Padiglione Belgio - La beauté de l'ordinaire
Prospettive sul territorio del Belgio e sulle sue piccole particolarità ... Venice / Italy / 2006
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La mostra La beauté de l'ordinaire offre l'opportunità di soffermarsi a considerare le bellezze della banalità territoriale del Belgio.
Interessato per molti anni da profondi mutamenti, come quei territori descritti da Richard Burdett, il Belgio sta assistendo a cambiamenti evidenti che si verificano lentamente, ma che sono potenzialmente di notevole importanza.
L’installazione è stata progettata per offrire al pubblico parecchie prospettive, spudoratamente modeste, che permettono di scoprire una cultura e una società. Ci si può fare un'idea dell'esistenza in quella società di un'urbanità a cui ben si applica il neologismo, coniato dall'artista di Bruxelles Juan d'Oultrernont. "abruxellation", esteso all'intero Belgio come tipica relazione di odio/amore che i belgi intrattengono con il territorio nella vita di tutti i giorni.
Concepito come l'espressione spaziale, politica e culturale della collettività belga, il territorio è caratterizzato da una serie di particolarità cui si può attingere per rivelare la sua speciale natura di struttura atta alla vita, che ne costituisce il fascino e il punto di forza. A questi ultimi ci possiamo riferire, di volta in volta, come banalità dello spazio, appropriazioni ordinarie e confronti improbabili".
Questa condizione, e in modo particolare la visione che ne ha l'osservatore, ci permette di esaminare il contenuto straordinario in numerose situazioni ordinarie, e viceversa. La bellezza dell'ordinario cerca di indagare il seguente contesto: in una generica società impegnata nel fenomeno globale dell'estetizzazione della vita quotidiana, come si possono far emergere le particolarità che sorgono dall'involontario, dall'improbabile, dall'aneddotico, dall'indefinito o dall'assurdo e, senza impegnarsi in un discorso esaustivo o incantatorio, procedere verso una possibile identificazione, per quanto relativa?
Inoltre la vita è piacevole e interessante in questo instabile, imperfetto territorio che si definisce nei
termini delle proprie "lacune" attraverso lande desolate, tanto materiali quanto geografiche, e delle carenze nell'organizzazione della vita sociale e culturale. Questa situazione offre numerose opportunità d'azione. Permette di cogliere l'aspetto aneddotico, oltre al carattere generico, come un elemento sia di identificazione sia di apprezzamento, Se il territorio del Belgio non è distintivo a priori, è in grado tuttavia di trasformarsi in spazi che combinano l'esperienza vissuta, la cultura e l'espressione politica. Al contrario di numerosi territori europei standardizzati, che producono ideologie consolidate, questo territorio continua a destabilizzare lo status qua e a ispirare l'immaginario, e rende possibili i più vari progetti, individuali, collettivi, cinematografici, narrativi, artistici - e potenzialmente architettonici e urbani.
Nonostante il fatto che parecchi possano provare un certo disagio e si sentano infastiditi dall'impossibilità di portare ordine in ciò che pare un inevitabile disordine territoriale, dobbiamo accettare sia il fatto che ci troviamo solo all'inizio di questo processo sia che, per ragioni che spesso ci sfuggono, ci piacciono le cose come stanno. Per di più riusciamo sostanzialmente ad accettare la realtà quotidiana di questo territorio, a osservare la situazione esistente e a giocare con le possibilità che ci offre, ad apprezzarne la ricchezza, a trarne ispirazione e a metterne in mostra gli aspetti più belli e (stra)ordinari.
Label Architecture
Interessato per molti anni da profondi mutamenti, come quei territori descritti da Richard Burdett, il Belgio sta assistendo a cambiamenti evidenti che si verificano lentamente, ma che sono potenzialmente di notevole importanza.
L’installazione è stata progettata per offrire al pubblico parecchie prospettive, spudoratamente modeste, che permettono di scoprire una cultura e una società. Ci si può fare un'idea dell'esistenza in quella società di un'urbanità a cui ben si applica il neologismo, coniato dall'artista di Bruxelles Juan d'Oultrernont. "abruxellation", esteso all'intero Belgio come tipica relazione di odio/amore che i belgi intrattengono con il territorio nella vita di tutti i giorni.
Concepito come l'espressione spaziale, politica e culturale della collettività belga, il territorio è caratterizzato da una serie di particolarità cui si può attingere per rivelare la sua speciale natura di struttura atta alla vita, che ne costituisce il fascino e il punto di forza. A questi ultimi ci possiamo riferire, di volta in volta, come banalità dello spazio, appropriazioni ordinarie e confronti improbabili".
Questa condizione, e in modo particolare la visione che ne ha l'osservatore, ci permette di esaminare il contenuto straordinario in numerose situazioni ordinarie, e viceversa. La bellezza dell'ordinario cerca di indagare il seguente contesto: in una generica società impegnata nel fenomeno globale dell'estetizzazione della vita quotidiana, come si possono far emergere le particolarità che sorgono dall'involontario, dall'improbabile, dall'aneddotico, dall'indefinito o dall'assurdo e, senza impegnarsi in un discorso esaustivo o incantatorio, procedere verso una possibile identificazione, per quanto relativa?
Inoltre la vita è piacevole e interessante in questo instabile, imperfetto territorio che si definisce nei
termini delle proprie "lacune" attraverso lande desolate, tanto materiali quanto geografiche, e delle carenze nell'organizzazione della vita sociale e culturale. Questa situazione offre numerose opportunità d'azione. Permette di cogliere l'aspetto aneddotico, oltre al carattere generico, come un elemento sia di identificazione sia di apprezzamento, Se il territorio del Belgio non è distintivo a priori, è in grado tuttavia di trasformarsi in spazi che combinano l'esperienza vissuta, la cultura e l'espressione politica. Al contrario di numerosi territori europei standardizzati, che producono ideologie consolidate, questo territorio continua a destabilizzare lo status qua e a ispirare l'immaginario, e rende possibili i più vari progetti, individuali, collettivi, cinematografici, narrativi, artistici - e potenzialmente architettonici e urbani.
Nonostante il fatto che parecchi possano provare un certo disagio e si sentano infastiditi dall'impossibilità di portare ordine in ciò che pare un inevitabile disordine territoriale, dobbiamo accettare sia il fatto che ci troviamo solo all'inizio di questo processo sia che, per ragioni che spesso ci sfuggono, ci piacciono le cose come stanno. Per di più riusciamo sostanzialmente ad accettare la realtà quotidiana di questo territorio, a osservare la situazione esistente e a giocare con le possibilità che ci offre, ad apprezzarne la ricchezza, a trarne ispirazione e a metterne in mostra gli aspetti più belli e (stra)ordinari.
Label Architecture
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La mostra La beauté de l'ordinaire offre l'opportunità di soffermarsi a considerare le bellezze della banalità territoriale del Belgio. Interessato per molti anni da profondi mutamenti, come quei territori descritti da Richard Burdett, il Belgio sta assistendo a cambiamenti evidenti che si verificano lentamente, ma che sono potenzialmente di notevole importanza. L’installazione è stata progettata per offrire al pubblico parecchie prospettive, spudoratamente modeste, che permettono di scoprire...
- Year 2006
- Status Temporary works
- Type Exhibitions /Installations
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