Tesi in Restauro e Riuso del Castello di Roccacolonnalta
San Ginesio / Italy / 2015
Università Politecnica delle Marche
Ingegneria Edile-Architettura
Relatore: Prof.Arch Fabio Mariano Correlatori: Prof.Ing. Placido Munafò - Arch. Fabio Marcelli
Il castello di Roccacolonnalta è situato a San Ginesio (MC). La costruzione del maniero avvenne nel XIII sec grazie alla famiglia Brunforte.
Il castello si presenta oggi allo stato di rudere. Esso ha una base rettangolare su basamento scarpato. Agli angoli sono disposte quattro torri circolari, il corpo è fiancheggiato da semicilindri su tre lati. All’interno, la struttura è costituita dal mastio e da un palatium, nel quale è visibile l’imposta della volta a botte, separati da un cortile centrale.
Il progetto riguarda il restauro e il riuso del castello di Roccacolonnalta con la creazione di un centro culturale.
Il progetto di restauro mira al suo recupero e conservazione. Si sono seguiti i concetti fondamentali del restauro architettonico, quali ad esempio l’uso di materiali originali, la compatibilità chimica e fisica dei nuovi materiali con quelli originari, la reversibilità, la riconoscibilità e la leggibilità degli interventi.Inoltre, questi ultimi sono stati concepiti con il concetto del minimo intervento.
Per il progetto di riuso, i volumi della torre e del palatium vengono riproposti e rifunzionalizzati: : il primo funge da punto panoramico, il secondo ospita un museo al piano terra, un auditorium al primo piano e i servizi al piano interrato.
Inoltre, delle superfici ripristinano la cortina e l’antico cammino di ronda. Nella corte, così attrezzata, può essere allestito un palco provvisorio per le manifestazioni all’aperto.
Infine, la volta viene stilizzata e riprodotta in una struttura ricoperta da piastrelle rosse, in grado di cambiare sfumatura e colore a seconda della luce.
Tutti gli elementi antichi sono stati riproposti in una serie di interventi reversibili e leggeri, le cui forme suggeriscono al visitatore le altezze e i volumi di un tempo. Inoltre, gli interventi sono mirati a proteggere e conservare il rudere.
Inoltre, un volume secondario consente l’accesso alla rocca. In origine la rocca si presentava come una cinta chiusa, perciò si è deciso di non stravolgere lo stato di fatto del maniero. Un sistema di scale, collocate entro tale volume, consente al visitatore di superare il dislivello che divide il piano della rocca da quello del terreno sottostante; attraverso una passerella si potrà accedere al cammino di ronda e poi all’interno.
Infine, si prevede una riorganizzazione dell’area verde, che consente l’integrazione del progetto con i percorsi naturalistici del parco dei Sibillini. Con una piccola modifica del percorso ciclabile del Parco, spostandolo dalla strada provinciale ad un tratturo già esistente, la rocca si può considerare pienamente integrata. Questa modifica porterà un ulteriore vantaggio naturalistico al percorso bike, che altrimenti percorrerebbe una via trafficata. Si è pensato di posizionare una piccola struttura lignea lungo il percorso ciclabile che consenta il bike sharing. La stessa struttura andrà posizionata anche negli altri percorsi ciclabili del Parco dei Sibillini.
L’area verde esterna è stata progettata per consentire l’accesso alla rocca in maniera agevole e non invasiva del territorio. Nella pianura sottostante la collina, è stato attrezzato un piccolo parcheggio, raggiungibile attraverso un tratturo già esistente.
Subito dopo, troveremo la struttura lignea addetta al bike sharing. Essa si mostra come il propileo del percorso che porterà il visitatore alla rocca passando nella fitta e rigogliosa area boschiva che circonda il maniero. Per consentire l’accesso alla rocca è stata progettata una passerella lignea che si sviluppa nelle zone meno ripide e con meno vegetazione, onde evitare l’eccessivo disboscamento.
LA CORTINA
La cortina è costituita da coppie di assi in legno sovrapposte ed intervallate da un sistema di contrasti disposti perpendicolarmente ad esse. Alle estremità sono compresse da un sistema formato da una piastra sommitale e una inferiore di ancoraggio al terreno, mantenute ferme da cavi d’acciaio collegati a tiranti a molla, dal design minimale e non invasivo.
Esse sono assemblate senza uso di collanti: le pareti -alte circa 4 m.- ripropongono concettualmente l’altezza della cortina.
Il progetto di riferimento di tale sistema è quello del Padiglione Svizzero dell’Expo 2000 di Hannover di Peter Zumthor.
A questo sistema è stata integrata una passerella, che richiama l’antico cammino di ronda e consente l’accesso al castello.
IL MASTIO
L’altezza del mastio è stata ricostruita grazie allo studio del materiale di crollo rinvenuto negli scavi del 2007.
Anche per il mastio si è deciso di utilizzare il legno in modo da ottenere un intervento reversibile.
La struttura della torre è formata da 4 pilastri centrali controventati con crociere in acciaio, i quali sorreggono in sommità un sistema di travi. Attorno ai pilastri corrono le scale e passerelle, sostenute da mensole e longheroni in tubolare di acciaio. La superficie di calpestio è in lamiera forata pressopiegata di colore verde rame.
Il volume formato dalle scale e dalle passerelle è stato delimitato da frangisole lignei, al cui interno viene posto del policarbonato alveolare a doghe verticali dello spessore di 4 cm.
La copertura è stata realizzata con pannelli costituiti da due lamiere in colore verde rame con interposto poliuretano espanso. I pannelli sono stati inclinati verso l’interno in modo da convogliare le acque in un sistema di gronde e pluviali in una cisterna di raccolta.
IL PALATIUM
La struttura del palatium è costituita da pilastri perimetrali in legno disposti su tre lati in modo da inglobare la parete settentrionale esistente, ricostruita nel progetto di restauro. La struttura in legno su questo lato è a sbalzo e non poggia su tale muratura. La struttura portante della copertura è realizzata in legno in un sistema reticolare di travi binate, superiori e inferiori, collegate da puntoni in legno e diagonali in acciaio. Il volume è stato delimitato da frangisole lignei.Il volume del palatium è articolato su due piani, collegati da una scala interna in acciaio della stessa struttura di quelle della torre, il solaio del primo livello è un solaio in tensegrity con vetro strutturale collaborante, brevettato dal Prof. Placido Munafò (RM2014A000587).
Dall’imposta della volta originaria è stata ricostruita la curvatura della volta.
Si è scelto di realizzare una struttura composta da lastre tridimensionali di grès porcellanato smaltate di un evocativo rosso pompeiano. La tinta è di una cromia che richiama il colore dei mattoni originari della fascia di imposta. Le piastrelle sono opportunamente inclinate per far permeare la luce in maniera filtrata, in modo da creare un suggestivo gioco di ombre. Il progetto di riferimento di tale sistema è quello del padiglione Vanke firmato da Libeskind per l’Expo 2015.
Università Politecnica delle Marche Ingegneria Edile-Architettura Relatore: Prof.Arch Fabio Mariano ...
- Year 2015
- Status Research/Thesis
- Type Multi-purpose Cultural Centres / Museums / Concert Halls / Archaeological Areas / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Structural Consolidation
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