The Dream of Abha. | Viviana Petralia
Progetto di residenze nella città turistica di Abha (Arabia Saudita) Abhā / Saudi Arabia / 2015
Il progetto sviluppato nella Tesi, riguarda una delle nove aree previste da un progetto urbano ideato da un team di ricerca guidato dal Prof. Giovanni Francesco Tuzzolino e composto dal Prof. Antonino Margagliotta e da giovani architetti e studenti, che ha avuto come fine quello della partecipazione al Concorso “The Dream of Abha”, indetto dal Governatore dell’Arabia Saudita e volto alla realizzazione di un progetto per una città turistica per 6000 abitanti, da affiancare alla città esistente di Abha. L’area interessata dal progetto, è quella amministrativa e commerciale che rappresenta pertanto la zona maggiormente destinata al settore turistico e comprende non soltanto le residenze la cui progettazione è stata oggetto della tesi, ma anche uffici posposti all’accoglienza dei turisti, e servizi utili al fine di rendere la zona efficiente. Per questo motivo il progetto, ha dovuto rispondere a due diverse finalità, legate da una parte ad esigenze di tipo insediativo e compositivo e dall’altra ad esigenze di tipo funzionale.
Dal punto di vista insediativo, i volumi all’interno dei quali si sviluppa il progetto delle residenze, hanno dovuto rapportarsi con un andamento altimetrico piuttosto complesso; infatti l’area interessata, mostra delle caratteristiche piuttosto particolari, che dal punto di vista orografico presentano una continuità di dune che si sviluppano secondo degli avallamenti e delle prominenze.
Gli isolati, disegnati seguendo un modulo ben preciso, con il lato minore di 12,5 m o multipli e il lato maggiore di 50 m e multipli, hanno permesso la realizzazione di uno schema abitativo, all’interno del quale è stato rielaborato lo schema classico della casa islamica, in una chiave occidentale che ha tenuto conto delle peculiarità intrinseche nell’abitazione tipica del luogo. L’ingresso alle residenze, è schermato da un portico, il cui ritmo viene interrotto in corrispondenza dei due ingressi delle abitazioni, per permettere la chiusura verso l’esterno dell’abitazione. L’ingresso reinterpreta il cosiddetto “ingresso a baionetta”, la squifa, ossia una sorta di anticamera dotata di due porte, una sulla strada e una sul patio, mai disposte sullo stesso asse. Tale ingresso, serve ad impedire che chi si trova sulla strada, veda ciò che avviene all’interno della dimora. Il vestibolo totalmente decorato sia sulle pareti che su pavimento e soffitto, si pone il fine di alienare l’osservatore e chi abiterà la casa. La decorazione è frutto di una rielaborazione di un motivo musivo decorativo presente all’interno della Cappella Palatina del Palazzo dei normanni di Palermo (oggetto di studio anch’essa all’interno della tesi) che è stata modificata anche dal punto di vista cromatico. Il vestibolo permette di entrare in un nuovo spazio, regolato da nuovi rapporti di scala e nuove ombre dal valore quasi spirituale, la corte interna. Essa filtrata da spazi e aperture, manifesta un duplice valore: quello di chiusura determinato dalle pareti che ne delimitano il perimetro e quello di contemplazione del cielo realizzato attraverso il posizionamento di un parallelepipedo, quasi immateriale in acciaio in cui la decorazione diventa essa stessa elemento portante dell’intero volume sospeso. La pavimentazione della corte, è stata ricavata anch’essa dal ridisegno del medesimo mosaico situato all’interno della Cappella Palatina il cui motivo ha generato l’estrusione del pavimento al fine di diversificare la parte meramente calpestabile da quella invece sollevata che costituisce invece le sedute della corte. Al suo interno sedute e vegetazione, contribuiscono alla creazione di uno spazio “altro” rispetto alla casa, luogo di riflessione e di benessere visivo e sensoriale. Da questo spazio è possibile raggiungere la zona giorno. Al piano terra troviamo quindi i servizi, la cucina e la scala che permette l’accesso al piano superiore, permettendo così di raggiungere la zona notte. Essa è composta da volumi interni al volume principale, in cui ogni differente luogo della casa permette a se stesso di essere riconoscibile e distinguibile. Le camere si trovano a diverse quote, i servizi in un volume a parte al fine di non intralciare la volumetria e la distribuzione spaziale generale. La volontà di creare uno spazio geometricamente controllato ma che al contempo lasci la possibilità di articolare i volumi all’interno di un complesso sistema urbano, è stata la linea guida del progetto che si è posto il fine di raggiungere una complessità spaziale generata non dall’elemento urbano, bensì dalla reinterpretazione di un disegno geometrico ricavato dall’esperienza visiva di un’architettura araba contaminata da diverse correnti artistiche e culturali; pertanto la decorazione non è stato un elemento realizzato a posteriori ma è stata essa stessa l’elemento generatore dell’architettura.
Il progetto sviluppato nella Tesi, riguarda una delle nove aree previste da un progetto urbano ideato da un team di ricerca guidato dal Prof. Giovanni Francesco Tuzzolino e composto dal Prof. Antonino Margagliotta e da giovani architetti e studenti, che ha avuto come fine quello della partecipazione al Concorso “The Dream of Abha”, indetto dal Governatore dell’Arabia Saudita e volto alla realizzazione di un progetto per una città turistica per 6000 abitanti, da affiancare alla città esistente...
- Year 2015
- Status Research/Thesis
- Type Apartments / Single-family residence / Tourist Facilities / Modular/Prefabricated housing
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