Vema - Continuicity. Ecologia della forma urbana
Biennale Venezia 2006, Padiglione italiano - mostra “La Città Nuova. Italia-y-2026. Invito a Vema” Venice / Italy / 2006
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Parlare di ecologia urbana per la città contemporanea è una contraddizione in termini, non solo per quanto riguarda il consumo di risorse energetiche ed ambientali su scala vasta (ciò che si chiama generalmente urban footprint) ma anche e soprattutto per le forme di consumo ed organizzazione del territorio a scala locale.
I meccanismi di valorizzazione delle aree infatti producono e riproducono incessantemente fenomeni di espansione in cui il suolo su cui cresce la città nuova è uno spazio generico fortemente parcellizzato: l'estensione dei parcheggi a raso, la moltiplicazione di limiti e barriere tra proprietà ed attività differenti collegate tra loro solo da una rete stradale pervasiva, questi ed altri fenomeni di indifferenza dello sviluppo urbano ad una visione sistemica degli elementi che costituiscono la città producono una urbanità dispersa, frammentata, dissipativa.
Continuicittà propone una integrazione degli elementi che nel bene come nel male (dal trasporto privato ai parchi pubblici) fanno la città, con l'obiettivo di garantire intensità e sostenibilità dei fenomeni urbani.
Continuicity / principi
: le tre continuità
– continuità naturale : costruzione di una rete di corridoi ecologici che attraversano la città per bilanciare le emissioni inquinanti e costruire un sistema connettivo (percorsi sportivi, ciclabili etc) sostenibile alternativo a quello veicolare privato.
– continuità pedonale : eliminazione delle barriere orizzontali e verticali che impediscono l’attraversamento e frammentano lo spazio pubblico di relazione (pedonale) a favore di quello privato (veicolare).
– continuità veicolare : è il solo principio di continuità su cui si è costruita la città e la società contemporanea, che dunque non possiamo ignorare: è il predominio dello spazio privato dell’automobile su quello pubblico alla scala -e ai tempi- dell’uomo. Questa continuità va garantita, ma limitata opportunamente.
: il suolo attivo
Ad un suolo generico e passivo continuicittà oppone l'idea di un suolo attivo innervato di percorsi ed attività, spazio di relazione alle differenti scale del vivere urbano, capace di moltiplicarne le funzioni e la sua intensità d'uso. Questa condensazione delle attività legate alla sfera pubblica minimizza allo stesso tempo il consumo del territorio, ed aumenta lo spazio per la costruzione di continuità naturali a scala più ampia.
Continuicity / strumenti
: la rete obliqua
Tutte quelle funzioni che hanno una relazione con lo spazio pubblico (i parcheggi, le attività commerciali, i servizi di quartiere ma anche quelli a scala urbana) e che hanno bisogno di affacci e ventilazione naturale limitata sono condensate ed ospitate all'interno di un doppio suolo il cui margine esterno si inclina per diventare allo stesso tempo supporto allo spostamento e interfaccia tra esterno ed interno.
La diagonale è la matrice geometrica di questo suolo: essa permette infatti di superare i dislivelli a pendenze moderate, trasformando le differenze di quota in soglie impercettibili.
La rete è la logica di aggregazione dei percorsi diagonali: garantisce infatti la possibilità di attraversamento continuo dello spazio, senza imporre percorsi preferenziali, e moltiplica le connessioni tra attività pubbliche e spazi privati.
Continuicittà non definisce un sistema di confini, al contrario tende a generare una rete di percorsi e luoghi possibili aperti, usando le parole degli Smithson, alla “presenza di passaggio e all'incontro per caso”
Qui, citando Claude Parent, "les notions de façades, de murs, de cloisons, au sens traditionnel du mot, disparaissent. Ces éléments deviennent actifs en se pliant au parcours : ce sont des supports.”
Linea obliqua, la biforcazione, il piano inclinato sono la cifra di continuicittà..Se un sistema ortogonale divide separa e misura, la linea obliqua, nel piano come nelle tre dimensioni, divide ed unisce allo stesso tempo, e la sua ambiguità è misura della continuità dello spazio.
Dall'isolato fino ad una ipotetica Vema in versione Continuicittà, la stessa logica di continuità e biforcazione è stata applicata alle differenti scale, per simulare e verificare una applicazione integrale dei principi su cui si fonda il progetto.
Così ad ogni isola, con il suo sistema di reti naturali e pedonali, costellati di attività pubbliche, corrisponde a scala urbana una macrorete di spazi pubblici e naturali, costellata a sua volta di isole di macro funzioni a scala urbana (servizi, centri direzionali, spazi per la cultura ed il tempo libero etc.).
Abitare a Continuicity
Tra le maglie di questa rete di percorsi e spazi verdi, al disopra della quota dello spazio pubblico, si elevano gli edifici, residenze ed uffici, unici limiti verticali sul suolo continuo della città.
All'interno delle residenze si ripropone la stessa logica di intensità e prossimità tra gli spazi pubblici dell'abitare individuata al livello del suolo: sul percorso di distribuzione, vera e propria promenade condominiale si affacciano infatti tutte le terrazze e le zone giorno degli alloggi duplex, mentre le camere da letto si trovano al piano inferiore per garantirne privacy ed isolamento. Lo spazio di distribuzione diventa così il luogo possibile delle relazioni – e dei conflitti – in questa sorta di microcittà.
Il museo di arte temporanea
Il museo diventa all'interno del sistema continuicittà un grande volume di doppio suolo, attraversabile alla quota di accesso come sulla copertura. Spazio controllato per allestimenti protetti ma anche supporto per interventi diretti nello spazio aperto.
L'interno è pensato come una grande galleria urbana contornata da gruppi di sale espositive ad illuminazione diffusa naturale/artificiale dove allestire mostre tematiche di stampo tradizionale.
In prossimità degli accessi al museo sono collocate tre torri destinate ad attività che con la produzione museale stabiliscono un relazione più o meno diretta e proficua, che contengono rispettivamente gli uffici del museo e di aziende che lavorano nel campo dell'arte (organizzazione di eventi, case editrici, gallerie private etc.) un mediastore e un centro per la ristorazione.
Le tre torri possono in questo modo funzionare come punti di accesso multipli al museo (utilizzando ad esempio le casse delle attività commerciali per emettere i biglietti di ingresso), ma anche come display a scala urbana da utilizzare per pubblicizzare le attività del museo.
Gli artisti invitati
Visioni di intensità urbana a bassa risoluzione.
Il lavoro del collettivo berlinese di e-boy, che fornisce il font per la segnaletica e l'immagine per il display urbano del museo diventa un riferimento metodologico sulla capacità di costruire la complessità a partire da elementi costitutivi semplici come il pixel; allo stesso modo continuicittà si costruisce a partire da un modulo iniziale – la rampa di percorrenza del doppio suolo che si fa rete – che combinato e declinato genera la complessità della città intera.
La regola e il caso nella composizione dello spazio
Le mappe stocastiche di Sergio Lombardo sono state utilizzate per la definizione di pattern di attività nello spazio pubblico : aree verdi, playground, pavimentazioni traducono gli stessi principi di mix e prossimità dei campi di colore dei quadri di Lombardo in un sistema complesso e integrato di usi del suolo differenti.
Queste mappe, generate casualmente a partire da alcune regole topologiche di prossimità tra aree distinte, sono anch'esse un riferimento metodologico per una progettazione che procede dalla definizione di alcune regole topologiche semplici.
I meccanismi di valorizzazione delle aree infatti producono e riproducono incessantemente fenomeni di espansione in cui il suolo su cui cresce la città nuova è uno spazio generico fortemente parcellizzato: l'estensione dei parcheggi a raso, la moltiplicazione di limiti e barriere tra proprietà ed attività differenti collegate tra loro solo da una rete stradale pervasiva, questi ed altri fenomeni di indifferenza dello sviluppo urbano ad una visione sistemica degli elementi che costituiscono la città producono una urbanità dispersa, frammentata, dissipativa.
Continuicittà propone una integrazione degli elementi che nel bene come nel male (dal trasporto privato ai parchi pubblici) fanno la città, con l'obiettivo di garantire intensità e sostenibilità dei fenomeni urbani.
Continuicity / principi
: le tre continuità
– continuità naturale : costruzione di una rete di corridoi ecologici che attraversano la città per bilanciare le emissioni inquinanti e costruire un sistema connettivo (percorsi sportivi, ciclabili etc) sostenibile alternativo a quello veicolare privato.
– continuità pedonale : eliminazione delle barriere orizzontali e verticali che impediscono l’attraversamento e frammentano lo spazio pubblico di relazione (pedonale) a favore di quello privato (veicolare).
– continuità veicolare : è il solo principio di continuità su cui si è costruita la città e la società contemporanea, che dunque non possiamo ignorare: è il predominio dello spazio privato dell’automobile su quello pubblico alla scala -e ai tempi- dell’uomo. Questa continuità va garantita, ma limitata opportunamente.
: il suolo attivo
Ad un suolo generico e passivo continuicittà oppone l'idea di un suolo attivo innervato di percorsi ed attività, spazio di relazione alle differenti scale del vivere urbano, capace di moltiplicarne le funzioni e la sua intensità d'uso. Questa condensazione delle attività legate alla sfera pubblica minimizza allo stesso tempo il consumo del territorio, ed aumenta lo spazio per la costruzione di continuità naturali a scala più ampia.
Continuicity / strumenti
: la rete obliqua
Tutte quelle funzioni che hanno una relazione con lo spazio pubblico (i parcheggi, le attività commerciali, i servizi di quartiere ma anche quelli a scala urbana) e che hanno bisogno di affacci e ventilazione naturale limitata sono condensate ed ospitate all'interno di un doppio suolo il cui margine esterno si inclina per diventare allo stesso tempo supporto allo spostamento e interfaccia tra esterno ed interno.
La diagonale è la matrice geometrica di questo suolo: essa permette infatti di superare i dislivelli a pendenze moderate, trasformando le differenze di quota in soglie impercettibili.
La rete è la logica di aggregazione dei percorsi diagonali: garantisce infatti la possibilità di attraversamento continuo dello spazio, senza imporre percorsi preferenziali, e moltiplica le connessioni tra attività pubbliche e spazi privati.
Continuicittà non definisce un sistema di confini, al contrario tende a generare una rete di percorsi e luoghi possibili aperti, usando le parole degli Smithson, alla “presenza di passaggio e all'incontro per caso”
Qui, citando Claude Parent, "les notions de façades, de murs, de cloisons, au sens traditionnel du mot, disparaissent. Ces éléments deviennent actifs en se pliant au parcours : ce sont des supports.”
Linea obliqua, la biforcazione, il piano inclinato sono la cifra di continuicittà..Se un sistema ortogonale divide separa e misura, la linea obliqua, nel piano come nelle tre dimensioni, divide ed unisce allo stesso tempo, e la sua ambiguità è misura della continuità dello spazio.
Dall'isolato fino ad una ipotetica Vema in versione Continuicittà, la stessa logica di continuità e biforcazione è stata applicata alle differenti scale, per simulare e verificare una applicazione integrale dei principi su cui si fonda il progetto.
Così ad ogni isola, con il suo sistema di reti naturali e pedonali, costellati di attività pubbliche, corrisponde a scala urbana una macrorete di spazi pubblici e naturali, costellata a sua volta di isole di macro funzioni a scala urbana (servizi, centri direzionali, spazi per la cultura ed il tempo libero etc.).
Abitare a Continuicity
Tra le maglie di questa rete di percorsi e spazi verdi, al disopra della quota dello spazio pubblico, si elevano gli edifici, residenze ed uffici, unici limiti verticali sul suolo continuo della città.
All'interno delle residenze si ripropone la stessa logica di intensità e prossimità tra gli spazi pubblici dell'abitare individuata al livello del suolo: sul percorso di distribuzione, vera e propria promenade condominiale si affacciano infatti tutte le terrazze e le zone giorno degli alloggi duplex, mentre le camere da letto si trovano al piano inferiore per garantirne privacy ed isolamento. Lo spazio di distribuzione diventa così il luogo possibile delle relazioni – e dei conflitti – in questa sorta di microcittà.
Il museo di arte temporanea
Il museo diventa all'interno del sistema continuicittà un grande volume di doppio suolo, attraversabile alla quota di accesso come sulla copertura. Spazio controllato per allestimenti protetti ma anche supporto per interventi diretti nello spazio aperto.
L'interno è pensato come una grande galleria urbana contornata da gruppi di sale espositive ad illuminazione diffusa naturale/artificiale dove allestire mostre tematiche di stampo tradizionale.
In prossimità degli accessi al museo sono collocate tre torri destinate ad attività che con la produzione museale stabiliscono un relazione più o meno diretta e proficua, che contengono rispettivamente gli uffici del museo e di aziende che lavorano nel campo dell'arte (organizzazione di eventi, case editrici, gallerie private etc.) un mediastore e un centro per la ristorazione.
Le tre torri possono in questo modo funzionare come punti di accesso multipli al museo (utilizzando ad esempio le casse delle attività commerciali per emettere i biglietti di ingresso), ma anche come display a scala urbana da utilizzare per pubblicizzare le attività del museo.
Gli artisti invitati
Visioni di intensità urbana a bassa risoluzione.
Il lavoro del collettivo berlinese di e-boy, che fornisce il font per la segnaletica e l'immagine per il display urbano del museo diventa un riferimento metodologico sulla capacità di costruire la complessità a partire da elementi costitutivi semplici come il pixel; allo stesso modo continuicittà si costruisce a partire da un modulo iniziale – la rampa di percorrenza del doppio suolo che si fa rete – che combinato e declinato genera la complessità della città intera.
La regola e il caso nella composizione dello spazio
Le mappe stocastiche di Sergio Lombardo sono state utilizzate per la definizione di pattern di attività nello spazio pubblico : aree verdi, playground, pavimentazioni traducono gli stessi principi di mix e prossimità dei campi di colore dei quadri di Lombardo in un sistema complesso e integrato di usi del suolo differenti.
Queste mappe, generate casualmente a partire da alcune regole topologiche di prossimità tra aree distinte, sono anch'esse un riferimento metodologico per una progettazione che procede dalla definizione di alcune regole topologiche semplici.
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Parlare di ecologia urbana per la città contemporanea è una contraddizione in termini, non solo per quanto riguarda il consumo di risorse energetiche ed ambientali su scala vasta (ciò che si chiama generalmente urban footprint) ma anche e soprattutto per le forme di consumo ed organizzazione del territorio a scala locale.I meccanismi di valorizzazione delle aree infatti producono e riproducono incessantemente fenomeni di espansione in cui il suolo su cui cresce la città nuova è uno spazio...
- Year 2006
- Status Competition works
- Type Museums
- Websitehttp://www.ma0.it
- Websitehttp://www.padiglioneitaliano.org
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