano orizzontali continui ad altezza massima di cm. 80 e distanti dalla parete di cm. 5 e deve essere installato un campanello elettrico.
E’ da evidenziare che il recente intervento per il miglioramento / adeguamento dell’edificio che ospita la casa mortuaria – uffici e bagni ha previsto la realizzazione di uno scivolo per disabili.
Si deve purtroppo registrare che tale scivolo, oltre a non essere conferme alla normativa vigente avendo una pendenza superiore all’8%, è stato progettato in modo superficiale e maldestro dato che la sua realizzazione chiude l’asse visuale del passaggio laterale e si configura come un elemento estraneo rispetto sia all’edificio che al contesto architettonico circostante.
Nuova Segnaletica Interna / Esterna
La necessità di dare un ordine dal punto di vista architettonico al cimitero, trova un suo completamento con la realizzazione / previsione di una progetto complessivo di comunicazione e segnaletica interna ed esterna al cimitero che comprende:
a) definizione di una immagine coordinata del cimitero, attraverso la realizzazione di un logotipo;
b) installazione di una segnaletica interna finalizzata al flusso dei visitatori, che individui i comparti e agevoli la visita ai defunti;
c) installazione di una segnaletica esterna, coordinata con quella interna, in cui inserire i dati relativi alle aperture, gli orari di visita ai defunti e altre notizie ritenute utili per un corretto funzionamento e fruizione del cimitero.
PREVISIONE DI AMPLIAMENTO DEL CIMITERO
La necessità dell’ampliamento
L’attuale saturazione di spazi destinati a sepoltura, sia nella forma di tombe a terra, edicola o cappelle gentilizie costituisce lo stato dell’arte del cimitero di Montevago.
Sono stati individuati quattro temi che riguardano la necessità dell’ampliamento del cimitero, che riportiamo in questo elenco.
1) Mancata turnazione delle sepolture
2) Tombe abbandonate o in stato di degrado
3) L’intervento sui colombari antichi
4) Richiesta di aree per realizzare nuove cappelle gentilizie, edicole e tombe a terra
5) Previsione di reparti per le inumazioni di non cattolici, per eventi straordinarie e per le sepolture di altre religioni
1) Mancata turnazione delle sepolture.
La causa della saturazione è imputabile in parte alla mancata turnazione delle sepolture, le quali superato il periodo della concessione concessa dall’Amministrazione Comunale andrebbero rinnovate nel caso in cui gli eredi sono rintracciabili o presenti oppure andrebbero revocate con il conseguente atto di requisizione delle aree e conseguente provvedimento (in seguito) di riesumazione delle sepolture abbandonate e trasferimento delle spoglie o resti nell’ossario centrale.
2)Tombe abbandonate o in stato di degrado
La presenza di un numero non indifferente di tombe abbandonate o in stato di grave degrado, tutte individuate e rilevate (censimento delle sepolture abbandonate), pone il problema della manutenzione ordinaria e straordinaria delle architetture destinate alla sepoltura.
L’assenza e in alcuni casi il disinteresse degli eredi verso i propri defunti si manifesta nella presenza all’interno del cimitero di numerose tombe in stato di degrado più o meno grave.
L’Amministrazione Comunale, ha posto il problema invitando i cittadini a prendersi cura dei propri defunti, sia attraverso un avviso affisso all’ interno del cimitero, sia attraverso il sito internet del Comune di Montevago.
A tutt’oggi, numerosi cittadini hanno risposto all’invito dell’Amministrazione Comunale ad avviare interventi sul decoro delle sepolture, mentre per quelli che non hanno mai risposto, nei casi in cui lo si riterrà necessario, si provvederà alla revoca dell’area e al trasferimento delle spoglie nell’ossario.
Un discorso a parte meritano le tombe antiche o monumentali, per le quali non essendovi più eredi si provvederà, per il valore architettonico e di memoria, ad un intervento di manutenzione straordinaria o di restauro a carico dell’Amministrazione Comunale.
3) L’intervento sui colombari antichi
I colombari antichi (realizzati prima del terremoto del 1968) oggi si trovano in uno stato di grave degrado architettonico. Le ragioni di questa condizione sono imputabili alla mancata manutenzione ordinaria che non essendo stata mai eseguita nel tempo ha determinato uno stato di degrado per il quale l’unico intervento possibile rimane oggi il restauro unito al consolidamento, al fine di evitare il collasso della struttura, che in alcuni punti si trova in condizioni assai precarie.
Per svolgere intervento di restauro risulta necessario svuotare i colombari dalle salme presenti all’interno e collocarle in una nuova area per sepolture.
4) Richiesta di aree per realizzare nuove cappelle gentilizie, edicole e tombe a terra
Le domande presentate all’Amministrazione Comunale per aree cimiteriali al fine di realizzarvi nuove cappelle gentilizie, edicole o tombe a terra richiede, per la saturazione del cimitero attuale, un ampliamento per venire incontro alle richieste attualmente presentate e a quelle che si avranno nel tempo. Si ricorda che il progetto per l’ampliamento di un cimitero viene previsto per soddisfare una domanda che si ha in un arco di tempo di circa 100 anni.
5) Previsione di reparti per le inumazioni di non cattolici, per eventi straordinarie e per le sepolture di altre religioni
La necessità di prevedere all’interno del cimitero, come previsto dalla Legge e dal Regolamento cimiteriale di aree destinate alla inumazione di soggetti non cattolici e appartenenti ad altre religioni pone la questione di individuare uno spazio / comparto destinato a questa finalità.
E’ necessario inoltre prevedere un’area destinata ad eventi straordinari, come terremoti, uragani ecc, che pur rivestendo un carattere di eccezionalità, devono essere previsti all’interno del cimitero in sede di aree destinate alla sepolture di vittime di tali eventi.
Lo Schema di Ampliamento
Premessa
Mi sono convinto della necessità di una progettazione tanto tendenziosa, quanto faticosa ed inclusiva, perché mi sono convinto della necessità di comprendere simultaneamente il senso delle parti, il loro ruolo, i bisogni che devono essere soddisfatti, le procedure, le sequenze, il lavoro.
Della necessità di ripercorrere il processo del progetto, di affinarlo continuamente: della necessità di ampliare la nostra comprensione estetica della realtà fisica.
Una vera architettura della costruzione dovrebbe tendere ad un’estetica materia evolutiva ed ampia: un’estetica delle tensioni interne, del peso, del tatto, del calore, delle procedure, dei modi. Assieme, essa abbisogna della conoscenza storica di tutto questo: delle esperienze, del lavoro, delle tecniche, delle ricette, dei trucchi.
L’espansione del cimitero
Anche se il cimitero di Montevago si presenta libero da tutti e quattro i lati, alcuni di essi risultano non idonei per poter procedere all’ampliamento.
Lato nord – parzialmente idoneo
Il lato nord, ovvero il lato minore del cimitero dove si trova l’ingresso principale consentirebbe un avanzamento verso il centro abitato di circa 10 metri, oltre il quale non si può più procedere a causa della fascia di rispetto stabilita per Legge (articolo 338 del testo unico delle leggi sanitarie del 1934 e l’articolo 57 del D.P.R. n. 285 del 1990 – Regolamento di polizia mortuaria) e dal Piano Regolatore Generale di Montevago, che individua una distanza minima tra il cimitero ed il centro abitato.
Pertanto tale scelta, verso la quale orientare l’espansione del cimitero viene giudicata non idonea o conveniente.
Lato sud – non idoneo
L’espansione verso sud, ovvero sull’altro lato minore (parallelo all’ingresso), consentirebbe un allungamento/prolungamento del cimitero infinito poiché non vi sono limiti dettati dalla distanza o dalla fascia di rispetto, ma anche tale soluzione viene giudicata non idonea poiché nell’espansione il viale principale del cimitero risulterebbe sacrificato.
La presenza di una fila di cappelle gentilizie poste alla fine del cimitero, lungo il muro perimetrale minore ha infatti chiuso ogni possibilità di passaggio o prolungamento e per potere avanzare bisognerebbe procedere alla demolizione di una cappella gentilizia, oppure aprire dei passaggi che risulterebbero non più in linea con il viale principale.
Tale scelta inoltre farebbe assumere al cimitero uno sviluppo longitudinale eccessivo.
Lato ovest – idoneo
L’espansione a ovest, lato maggiore del cimitero direzione Partanna, risulta limitata sia dalla fascia di rispetto stabilita per Legge (articolo 338 del testo unico delle leggi sanitarie del 1934 e l’articolo 57 del D.P.R. n. 285 del 1990 – Regolamento di polizia mortuaria) e dal Piano Regolatore Generale di Montevago, che individua una distanza minima tra il cimitero e le abitazioni vicine che dalla presenza di una fila di cappelle gentilizie che poste lungo il muro perimetrale rendono difficile l’apertura di varchi o passaggi.
Si prevede la realizzazione di una strada di accesso a partire dal parcheggio ingresso laterale, dalla misura (ampiezza) di metri 6,00 con caratteristiche di accesso carrabile, per tutto lo sviluppo del cimitero sul lato ovest di metri 156,99 – 157,00.
Sul lato nord l’espansione prosegue per metri 38,30 e si richiude verso il cimitero per metri 20,00.
La superficie dell’ampliamento denominato 2 – lato Nord/Ovest (direzione ruderi di Montevago) ammonta a mq. 1.751,40.
La superficie complessiva dell’Ampliamento 1+2 (4.314,15 + 1.751,40) ammonta a mq. 6.084,30.
Lato est – idoneo
L’espansione verso est, lungo il lato maggiore del cimitero, in direzione di Santa Margherita Belice, risulta l’unica espansione possibile e praticabile per le seguenti ragioni.
Non esistono limiti o vincoli determinati dalla fascia di rispetto stabilita per Legge (articolo 338 del testo unico delle leggi sanitarie del 1934 e l’articolo 57 del D.P.R. n. 285 del 1990 – Regolamento di polizia mortuaria) e dal Piano Regolatore Generale di Montevago.
Conferisce centralità al cimitero antico e al cimitero nella sua interazza dato che l’espansione verso est va a bilanciare lo sviluppo laterale che il cimitero ha avuto in passato verso il lato ovest.
La presenza di un fabbricato, adibito a deposito, appartenente ai frati minori di Montevago consiglia la sua salvaguardia e suggerisce l’abbattimento del muro perimetrale esterno e conseguente ampliamento a partire quarto comparto fino alla fine del cimitero per una fascia di ampiezza di 35,00 metri per 123,27 metri di sviluppo.
Tale area denominata Ampliamento 1 – Lato Est (Direzione Santa Margherita Belice) ammonta a mq. 4.314,15.
La superficie complessiva dell’Ampliamento 1+2 (4.314,15 + 1.751,40) ammonta a mq. 6.084,30.
L’area che si rende necessario acquisire al patrimonio comunale mediante espropriazione per pubblica utilità (ai sensi del D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327) è di forma rettangolare ha una superficie di mq. 2.016,40 e risulta attualmente occupata da vigneto di nuovo impianto.
Il progetto prevede la realizzazione a partire da sud verso nord, nell’ordine di: Campo sepolture per inumazioni, Campo espansione 1 (con aree per cappelle ed edicole), Campo espansione 2 (con aree per cappelle ed edicole), Campo espansione 3 (con aree per cappelle), Campo espansione 4 (con aree per cappelle ed edicole), Campo per tombe a terra (in due isole) e il colombaio, alla fine del cimitero.
Campo sepolture per inumazione
Il campo prevede che la sepoltura avvenga ponendo il corpo nella nuda terra. ed è finalizzata a rendere più rapida possibile la trasformazione delle materie organiche in sali minerali. Le varianti sono: nudo o vestito, con o senza sudario.
Per facilitare il processo, il cadavere viene collocato in una bara di legno leggero, facilmente decomponibile.
Il periodo di mineralizzazione del cadavere avviene normalmente nell’arco di dieci anni, ma può essere prolungata per ragioni igieniche od organizzative.
Il richiedente deve comunicare all’impresa che gestisce i servizi cimiteriali l’orario di svolgimento del funerale.
La legislazione italiana obbliga comunque l’uso di una bara per le operazioni di sepoltura per inumazione.
Campo espansione 1 (con aree per cappelle ed edicole per tumulazione)
Il campo presenta numero 46 spazi tra edicole e cappelle. Più precisamente vi sono 20 edicole singole (piccole) , 28 edicole doppie (grandi) e 4 cappelle poste al centro.
La procedura di sepoltura è la tumulazione del cadavere ed è finalizzata a conservare più a lungo le spoglie mortali e la sepoltura stessa. A tale scopo la salma deve essere racchiusa in una duplice cassa, l’una in legno e l’altra in metallo ed ermeticamente sigillata.
Campo espansione 2 (con aree per cappelle ed edicole per tumulazione)
Il campo presenta numero 46 spazi tra edicole e cappelle. Più precisamente vi sono 20 edicole singole (piccole) , 28 edicole doppie (grandi) e 4 cappelle poste al centro.
La procedura di sepoltura è la tumulazione del cadavere ed è finalizzata a conservare più a lungo le spoglie mortali e la sepoltura stessa. A tale scopo la salma deve essere racchiusa in una duplice cassa, l’una in legno e l’altra in metallo ed ermeticamente sigillata.
Campo espansione 3 (con aree per cappelle per tumulazione)
Il campo presenta numero 32 spazi per cappelle.
La procedura di sepoltura è la tumulazione del cadavere ed è finalizzata a conservare più a lungo le spoglie mortali e la sepoltura stessa. A tale scopo la salma deve essere racchiusa in una duplice cassa, l’una in legno e l’altra in metallo ed ermeticamente sigillata.
Campo espansione 4 (con aree per cappelle ed edicole per tumulazione)
Il campo presenta numero 34 spazi tra edicole e cappelle. Più precisamente vi sono 14 edicole singole (piccole) , 16 edicole doppie (grandi) e 4 cappelle poste al centro.
La procedura di sepoltura è la tumulazione del cadavere ed è finalizzata a conservare più a lungo le spoglie mortali e la sepoltura stessa. A tale scopo la salma deve essere racchiusa in una duplice cassa, l’una in legno e l’altra in metallo ed ermeticamente sigillata.
Campo tombe a terra per tumulazione
Il campo è composto da due isole, divise dal percorso pedonale, per le sepolture a terra.
CONTEGGIO ESPANSIONE
Sepolture per inumazione – 46
Edicole piccole - 54
Edicole grandi – 72
Cappelle – 44
Tombe a terra - 30
Colombaio – 72
Il muro perimetrale verrà lasciato libero da costruzioni e sarà oggetto (verso il lato interno del cimitero) di interventi decorativi al fine di renderlo gradevole e integrato con l’architetture delle cappelle gentilizie.
Il vincolo Cimiteriale
Per quanto riguarda il vincolo cimiteriale, esso persegue una triplice finalità: in primo luogo vuole assicurare condizioni di igiene e di salubrità mediante la conservazione di una “cintura sanitaria” intorno allo stesso cimitero, in secondo luogo garantire la tranquillità e il decoro dei luoghi di sepoltura, in terzo luogo consentirebbe futuri ampliamenti del cimitero.
L’articolo 338 del testo unico leggi sanitarie, approvato con R.D. n. 1265 del 1934 e l’articolo 57 del D.P.R. n. 285 del 1990 (Regolamento di polizia mortuaria), vietano l’edificazione nelle aree ricadenti in fascia di rispetto cimiteriale dei manufatti che, per durata, inamovibilità ed incorporazione al suolo, possono qualificarsi come costruzioni edilizie, come tali, incompatibili con la natura insalubre dei luoghi e con l’eventuale futura espansione del cimitero.
L’Architettura del Cimitero
Il cimitero come edificio, è la casa dei morti. All’origine la tipologia della casa e della tomba non si distinguevano. La tipologia della tomba e delle costruzioni sepolcrali si confonde con la tipologia della casa, corridoi rettilinei, spazio centrale, terra e pietra. Solo le forme più antiche univano nelle grotte il culto dei morti con il culto dei non vivi. La morte esprimeva uno stato di passaggio tra due condizioni i cui confini non si erano precisati. Ma le urne a forma di casa degli etruschi, e la tomba del fornaio, esprimevano per sempre il rapporto tra la casa deserta e il lavoro abbandonato. Da allora il riferimento per il cimitero si pone nell’architettura del cimitero, della casa, della città.
Questo schema di ampliamento di cimitero non si discosta dall’idea di cimitero che ognuno possiede.
RIFERIMENTI PER IL PROGETTO
La necessità di studiare i progetti realizzati dai migliori architetti del mondo (tra cui molti italiani) sul tema dell’architettura funeraria che riguarda i cimiteri di nuovo impianto, gli ampliamenti, la realizzazione di cappelle gentilizie o edicole nasce dall’esigenza di confrontarsi e comprendere che solo conoscendo il tema architettonico nella sua complessità storica e spaziale si è nelle condizioni minime per affrontare un tema progettuale di tale complessità e difficoltà.
(in ordine alfabetico)
Gunnar Asplund, cimitero di Stoccolma, 1918 – 20
Massimo Carmassi, ampliamento del cimitero Suburbano, Pisa, 1977
Massimo Carmassi, ampliamento del cimitero di Riglione, Pisa, 1977 - 85
Massimo Carmassi, cimitero di S. Michele degli Scalzi, Pisa, 1979 - 81
Massimo Carmassi, ampliamento del cimitero di S. Pietro a Grado, Pisa, 1983 – 85
Francesco Cellini, ampliamento del cimitero di Baschi, Terni, 1993
Francesco Cellini, ampliamento del cimitero di Corbara, Terni, 1998
David Chipperfield, ampliamento del cimitero di S. Michele, Venezia, 2004
Massimiliano Fuksas, cimitero di Orvieto, Orvieto, 1984 - 91
Massimiliano Fuksas, cimitero di Civita Castellana, Viterbo, 1985 – 92
Antonio Monestroli, cimitero di Voghera, 2000
Aldo Rossi, cimitero di San Cataldo, Modena, 1971 -78
Aldo Rossi, cappella funeraria, Giussano, 1980
Carlo Scarpa, tomba Vettore Rizzo, Venezia, 1940 - 41
Carlo Scarpa, tomba Galli, Genova, 1978
Carlo Scarpa, tomba Brion, S. Vito d’Altivole, Treviso, 1969
Giuseppe Terragni, tomba Ortelli, Cernobbio, Como, 1930
Giuseppe Terragni, tomba Stecchini, Como, 1932
Francesco Venezia, cappella funeraria, Trapani, 1992
Visti / pareri tecnici – Atti amministrativi
Visto il parere positivo dell’Ufficio Tecnico Comunale
Visto il parere Igienico Sanitario / Ufficiale Sanitario
Viso il parere della Conferenza Permanente Provinciale per i Cimiteri – ASP Agrigento AG
Visto l’approvazione del Consiglio Comunale di Montevago
Montevago, novembre 2015
Il progettista
(Karim Syed architetto)
SCHEMA DI MASSIMA NUOVO PIANO CIMITERIALE COGNITIVO DI AMPLIAMENTO RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA MODIFICAZIONE TOPOGRAFICA RIUSO DEI SUOLI DEI MANUFATTI EDILIZI FUNERARI E ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE RELAZIONE TECNICA L’analisi delle problematiche del Cimitero Descrizione generaleIl cimitero di Montevago è situato all’interno del territorio comunale ed è posto sul lato destro del centro abitato lungo la strada statale 188 che da...
- Year 2015
- Work started in 2015
- Work finished in 2015
- Client COMUNE DI MONTEVAGO
- Status Completed works
- Type Cemeteries and cemetery chapels / Shrines and memorials
comment